Absolute 56 Fly, la prova di una regina

Difficile non rimanere abbacinati dalla bellezza della nuova Absolute 56 Fly. Grande, intrigante e dotata di linee decisamente filanti, questo yacht convince anche per la sua capacità di portare gli ospiti a comunicare con l’ambiente circostante, un grande lavoro progettuale che Absolute Yachts ha concretizzato e sintetizzato in questo modello.

Le fiancate aperte, le terrazze di poppa senza barriere architettoniche e le enormi finestrature, presenti sia nel main deck che nelle cabine, urlano al mondo la voglia di vivere a contatto con il mare, stabilendo cosi un nuovo standard di mercato, di cui la nuova Absolute 56 Fly è protagonista assoluta.

Un nuovo modo di interpretare il mare quindi, sul quale il cantiere ha fatto un ulteriore passo avanti, anche in termini sensoriali e di impatto ambientale.

Grazie ai pannelli solari integrati sul T-Top, che da soli erogano circa un chilowatt e mezzo e possono quindi “sostenere” da soli i servizi di bordo, è possibile stare in rada nel più assoluto silenzio, senza usare il generatore. Le finestrature del main deck sono non a caso apribili elettricamente, e la circolazione d’aria naturale che ne consegue è decisamente più piacevole dell’aria condizionata.

Una serie di innovazioni che per noi era una tentazione irrestibile, tanto che non vedevamo l’ora di salirci a bordo.

La prova della nuova Absolute 56 Fly

E’ facile uscire dall’ormeggio, la nuova Absolute 56 Fly evolve con precisione millimetrica, bastano pochi “tocchi” al joystick e si è subito fuori, in acque libere. Stiamo conducendo dal main deck e la visibilità è ottima in ogni direzione, il parabrezza e le grandi finestrature laterali regalano una vista priva di interruzioni, un particolare importante, a cui il cantiere ha posto la giusta attenzione.

Fuori dal porto passo dal joystick alle manette, mettendole in single lever ed attivando l’active trim. E’ la configurazione che preferisco per le prove in mare, con l’elettronica che gestisce sia l’assetto che il bilanciamento dei giri motore posso dedicarmi solo ad “ascoltare la barca”, a sentire come si muove sull’acqua.

Accelero e la carena entra subito in planata, a meno di dodici nodi. Questo yacht esce dall’acqua con una facilità impressionante, quasi senza sforzo. D’altro canto Absolute Yachts vanta la più lunga esperienza del mercato nell’utilizzo dei motori IPS e le carene, studiate appositamente, sfruttano geometrie ideali a questo tipo di propulsione. Lo dimostra inequivocabilmente il consumo al miglio che, per una barca da diciotto metri e tre ponti, è sempre molto contenuto e, anche all’aumentare della velocità, rimane quasi costante.

Il mare oggi è leggermente mosso, il vento produce un’onda viva di circa un metro d’altezza che l’Absolute 56 Fly, navigando a 19/20 nodi, fende senza alcun problema, senza rumori e senza scossoni, il comfort di navigazione è davvero notevole.

Spingo a fondo la manetta ma il risultato non cambia, anche alla massima velocità, pur andando a 28 nodi contro vento e mare, questa carena mostra doti superlative mentre, di nuovo, vengo piacevolmente stupito dal consumo che, pur in queste condizioni, non oltrepassa mai gli 8,7 litri per miglio nautico percorso.

Provo ad accostare senza ridurre la velocità, l’Absolute 56 Fly si inclina un po’ e prosegue senza rallentare, trasmettendo sempre una grande sicurezza.

Invogliato da questo comportamento decido di virare al massimo, lo sbandamento aumenta ma, di nuovo, questa carena riesce a sorprendermi rimanendo incollata a questa sua rotta circolare, come fosse sui binari.

Ragggiungo le nostre onde, che ora si sommano a quelle del mare vivo, e mi preparo all’impatto ma … ma nulla perchè la barca semplicemente se ne infischia, e continua a navigare senza impatti, con un livello di comfort mai visto.

Mi rimetto in rotta rettilinea, riduco la velocità a 20/22 nodi e mi godo lo spettacolo del vento che sferza le creste bianche delle onde.

E’ cosi che dovrebbero navigare tutte le barche, esattamente così.

