Cala di Greco (italianizzazione di Cala di U Grecu) e’ la baia di Lavezzi dove e’ piu’ facile ormeggiare, godendo delle meraviglie di questa perla delle Bocche di Bonifacio senza rischiare troppo per le insidie dei massi affioranti e dei bassi fondali che caratterizzano la maggior parte delle baie di Lavezzi.
Cala di Greco si trova nella parte orientale dell’isola, e’ esposta ai venti del I e del II quadrante, e offre poco piu’ di un minimo ridosso dai venti occidentali. In condizioni di vento sostenuto da Ovest e’ comunque sconsigliabile la sosta a Lavezzi: la presenza di scogli, massi affioranti e secche rende estremamente rischioso l’ancoraggio se le condizioni di mare e visibilita’ non sono perfette. Per questo stesso motivo, nonostante la presenza di un faro guidi la navigazione e l’avvicinamento all’isola di notte, e’ necessario programmare l’atterraggio a Lavezzi di giorno.
Cala di Greco e’ una baia ampia e piuttosto profonda; l’ancoraggio e’ possibile nel settore delimitato dalle boe gialle. Vi si puo’ accedere da Sud e da Ovest, mentre a Nord bisogna far attenzione alle secche.
Oltre all’ampio spazio della baia, e’ possibile sfruttare per l’ancoraggio anche la piu’ piccola insenatura a Nord Ovest; nella parte Sud Est di Cala di Greco, invece, fare attenzione ai punti di ormeggio (boe e piccolo pontile) riservati ai mezzi che da Bonifacio portano i turisti a Lavezzi ogni giorno. Se ormeggierete nei loro spazi, oltre ad essere svegliati la mattina alle 8 da un paio di corsi arrabbiati, avrete violato il regolamento severo del parco.
Lavezzi e’ infatti parte della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio istituita negli anni ’90, e nonostante il controllo da parte delle guardie del parco sia molto discreto, e’ attento e continuo. L’accesso e la permanenza nel parco sono gratuiti, ma si consiglia di verificare l’eventuale entrata in vigore di nuove disposizioni prima di programmare una navigazione in questa zona. La missione della riserva e’ quella di proteggere la fauna e la flora, terrestre e marina, delle isole delle Bocche (Cavallo, Piana, Ratino, Porraggia e Perduto), e il buon risultato raggiunto e’ evidente. A Lavezzi e’ possibile incontrare con un semplice tuffo dalla barca tutta la fauna marina mediterranea altrove minacciata: enormi esemplari di saraghi reali nuotano sotto nugoli di occhiate e spigole in un fondale ricoperto di posidonia. Per i professionisti, meno di un miglio a Est-Nord Est di Cala di Greco e’ possibile immergersi per 20/30 metri nella famosa “Secca di Lavezzi” per vedere da vicino, e spesso dare da mangiare, a esemplari di cernia che superano i 30 kg di peso. Navigando piu’ al largo non e’ difficile nella giusta stagione vedere tonni e cetacei.
Lavezzi e’ un’isola dalla bellezza incantata, fuori dal tempo, e vale la pena visitarla anche da terra. Le spiagge sono libere, sentieri delimitati e ben tenuti guidano la passeggiata per tutta l’isola, che offre davvero molti spunti di interesse pur essendo piccola (50 ettari), esclusivamente rocciosa e disabitata. Si puo’ arrivare vicino al faro, semplicemente godere dello spettacolo dei massi di granito scolpiti con forme incredibili dal vento e dal mare, ammirare la vegetazione che scende fino al mare, gli uccelli che sono i veri abitanti di Lavezzi, leggere la storia del naufragio della Semillante sulle lapidi che dentro i due cimiteri commemorano le centinaia di marinai morti in quel terribile incidente del 1855.