Situata in una delle zone più frequentate della costa occidentale della grecia ionica, Parga è una meta turistica gettonatissima negli ultimi anni e sta conoscendo un sempre crescente favore. E, come spesso accade in Grecia… non ha un porto.
Certamente le caratteristiche geografiche del luogo non avrebbero, diciamo, reso facile l’operazione, poiché la baia in cui si trova Parga è poco profonda, solo discretamente riparata e non offre ridossi naturali di importanza significativa.
Ciononostante è molto frequentata nella bella stagione da diportisti di ogni sorta. Il motivo è presto detto: Parga è un piccolo centro estremamente turistico, offre di tutto e di più a chi vuole godersi un po’ di vita mondana ed è inserito in una cornice naturale di tutto rispetto, con spiagge e mare da brivido; in secondo luogo, la baia si trova in un punto “caldo”, a metà strada tra Corfù e Lefkas, e rappresenta quindi un ottimo scalo o punto di partenza per chi intende navigare nelle isole dell’antistante arcipelago.
Come detto, però, non è una baia delle più “fortunate”. Mancano completamente le strutture, eccezion fatta per un minuscolo porticciolo di servizio composto quasi esclusivamente da un (pratico) frangiflutti e per un lungo molo antistante il paese che, però, è assolutamente vietato ai diportisti.
Dunque dove si va? Le opzioni sono due. Parga si affaccia infatti su una baia di modeste dimensioni e composta da due diverse insenature: una, più grande, Ormos Valtou, si trova a ovest e offre un riparo solo discreto e qualche interessante opzione per l’ormeggio; l’altra, situata proprio a est del paese, è una piccola e piacevole caletta che però risulta praticamente inacessibile da giugno a settembre inoltrato.
E il problema principale della baia di Parga, comunque, è il vento: la baia è aperta a sud e per i venti meridionali non offre in pratica riparo, eccezion fatta per il frangiflutti menzionato prima, che comunque non offre ridosso completo. C’è da dire però che per i venti prevalenti in questa zona di mare, quelli da nord ovest, la baiua offre un discreto riparo.
Arrivare a Parga non pone particolari problemi. Fate solo attenzione, se giungete da ovest, al capo che segna l’estremità occidentale della baia: passate almeno a una distanza di 100 metri dalla costa, ci sono molti scogli affioranti.
Giunti nella baia, potete dirigervi subito nella parte ovest dove avrete due possibilià. Dare fondo all’ancora nella baia, dove il fondale è sabbioso e profondo dai 5 ai 7 metri e dove avrete un discreto riparo dai venti di nord e nord-ovest (ma c’è comunque sempre un po’ di corrente di notte), o cercare posto all’interno del frangiflutti all’estremità occidentale della baia; qui la profondità è di 4 metri circa e potete ormeggiare poppa alla banchina (fondale di sabbia e alghe). I posti sono pochi, ma buoni.
Se la vostra barca lo permette, potete ancorare direttamente sulla spiaggia di fronte al frangiflutti: ancorate la poppa e poi portate a riva l’ancora di prua. In estate, la maggior parte dei diportisti sceglie questa soluzione, potendo, poichè all’interno del frangiflutti il ridosso è perfetto e la notte tranquilla è assicurata.
Qualunque sia la soluzione adottata, ci sono taxi-boat che possono portarvi a Parga e ripotarvi alla barca, anche su appuntamento.
Terza opzione, la meno praticabile, è dirigersi alla piccola cala a est del paese e del molo citato in precedenza; fuori stagione, una o due imbarcazioni ci stanno, il fondale è sabbioso e profondo 4-5 metri.
Cosa fare a Parga? Come detto in precedenza, vita mondana o quasi: abbondano cocktail bar, taverne, ristoranti, negozi di souvenir. Il castello veneziano che domina il promontorio a ovest del paese merita una visita, anche per il panorama che offre da lassù.
Come servizi, a Parga in paese trovate tutto ciò che può offrire un paese di poco più di 2500 abitanti, e nulla più. Per servizi nautici specializzati, non è il posto giusto