Ogni anno tutti gli armatori si trovano a fare i conti con le varie manutenzioni stagionali alla propria imbarcazione; tra queste se ne trova una sicuramente imprescindibile per chi vuole mantenere il proprio scafo in condizioni efficienti ed impeccabili: l’applicazione dell’antivegetativa.
Il giusto compromesso viene sempre raggiunto tenendo conto di fattori determinanti, che incidono sulla nostra scelta finale, quali velocità dell’imbarcazione, temperatura delle acque in cui navighiamo, media delle miglia che percorreremo e vegetazione caratteristica della zona in cui permarremo. Soppesato e armonizzato il mix di queste problematiche saremo in grado di individuare sul mercato e scegliere così l’antivegetativa ottimale per le nostre esigenze. Ogni prodotto in commercio ha diverse caratteristiche tecniche che lo rendono più o meno idoneo ai punti appena elencati.
Quest’anno sulla nostra imbarcazione laboratorio a vela, Daydreamer, dopo la prova dello scorso anno della Magellan 630 SPC di Boero YachtCoatings, con ottimi risultati, abbiamo deciso di provare per voi un nuovo prodotto con caratteristiche differenti così da compararne i risultati.
La nostra imbarcazione è ormeggiata nel mar ligure, naviga prevalentemente nella zona mediterranea delle coste italiane e isole maggiori, con una media di 1500 miglia annuali ed è votata ad uno spirito croceristico.
Il suo principio antifouling è dato da una doppia azione chimica e meccanica: la prima, anche detta biocida, funziona per la presenza (in questo prodotto) di composti del rame che, a lento rilascio, creano una zona inadatta al proliferarsi di vegetazione, nella zona limitrofa alla nostra opera viva; la seconda si attiva grazie al principio dell’esfoliazione progressiva degli strati di vernice, navigando andremo a levigare la superficie dell’antivegetativa, rimuovendo così i primi accenni di materiali organici.
Come potete facilmente intuire da questa spiegazione, le barche a vela o i motoscafi a media velocità, sono il terreno ideale per sfruttare questa doppia linea d’azione dei prodotti come il Giraglia 633 Extra autolevigante, a differenza dei prodotti a matrice dura, aventi soltanto la caratteristica di antifouling chimica più indicati per imbarcazioni veloci.
Per le sue caratteristiche, il prodotto, è utilizzabile su tutti i tipi di superfici quali vetroresina e legno, su materiali di derivazione metallica (ad esempio alluminio, acciaio, piombo..) è applicabile dopo una prima copertura con primer specifici. Applicabile a spruzzo, rullo o pennello necessita di due mani di vernice per un uso corretto. In caso di applicazione a spruzzo il mio consiglio è di dare anche una terza mano, considerando che l’antivegetativa ha un colore scuro, per essere così sicuri di avere una copertura uniforme.
Nel nostro caso è stata applicata a rullo, dopo la rimozione completa della precedente antivegetativa tramite un lavoro di carteggiatura con orbitale, sulla base del primer applicato lo scorso anno compatibile anche con la Giraglia 633 Extra. Le mani date, sotto la supervisione dei tecnici di Boero YachtCoatings, sono state due a distanza di 11 ore, rispettando quindi, tra l’una e l’altra, la richiesta di tempistica minima dal prodotto cioè 6 ore.
Vi terremo aggiornati, come sempre accade durante i nostri test, nei prossimi mesi per osservare insieme l’efficacia del Giraglia 633 Extra autolevigante.
Il nostro video del test:
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