Cala del Moro si trova a circa 6 km di distanza da Santanyi, zona sud est di Maiorca, in una piccola insenatura immersa in una zona di vegetazione protetta, caratteristiche che la rendono un vero e proprio angolo di paradiso. Da molti considerata la più bella spiaggia dell’isola, è lunga intorno ai 30 metri, ma questa misura varia a seconda delle frequenti mareggiate che interessano la zona e che spesso finiscono per erodere e ridurre il litorale.
Cala del Moro ha una sabbia soffice e bianca ed un mare cristallino color turchese, inoltre è attraversata da alte scogliere che la racchiudono su entrambi i lati. E’ una spiaggia molto popolare nel distretto di Santanyi e per questo è abbastanza affollata d’estate, specialmente nei fine settimana.
Non si trovano ristoranti direttamente in spiaggia, in compenso è un luogo ideale per poter praticare diving e snorkeling.
La cala è particolarmente piccola e insidiosa, di conseguenza l’ancoraggio nei pressi dell’arenile è sconsigliato e pericoloso. Tuttavia, tenendosi a debita distanza, è possibile sostare all’ancora per un bagno di qualche ora. Il moto ondoso che la caratterizza è costante, perciò si consiglia di prestare sempre la massima attenzione all’imbarcazione. Anche se leggermente scomoda come meta, il suo aspetto selvaggio e quasi sublime valgono la visita e, soprattutto, garantiscono un magnifico bagno.
Il comune di Santanyí occupa il sud-est di Maiorca, ed il Cap de ses Salines è il territorio insulare più meridionale, a 150 chilometri dall‘Africa (corsari e pirati nord-africani attaccarono fra i secoli XIV e XVII). L‘origine del suo toponimo è incerto. Il re Jaume II la nominò borgo nell‘anno 1300.
Il suo paesaggio si svolge fra la terra ed il mare, abbinando i coltivi senza irrigazione alla vegetazione naturale. Questo valore ecologico ed etnografico fece che nell‘anno 1992 il Governo delle Isole Baleari dichiarasse Mondragó (782 ettari) parco naturale. La zona settentrionale accoglie gli ultimi rilievi di Serres de Llevant (Penya Bosca, 280 metri di altezza) e nella meridionale si estende una marina (3,5 chilometri verso l‘interno) ed un litorale di 35 chilometri dove sboccano torrenti, tra i quali s‘Estany de ses Gambes (stagno di 41 ettari) ed es Pontàs (roccia emergente a forma d‘arco).
A partire dagli anni cinquanta del XX secolo comincia il turismo in questo comune, spingendo il commercio, la costruzione, le cave di marès, ghiaia e pedra de Santanyí (usata sin dal periodo islamico e nelle costruzioni storiche più importanti di Maiorca, Almudaina, Castell de Bellver, Llotja o la Seu, ed esportata in Catalogna, Francia ed Italia).
La ricchezza culturale si conoscerà visitando es Rafals des Porcs, Son Danús, Can Jordi, chiese di Sant Andreu, Roser y Calonge, Porta Murada, Aljub, Abeurador, Can Clar, torri d‘en Bossa e d‘en Beu, o es Fortí.
Il comune ha un totale di 19 spiagge, tutte ugualmente mozzafiato.
Santanyì si è convertita ultimamente in un centro culturale importante di Maiorca, specialmente nel campo della pittura, della musica e della poesia, fino al punto che l’investigatore letterario Jaume Vidal Alcover, professore della Universidad de Tarragona, è arrivato a parlare della scuola poetica di Santañy, che influì su tutta la poesia dell’isola.
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