Test Navetta 58 di Absolute Yachts , la barca ideale per le lunghe distanze

Una delle qualità di un cantiere di successo è la capacità di attualizzare gli yacht che produce. In altre parole, riesce a produrre oggi una barca che apporta dei miglioramenti sia da un punto di vista estetico sia funzionale rispetto a soluzioni classiche e consolidate. Tale impegno diventa più complesso da raggiungere, riducendo il numero di marchi alla ribalta, quando tale impegno si concentra su uno yacht che nell’immaginario collettivo, un po’ per il nome, un po’ per il tipo di utilizzo, è collegato a un’impostazione tradizionale, come una navetta. Ecco perché siamo curiosi di vedere come Absolute Yacht ha detto la sua con la Navetta 58, modello di mezzo tra la Navetta 52 e la Navetta 73 della sua flotta.

La barca

Una 17 metri che colpisce, la Navetta 58 di Absolute Yachts . Anche se l’abbiamo vista con un colore diverso dall’acquamarina dello scafo dell’esemplare ritratto nelle fotografie di questo servizio. Certo, la scelta cromatica dà una bella mano all’estetica e aggiunge una nota di modernità ulteriore, ma rientra nelle scelte soggettive dell’armatore, che opta per la livrea che preferisce, e l’effetto finale è garantito anche da altre opzioni meno radicali e persino con un look total white come il modello che abbiamo provato a Portopiccolo.

L’insieme è tuttavia già di per sé chiaramente svincolato dai dogmi stilistici tradizionali della tipologia. Rimangono saldi i contenuti progettuali: scafo dai volumi generosi, sovrastruttura ben presente, fly bridge vivibile e, soprattutto, capacità di navigazione efficiente anche in dislocamento.

Il modo in cui sono messi in pratica tali dettami, però, è molto lontano dalla tradizione e molto più proiettato all’avanguardia.

Sulla Navetta 58 la prua è verticale, niente slanci prodieri di antica memoria: qui la ruota scende giù quasi a piombo, la riserva di galleggiamento necessaria quando si affronta il mare formato di prua è garantita dalla parte alta dello scafo, molto più piena degli ingressi in acqua. A dividere le due sezioni, un netto sprayrail che da circa metà della ruota di prua, arriva a toccare la linea di galleggiamento a termine del primo terzo di lunghezza.

Se si eccettuano i due oblò tondi a murata, tutte le finestrature nello scafo poste in corrispondenza delle due cabine principali, propongono geometrie poligonali. E lo stesso approccio è nel profilo dello yacht dove si nota il dialogo tra la falchetta che segue il piano della coperta -si alza verso prua a partire dall’ingresso laterale della plancia di comando- e la copertura della sovrastruttura, che con i due labbri sporgenti offre una protezione dagli agenti atmosferici e un ombreggiante sempre presente per le immense vetrate che circondano tutta la zona interna del ponte principale. L’assenza di montante centrale, inoltre, enfatizza ancor di più questo trionfo del vetro. Altro elemento caratterizzante è la quantità di tientibene, maniglie e mancorrenti presenti praticamente ovunque

Gli esterni

Come nel resto della barca, anche nella pianta degli esterni rimane il nocciolo classico fatto sviluppare su esigenze e potenzialità contemporanee. Da poppa a prua, il grande flybrdge si sviluppa con: una terrazza, abbastanza ampia da ospitare due lettini prendisole; la dinette con divano a C e tavolo da pranzo messi di rimpetto alla cucina esterna; la zona comando. Secondo la destinazione d’uso di una barca del genere, in cui è spesso l’armatore a gestire la navigazione, e seguendo le più recenti tendenze di arredo, la plancia di pilotaggio è posta lungo la mezzeria longitudinale e due divani a L la raccolgono in un salotto all’aperto così ospiti e timoniere riescono a condividere tempo e spazio. Un T-top protegge la parte apicale dell’imbarcazione e funge da struttura portante per il tendalino avvolgibile che ombreggia la parte a poppavia.

Il ponte principale si apre con il pozzetto cui si accede salendo dalla spiaggetta poppiera (da qui si arriva anche alla cabina del marinaio -con due cuccette e bagno- e quindi alla sala macchine). Un divano lineare serve il tavolo da pranzo, lievemente disassato sulla dritta per lasciare agio alla larga scala che conduce al fly. I comodi passavanti conducono alla zona prendisole di prua dove un grande imbottito e un divano a C ridossato alla sovrastruttura offrono spazio riparato alla vista anche quando si è ormeggiati in porto.

