Astipalea è una piccola isola ma grazie alla sua conformazione e alla natura delle sue coste, offre numerose possibilità di ormeggio e ancoraggio. Proprio la sua curiosa forma “a farfalla” le permette di offrire differenti possibilità di ridosso a seconda del vento da cui ci si cerca di riparare; per questo motivo, nonostante Astipalea rimanga fuori dai principali flussi turistici e, forse, anche della rotte più battute, rappresenta comunque una valida opzione per una sosta per chi si trova a navigare in questo tratto di mare.
L’isola, nonostante l’aeroporto, è rimasta pressoché intatta e forse perché non offre grandi attrattive turistiche, è riuscita a mantenere inalterata la sua personalità. Questo può essere, per molti diportisti, un motivo d’attrazione; l’altra faccia della medaglia è la scarsità di servizi , dedicati alla nautica, a partire da porti e infrastrutture dedicate, praticamente nulli tranne l’unica eccezione di Skala, il porto del capoluogo Chora. Per il resto, ci si arrangia da soli: ciò può non essere un male, dal momento che molti diportisti amano fare così e in questo caso si ha la sicurezza di trovarsi in ambienti quasi incontaminati e poco affollati, rarità in questa zona di mare.
La baia di cui parliamo ora è quella di Ormos Vathi, che si trova nella parte nord-est dell’isola, quasi a metà di quella che rappresenta l’ala orientale della “farfalla” che si può immaginare l’isola rappresenti. Baia dalla forma peculiarissima: sembra un lago interno, stretto e lungo, a cui si accede da un canale abbastanza stretto anch’esso, che soprattutto risulta un po’ difficile da vedere da lontano.
Passaggio un po’ ostico da effettuare, nonostante le discrete profondità (poco sotto i 3 metri), quando soffiano venti da ovest.
La baia di Vathi offre un riparo eccellente da tutti i venti, solo con I meltemi più vigorosi qualche raffica riesce a disturbare all’interno della baia, ma si tratta comunque di poca cosa.
All’interno, si può dar fondo all’ancora praticamente ovunque: i tre punti più frequentati sono all’estremità est (dove però il fondale ricco di alghe disturba un po’ l’ancoraggio), l’angolo di sud-est (sempre molto frequentato da pescatori), e la parte a nord proprio davanti al paesino.
Qui, una taverna offre una banchina dove ormeggiare (lateralmente), si può usare a patto di trovarla libera da imbarcazioni locali (profondità attorno ai 2 metri o poco sotto). C’è posto per 2, 3 imbarcazioni massimo.
In tutta la baia le profondità vanno da una media di 3 a un massimo di 10 metri.
Cosa fare a Vathi? Bé, considerando che a Vathi, da terra, ci si arriva solo dopo viaggio lungo e arduo… godetevi la tranquillità del luogo. Alla taverna di mangia bene, ottimi piatti a base di pesce fresco locale che più locale non si potrebbe. A fianco alla taverna c’è una adorabile spiaggetta. Per il resto, potete guardare i pescatori, dormire, prendere il sole… Non c’è turismo da praticare, nemmeno nei dintorni: le strade che portano a Vathi sono sterrate e abbastamnza difficile da percorrere, l’unico sito degno di nota nelle vicinanze è una ex area militare, non ci sono centri abitati nel raggio di decine di chilometri.
La magia di Vathi, però, risiede proprio qui: un posto un po’ fuori dal mondo