Apertura del 60° Nautico di Genova, “il Salone del coraggio”

La cerimonia d’apertura del 60° Salone Nautico di Genova: dichiarazioni e (forti) emozioni 

Il salone della tenacia, del coraggio, della rinascita. A chi non è presente e potrebbe ironicamente dire che sia il salone della retorica rispondiamo che questa 60esima edizione della kermesse nautica ligure è invece più concreta che mai.

Perché c’è un virus da tenere a bada grazie a un’organizzazione Covid-compliant che, tra biglietti acquistabili solo online, termoscanner agli ingressi, percorsi differenziati, strutture galleggianti ad hoc e cerchi applicati per terra per rispettare il distanziamento, si sta dimostrando all’altezza dell’emergenza.

Perché se i boat show di Monte Carlo e Cannes hanno alzato bandiera bianca, la rassegna di Genova doveva assolutamente cogliere l’occasione di essere l’unico salone del 2020.

Perché in 59 anni di storia questa fiera non ha mai saltato un appuntamento e non poteva non fare cifra tonda.

Perché, dopo la ricostruzione del Ponte San Giorgio, la realizzazione del Salone di Genova rappresenta la ciliegina sulla torta di un percorso duro e faticoso, cominciato due anni fa con il crollo del Ponte Morandi: questo Salone è dedicato anche alle vittime di quella tragedia.

Insomma, per chi come noi inviati di The International Yachting Media ha assistito alla cerimonia di apertura, è stata una grandissima emozione tornare qui (il momento dell’alzabandiera è sempre toccante) e respirare un’atmosfera di fiducia che dalle istituzioni presenti sul palco agli espositori sparsi per i 20mila metri quadri (pressoché interamente all’aperto) si tocca con mano.

Apertura del Salone di Genova: gioia e commozione da parte delle istituzioni

Il mio saluto particolare agli espositori del 60esimo Salone Nautico di Genova, che non si è mai fermato, nemmeno questa volta – ha ricordato in apertura Marco Bucci, sindaco di Genova Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a concretizzare un percorso che è un esempio di lavoro di squadra. Abbiamo chiesto circa 5 miliardi del Recovery Fund per la crescita della nostra città. Vogliamo prendere il nostro posto come città in Italia e nel mondo“.

Oggi tutto il mondo ci guarda – ha dichiarato Saverio Cecchi, presidente di Ucina Confindustria Nauticail 60esimo Salone Internazionale di Genova assume un significato speciale per le nostre aziende e per la nostra filiera perché oggi Genova diventa la capitale europea della nautica, e io direi anche del mondo. Oggi dimostriamo all’Europa e al mondo il saper fare italiano. Spostare la data ci ha permesso di organizzare la task force e presentare un protocollo di 180 pagine al comitato tecnico scientifico. Non potevamo non provarci. Ho sentito un abbraccio, Genova voleva il Salone, tutti volevamo il Salone“.

Il Covid ha cambiato le nostre priorità e oggi parliamo meno di numeri, raccontando la fatica e l’orgoglio di vincere la paura e l’organizzazione di questa manifestazione è un esempio – ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei TrasportiPaola De Micheli Ringrazio Confindustria Nautica e gli espositori che si sono fidati e hanno condiviso modalità di partecipazione. Gli obiettivi del Governo dal 1° gennaio sono portualità e sostenibilità ambientale che accompagneremo con sostenibilità economica. Per il settore un tema importante è quello della nautica sociale, che perseguiamo attraverso l’abbattimento dei costi delle imbarcazioni più piccole: un obiettivo che avrebbe un immediato effetto sul turismo nautico e poi su tutta la filiera produttiva”.

Dobbiamo considerare questo Salone un pezzo di quello spirito di quel “modello Genova” che non ci ha fatto arrendere ma che, anzi, ha trasformato tante disgrazie che abbiamo patito in un’opportunità – ha affermato ai nostri microfoni il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti (sotto, la videointervista) – Sono molto contento che l’Italia riparta da Genova, che la prima fiera internazionale si svolga a Genova, che riguardi un settore in cui la nostra regione è leader perché tutto non avviene a caso: avviene perché c’è stato impegno, determinazione e coraggio quando altri ancora tentennavano. Noi abbiamo dato l’ok alle nostre imprese, abbiamo riaperto i nostri cantieri prendendoci dei rischi, abbiamo sostenuto questo Salone finanziariamente e organizzativamente, abbiamo lavorato a un protocollo di sicurezza che garantisce chi viene e oggi siamo qui a dire all’Italia e al mondo che il Covid non va sottovalutato ma con il Covid bisogna imparare a convivere, e lo si può fare“. Dunque, forza e onore: che il Salone del coraggio abbia inizio.

Joni Scarpolini

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