Gli interni

Dalla porta scorrevole si accede al living, primo dei locali interni dell’Absolute Yachts 58 Navetta: divano lineare sulla sinistra e divano a C con al centro un tavolino da fumo sulla dritta. Su questo modello, a differenza della sorella minore Navetta 52, anch’essa recentemente testata, la cucina, dotata di spazi casalinghi per quanto riguarda piani di lavoro e capacità di stivaggio è stata riportata a mezzanave, alle spalle della plancia di pilotaggio interna. Quest’ultima, arredata con due poltrone e con uscita laterale direttamente su passavanti, come già accennato, è ben fornita e personalizzabile come è tradizione del cantiere. Di fronte, sulla murata di sinistra si trova il tavolo da pranzo servito da un ulteriore divano a C.

Tutto il ponte inferiore è destinato alla notte. Qui sono state previste tre cabine e altrettanti bagni. L’armatoriale a tutto baglio è posta a mezzanave, con il letto centrale addossato alla murata che la separa dalla sala macchine. Il locale toilette prevede un vano doccia separato dal resto dei servizi. La cabina vip si trova a prua e ripropone il letto centrale. La terza cabina, con letti separati, è posta subito a sinistra della discesa.

La prova

L’uscita in mare è avvenuta in una giornata in cui lo stato del mare ha permesso di mostrare le doti della carena più sulla tenuta di mare e sul comportamento marino generale invece che sulle prestazioni di punta. Una circostanza, quella del mare con onda formata, perfetta per vedere di che pasta è fatta la Navetta 58. A bordo siamo non lontani dal pieno carico: 10 persone, tutti i 2800 litri di gasolio nel serbatoio e il 30% di acqua. L’imbarcazione in prova è quella più dotata da un punto di vista motoristico tra le tre opzioni fornite dal cantiere: due Volvo Penta da 600 cavalli con trasmissione Ips 800. Un’ottima dote di potenza per un’imbarcazione che come tipologia nasce per essere dislocante, ma, si è detto, la capacità di un cantiere di rinnovare passa anche attraverso il rimodernamento delle fruizione. Così alla Absolute hanno lavorato anche sulla possibilità di rendere le navette degli yacht che all’occorrenza, o anche solo per piacere, possono navigare in planata con efficienza.

Indipendentemente dal regime dei motori, in un caso e nell’altro, la Navetta 58 rimane sempre molto piatta e stabile. La tenuta di mare risulta ottima e affidabile. L’onda è sempre attraversata in maniera morbida, affrontata con sicurezza anche in piena prua: l’inevitabile impatto successivo suscita una sensazione di compattezza e di solidità che non può che trasmettere confidenza e fiducia nel mezzo. Stare al timone è piacevole, la carena avanza morbida e manovra con reazioni lente e ponderate, anche con mare al traverso il rollio non è mai rabbioso. E questa scarsa tendenza allo sbandamento si manifesta anche in virata, quando la barca si appoggia moderatamente sulla parte interna e mantiene il suo passo. A 1500 giri si naviga in dislocamento a 10 nodi, un’ottima velocità per coprire notevoli distanze in tempi brevi, ma con consumi davvero contenuti: 4,6 litri per miglio. Se l’idea è di navigare non all’infinito, ma quasi abbiamo scelto la barca giusta: con il pieno, a sei nodi si riescono percorrere oltre 1100 miglia, sempre secondo i rilevamenti odierni.

Il comportamento dell’opera viva è, come si diceva, indipendente dalla velocità. Ragionevole pensare che per quanto riguarda le misurazioni odierne i dati registrati siano un po’ viziati dalle condizioni marine. C’è onda, scaduta di scirocco e in una giornata del genere ci si muove se c’è bisogno, difficilmente se si vuole andare a fare il bagno. In ogni caso, quando si spinge in avanti la manetta le reazioni sono da motoscafo. In nove secondi siamo già a 16 nodi, ben al di sopra della velocità di planata che si assesta sui 12 nodi, mentre si impiegano 25″ per raggiungere il valore più alto segnato dal gps: 26 nodi. Considerando prestazioni e consumi, la velocità di crociera planante è a 18 nodi, ma l’efficienza della carena rimane ottima anche oltre i 20 nodi, come si può verificare dalla tabella sottostante.

Giri/minuto Velocità lt/h l/miglio
700 5,0 9 1,8
1000 6,0 15 2,5
Vel. crociera dislocante 1500 10,0 45 4,6
Vel. planata 2000 12,0 91 8,7
2250 15,0 119 8,5
Vel. croc. planante economica 2500 18,0 144 8,2
2750 23,0 187 8,4
Vel. max 2950 26,0 208 8,7

Dati tecnici Absolute Navetta 58

Lunghezza ft 17
Larghezza 5
Motorizzazione Volvo Penta IPS800
Potenza 2×600
Serbatoio carburante 12400
Serbatoio acqua 1600
Cabine 3
Cabine equipaggio 1
Posti letto 6+1
Portata persone 14
Omologazione CE B
Giacomo Giulietti


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