Se c’è un brand che nel panorama di Fort Lauderdale trova la sua collocazione ideale, è Mangusta. Sono yacht che non possono passare inosservati: maxi open grandi, belli, cattivi e inconfondibili. Ma, in un mondo nautico dove l’eccesso è sempre dietro l’angolo, le barche del Gruppo Overmarine sono lì a dimostrare che ci possono essere gusto ed eleganza anche quando si vuole stupire.
Il cantiere viareggino, che oltre ai Maxi Open puri ha affiancato le linee Fast Displacement e Long Range, sta vivendo un momento di espansione: sono state da poco annunciate le vendite del primo Grandsport 54 (nuova ammiraglia della flotta) e del secondo secondo Oceano 42. Lungo le banchine del Fort Lauderdale Boat Show abbiamo incontrato Isabella Picco, a capo della comunicazione Overmarine: ci ha fatto salire a bordo di una delle loro ultime barche, la numero quattro del Mangusta 94, destinata proprio al mercato americano.
“Il Mangusta 94 è stato il primo nuovo modello di Maxi Open introdotto sul mercato circa due anni fa. Le sue linee esterne sono quelle distintive della tradizione Mangusta, filanti e sportive. La novità è nella presenza di elementi estetici e strutturali che si trovano in genere sui modelli più grandi che offrono una ancora maggiore fruibilità degli spazi esterni: il pozzetto a prua in aggiunta alla zona prendisole, la spiaggetta di poppa più grande e la presenza di un sundeck vivibile. In più, questa versione, destinata al mercato americano, è dotata anche di una stazione di comando sul fly“.
Salire a bordo, fare i primi passi rappresenta un’emozione molto forte: tra il dentro e il fuori sembra non esserci separazione.
“Interni ed esterni dialogano continuamente: la nuova finestratura del salone, composta da un unico grande vetro, e la vetrata all’altezza della zona armatoriale, regalano luminosità ed una vista mozzafiato”.
Alle novità estetiche corrispondo anche innovazioni tecniche?
“Si, certo, a partire dai motori 2.600 HP come standard, lo stesso sistema propulsivo dei modelli più grandi. In più si è arrivati all’installazione di uno stabilizzatore giroscopico “Zero Speed”, che lavora sia in movimento che all’ancora e che contribuisce a migliorare ulteriormente il comfort a bordo ampliando il range di utilizzo confortevole dell’imbarcazione. Infatti ora è possibile navigare a bassa velocità, anche 10 nodi, con consumi ridotti ma sempre a comfort elevato”.
Il fly e lo stabilizzatore, due innovazioni sicuramente importanti per scafi come i mangusta, che hanno nella natura dell puro open il loro DNA.
“E’ stato un passaggio importante, fondamentale per adeguarsi alle richieste del mercato. Ora siamo più versatili, l’armatore è molto più libero di utilizzare la sua barca cosi come vuole lui”.
Dicevamo che questa numera quattro nasce apposta per il mercato degli Stati Uniti…
“Come ogni Mangusta, anche questa imbarcazione ha interni totalmente custom, ma qui i livelli di personalizzazione sono altissimi. L’Armatore, statunitense, ha infatti voluto una configurazione che si presta molto all’utilizzo americano e che mette in evidenza la praticità d’uso, caratteristica tipica dei clienti americani di imbarcazioni di queste dimensioni. Un esempio sono il bar-cucinotto sul main deck e la scala interna di accesso al fly. Ci sono poi tre cabine, mentre al posto della quarta è stata prevista una seconda, intelligente, zona conviviale interna“.
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Mangusta 94 – La scheda tecnica
Lunghezza fuori tutto | 28,72 m |
Larghezza max | 6,6 m |
Immersione (a pieno carico, alle eliche) | 1,6 m |
Dislocamento (a pieno carico) | 92 ton |
Motorizzazione | 2 x MTU 2.600 HP |
Propulsione | Idrogetto Kamewa 2 x 56 S3 |
Stabilizzatori | 2 x Seakeeper |
Velocità massima (carico di prova) | 36 nodi |
Autonomia | 280 miglia |
Serbatoi carburante | 8.800 lt |
Serbatoi acqua dolce | 1.400 lt |
Costruttore | Overmarine Group |
Design esterni | Stefano Righini/Overmarine |
Design interni | Overmarine Design Department |