Absolute Yachts . Navetta 73, ingegneria della bellezza

È stato in occasione del quarto “Absolute Dealer Meeting”, una vera e propria riunione di famiglia dei rivenditori Absolute provenienti da tutto il mondo, che abbiamo avuto modo di visitare la nuova ammiraglia del cantiere. Siamo saliti infatti a bordo dell’imbarcazione che, in avanzata fase costruttiva, sarà pronta per i saloni nautici di settembre.

Se è vero che ogni nuovo modello costituisce un po’ la sintesi dei progressi che un cantiere raggiunge nello svolgersi della sua esistenza, la nuova Navetta 73 racconta perfettamente “Absolute” nella sua essenza, e nelle sue linee guida.

“Absolute Global Project” è divenuto rapidamente negli anni lo slogan delle realizzazioni di Sergio Maggi e Marcello Bè. La volontà di regalare un’esperienza di navigazione globale, esportabile in ogni angolo del pianeta, che non prescinda, ma si adatti, alle diverse condizioni climatiche, alle molteplici culture, e ai diversi approcci al mare, hanno profondamente condizionato ogni aspetto del processo produttivo in Absolute.

Le vaste esperienze pregresse dei suoi fondatori maturate negli storici cantieri Gobbi, la dimensione “familiare” e allo stesso tempo radicalmente moderna, data alla struttura operativa di Podenzano, il controllo diretto del cantiere su ogni fase lavorativa, hanno portato allo sviluppo di quello che in Absolute viene definito “Integrated Structural System” (ISS).

L’acronimo “ISS” definisce una modalità costruttiva che, a partire dal progetto, porta alla realizzazione di scafi in vetroresina rinforzati da una griglia multidimensionale che si sviluppa lungo l’intera lunghezza (e larghezza), dell’imbarcazione.

Tutti gli altri elementi, come i pavimenti, le paratie, i soffitti, e la stessa ossatura del mobilio, sono resi poi solidali alla griglia, e vanno a costituire un insieme strutturale capace di elevatissimi standard di sicurezza, e di resistenza agli agenti esterni.

La Navetta 73 deve essere considerata come l’evoluzione naturale dei precedenti progetti “Navetta 52” e “Navetta 58”. Le novità stilistiche, e l’estetica abbastanza radicale che le contraddistingue, si ripropongono addolcite dalle dimensioni nel nuovo 73 piedi.

Le murate alte, con le importanti sovrastrutture, sono alleggerite dagli spigoli vivi che il disegno di carena offre a prua. Sempre a prua, le finestrature scure sembrano scavarsi una loro sede nell’opera morta, e, insieme ai piccoli oblò circolari e alle finestrature della zona di poppa, spezzano uno sviluppo verticale altrimenti imponente. Del resto tutta la linea delle Navette di Absolute si attiene ad uno stile che è innovativo, e con pochi compromessi.

Le dimensioni, la vivibilità, gli stessi stilemi che richiamano alla memoria alcune piccole imbarcazioni “familiari” realizzate da Gobbi, conducono al disegno attuale di Navette che piegano l’estetica alla funzionalità, e non viceversa. Questo con la capacità di creare uno stile.

Oltre la battagliola il ponte principale si sviluppa esternamente su due livelli: quello del pozzetto e dei passauomo laterali, e quello di prua, rialzato rispetto al precedente.

Il pozzetto, delimitato dalle vetrate scorrevoli che possono farlo divenire un tutt’uno con il living, e dal divano centrale a poppa, è ampio e sgombro. Due discese laterali portano alla spiaggetta che, per dimensioni e funzionalità, promette di regalare momenti di autentico vissuto a contatto con il mare. Da questa zona è possibile accedere ai locali interni di poppa, che ospitano la sala macchine, e gli alloggi dell’equipaggio.

Tornando al pozzetto (che è interamente protetto dal fly), troviamo i due passavanti laterali che conducono al ponte di prua, il quale, con il suo piano rialzato, offre una seconda zona conviviale esterna  grazie ad un tavolo “avvolto” da due divani che si fronteggiano, e ad un ampio prendisole. Sempre dal pozzetto, una comoda scala, posta sul lato sinistro e servita opportunamente da ringhiere, porta al fly.

Se la Navetta 73 è un tripudio di spazi ed altezze in cabina, le dimensioni di questa zona stupiscono senza mezzi termini. Si tratta infatti di un’area di ben 55 mq calpestabili, la superficie di un bilocale medio, che comprende a prua la postazione di comando esterna, e un elegante mobile bar contrapposto ad un tavolo. Quest’ultimo è servito da sedie, e da uno dei tanti divani che caratterizzano con la loro presenza il fly.

Nella porzione poppiera trovano spazio invece ampie zone prendisole, e la comoda colonna della doccia alle spalle dell’apertura per le scale. Questa area, volutamente sgombra, si presta ad ogni soluzione in merito agli arredi voluta dal cliente. Il tettuccio a protezione del fly è ovviamente apribile, per consentire la massima versatilità di questi spazi.

Gli interni sono l’ennesimo punto di forza di questa imbarcazione che traduce al meglio i valori che Absolute considera linee guida per le proprie realizzazioni: qualità, innovazione, sicurezza, bellezza, e soprattutto rispetto per l’ambiente.

