Fa impressione vederli così tutti vicini là in mezzo all’oceano, quei puntini (la foto è uno screenshot del tracker delle barche partecipanti all’ARC da Gran Canaria a Santa Lucia). Fa ancora più impressione pensare che grazie alla tecnologia possiamo seguire in tempo reale sul web le barche di amici, conoscenti o anche di perfetti sconosciuti, mentre quelli navigano a centinaia e migliaia di miglia da tutto.
Ma anche se i tracker GPS sono strumenti eccezionali, ci lasciano solo con la voglia di saperne di più: che vento hanno? Come stanno? Come va a bordo? E non pensiate che anche se sembrano così vicini tra di loro si vedano. È incredibile come 300 barche che partono tutte insieme si perdano di vista nella vastità dell’oceano nel giro di una notte. Anche loro quindi avranno voglia di sentire una voce amica, magari di sapere come sono le condizioni meteo più a nord o più a sud, o di sapere come stanno gli amici su un’altra barca.
La soluzione c’è, e non è (almeno non per tutti) il telefono satellitare, ancora molto costoso. La soluzione è la cara vecchia radio. Proprio come i camionisti, i naviganti radioamatori si sentono sulle frequenze SSB: hanno appuntamenti prestabiliti, un frasario particolare e un rigido bon ton. Il ricordo dell’appuntamento radio è uno dei più belli delle mie navigazioni, utilissimo dal punto di vista pratico e anche emotivo. Sentire le voci degli altri naviganti, scherzare un po’, chiedere consiglio se qualcosa non va, avere informazioni sulle previsioni meteo a qualche giorno: sembrano cose banali, ma quando sei là in mezzo e per giorni non vedi altro che mare e cielo niente è banale.
Ho sentito storie meravigliose sulla radio in navigazione: radioamatori che, ben prima che esistessero tracker GPS e telefoni satellitari, portavano le madri dei naviganti alla radio per fargli sentire le voci dei figli dopo mesi in mare. Storie di salvataggi di marinai in difficoltà, di assistenza imperterrita e assidua di navigatori solitari che non avevano modo di scaricare le carte meteo, auguri di compleanno cantati in coro per far sentire meno solo chi è sempre in mezzo al mare.
E quindi non resisto: accendo la mia radio, mi sintonizzo e ascolto. Tutto bene in mezzo all’oceano; il gruppone dei partecipanti all’ARC (esclusi i veri racer e quelli davvero lenti) si trova tra i 26 e 19 gradi di latitudine nord e tra i 23 e i 28 gradi di longitudine ovest. Hanno un bel vento da nord-est, navigano spesso sotto spi e l’onda un po’ fastidiosa da nord sta mollando. Purtroppo pare che mollerà anche il vento sabato o domenica, e vedremo cosa si inventeranno…
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