Come è fatta la nuova Absolute 56 Fly

Enorme lo sforzo progettuale, come dicevamo in premessa, fatto dal cantiere per sviluppare un’imbarcazione che fosse realmente diversa da quanto visto fin ora e in grado di mettere i suoi ospiti a contatto con il mare.

Basta osservare la poppa per accorgersene dove due terrazze, quella del fly e quella del pozzetto di poppa, sfruttano mobili componibili di notevole fattura e l’assenza di strutture fisse per creare panorami di ineguagliabile bellezza.

E lo stesso si prova percorrendo il main deck, dove le vetrate infinite consentono allo sguardo di spaziare a 360°, eliminando di fatto i confini fra interno ed esterno.

Qui trova spazio un grande divano ad U che, contrapposto ad un secondo divano a murata, crea un ambiente intimo, dedicato alla socializzazione o alla visione della televisione a scomparsa. La cucina è posizionata al limitare delle porte scorrevoli a vetri e, da qui, riesce a servire facilmente sia la dinette esterna che gli interni.

Salendo al Flybridge, che per dimensione ed estensione sembra quello di un settanta piedi, troviamo una seconda zona lounge caratterizzata dalla presenza di un divano a 6/8 posti e da un mobile bar completo di frigo, piano cottura e lavandino. A poppavia i divani componibili danno la fantastica possibilità di cambiare disposizione e funzione d’uso, a seconda delle esigenze del momento.

Spostandoci più a prua, a sinistra troviamo la postazione di guida a due sedili, mentre a dritta è posizionato un divano a L e l’enorme prendisole del flybridge.

Percorrendo i comodi passavanti si giunge alla prua dove, di fatto, è stato realizzato un altro capolavoro di razionalizzazione degli spazi. I due divani contrapposti, dotati di tavolo centrale e di luci a scomparsa, realizzano una quarta zona lounge che, ventilata quando si è all’ancora e riservata quando si è in porto, regala a questo yacht un lusso solitamente disponibile solo su imbarcazioni molto più grandi.

Lo schienale del divano di prua è inoltre abbattibile, ed estende la dimensione del prendisole di prua.

La Master Cabin è una vera e propria suite a cinque stelle. Enorme e posizionata a prua, beneficia delle finestrature più grandi di tutta la barca consentendo all’armatore di godere di una vista sull’esterno che, onestamente, non ha paragone con nessun’altra imbarcazione.

La suite dell’armatore è inoltre dotata di una cabina armadio, di una boiserie/scritttoio e di un locale bagno che, sconfinato e posizonato per baglio, è arredato con materiali pregiati e ribadisce con forza il posizionamento, oggi altissimo, che questo cantiere ha ormai raggiunto.

Anche la Vip Cabin, che a tutti gli effetti è una seconda master, stupisce per livello delle finiture e dimensioni.

La zona lavabo è a giorno per consentire alla luce di entrare copiosa, metre i servizi e il box doccia sono ricavati in ambienti separati. Anche qui, come nella master, troviamo un letto king size centrale dotato di comodini laterali e di grandi spazi di calpestio che rendono questa cabina davvero molto accogliente.

A completare la zona notte una terza cabina doppia a letti separati, il cui bagno dedicato svolge anche la funzone di day toilet. Alla cabina equipaggio, dotata di due letti singoli, armadi e di un bagno completo di doccia, si accede attraverso un accesso riservato dalla plancietta di poppa.

Qui il cantiere ha ricavato uno spazio che, data la facilità con cui si conduce questa barca, in mancanza di equipaggio sarà certamente il più gettonato dai figli dell’armatore che potranno qundi rientrare a notte fonda senza per questo disturbare nessuno a bordo.

Prestazioni rilevate

RPMVelocità in nodil/nml/hAutonomia in miglia
6004,51,15 2.364
1.0006,92,215 1.182
1.5009,74,645 565
1.70010,76,165 426
1.90011,87,791 338
2.10013,28,9117 292
2.30016,68,3138 313
2.50019,28,5163 306
2.60021,78,5184 306
2.70023,08,6198 302
2.80024,78,7215 299
2.90026,58,7231 299
3.01527,88,7242 299

Dati tecnici

Lunghezza FT17,64 m
Larghezza4,79 m
Capacità acqua dolce650 lt
Capacità carburante2.600 lt
Portata max persone14
Motorizzazioni2 × Volvo Penta D8-IPS800
Categoria CEB

ABSOLUTE YACHTS.COM

Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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