Gli interni, a partire dalla zona giorno fino all’ultima delle cabine, hanno dimensioni da categoria superiore. Spesso si abusa di questa formula descrittiva, ma nel caso della Navetta 73, non si può temere una smentita: le altezze in cabina, le volumetrie, ed alcuni accorgimenti ambientali a favore della privacy dell’armatore e dei suoi ospiti, sono caratteristici di imbarcazioni più grandi.

In questo senso si può affermare che la Navetta 73, a fronte di spazi e arredi da superyachts, ha i costi di gestione, e l’impatto ambientale, di una navetta di poco superiore ai venti metri.

Il living ha nelle finestrature dall’imponente sviluppo verticale, una delle sua caratteristiche principali. La luce naturale, grazie anche all’ampia porta a vetri che consente l’accesso dal pozzetto, investe il salone senza incontrare ostacoli.

Partendo da poppa, troviamo un primo salottino nel quale due divani, e un’elegante poltrona, si dispongono intorno ad un tavolino con il piano in marmo, e dal design asimmetrico.

Di fronte al salotto, e disposto per murata, un mobile il cui sviluppo verticale non ostacola la vista sugli esterni, ospita il grande televisore, che contribuisce a completare questa zona relax. Proseguendo verso prua troviamo il tavolo destinato ai pasti dell’armatore e dei suoi ospiti, contrapposto alle scale di accesso al ponte inferiore.

La postazione di comando è separata dal resto del ponte principale grazie al locale dedicato alla cucina: un ambiente questo raggiungibile dall’equipaggio direttamente dai camminamenti esterni, senza cioè dover disturbare gli ospiti.

Nell’ottica della separazione discreta tra ospiti ed equipaggio, dal ponte di comando interno una scala interna conduce direttamente al secondo ponte di comando sul fly, mentre una porta scorrevole lo mette in comunicazione diretta con la cucina.

La consolle prevede quattro monitor touch screen che digitalizzano completamente le funzioni di comando, tuttavia, una pulsantiera analogica discretamente posta sul lato destro della plancia, per doppia sicurezza, garantisce ogni funzionalità.

Il ponte inferiore prevede cinque cabine con altrettanti bagni, compresa quella ad estrema poppa per l’equipaggio. La Master cabin si sviluppa a prua, su quello che in definitiva è un ponte separato e sollevato rispetto al resto delle cabine sottocoperta.

L’accesso è diretto dal ponte di comando, per cui la cabina dell’armatore è un ambiente totalmente riservato rispetto alla restante zona notte. Luminosa e dotata di un letto “kingsize”, è lussuosamente arredata con elementi naturali come il legno, i cristalli, il cuoio, il marmo pregiato di Calacatta, e con alcuni particolari preziosi come le manopole in vetro di Murano per il lavello del bagno, che testimoniano il livello voluto per le finiture interne.

Il bagno da solo ha le dimensioni di una comune cabina media e, con il doppio lavello in marmo ad estrema prua ed il grande box doccia separato, offre gli opportuni servizi alla suite armatoriale. Due piccoli armadi a murata ai lati del letto, oltre ad una vera e propria cabina-armadio (davvero inusuale su imbarcazioni di questa metratura) disposta sulla sinistra, completano gli spazi dedicati al proprietario.

Dalla scala interna al salone principale, si può invece accedere alla restante zona notte, dove troviamo una prima cabina, sempre matrimoniale, e sempre incredibilmente dotata di walk-in closet, che ha il letto disposto per baglio, e la cui testata è in corrispondenza della finestratura. Di fronte a questa, sul lato di dritta, una seconda cabina con i letti singoli, completa la sezione centrale dell’imbarcazione.

Più a poppa invece troviamo la cabina Vip, che per le dimensioni, i servizi accessori, e per la maniacale cura dei particolari, può essere considerata a tutti gli effetti come una seconda armatoriale.

Il diffuso utilizzo di essenze pregiate, l’eleganza degli arredi, oltre alla presenza di cabine-armadio all’interno delle quali si può entrare fisicamente, ribadiscono anche per la zona notte della Navetta 73 quanto già affermato in precedenza: siamo in presenza di spazi, di qualità costruttive, e di accorgimenti per il comfort degli ospiti, normalmente presenti solo su imbarcazioni molto più grandi.

Absolute è stato tra i cantieri che per primi hanno voluto l’installazione del sistema IPS sulle proprie imbarcazioni. Non poteva fare eccezione l’ammiraglia del cantiere, che monta due D13-IPS1350 Volvo Penta da 1.000 cv ciascuno. Il sistema garantisce silenziosità, contenimento dei consumi, e bassi livelli di rumore e vibrazioni a bordo.

Come noto il sistema IPS permette una grande manovrabilità dell’imbarcazione con il semplice utilizzo di un joystick, ma in questo primo esemplare il cantiere ha voluto installare anche un sistema di eliche di manovra, sia a prua che a poppa, per testare le effettive necessità dell’imbarcazione. Quattromila litri di carburante, e mille litri disponibili nel serbatoio per l’acqua, garantiranno lunghe percorrenze.

Antonio Iaria

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