Avanguardia, il megayacht a forma di cigno: realtà o utopia?

La nostra opinione su Avanguardia, il concept disegnato dall’estroso Pierpaolo Lazzarini  

L’era delle “fantasy-boat” è ufficialmente iniziata. A inaugurarla in pompa magna, questo futuristico megayacht che con i suoi 137 metri di lunghezza, cinque ponti e un enclosed bridge a forma di testa di cigno, ha conquistato le pagine dei siti web, nautici e generalisti.

Si chiama “Avanguardia” (il nome, in effetti, la dice lunga) e prende forma dalla creatività di Pierpaolo Lazzarini, uno che quando impugna la matita promette sempre qualcosa di kafkiano, come la floating city piramidale o l’ufo galleggiante partoriti qualche anno fa dalla sua mente estrosa.

Anche Avanguardia al momento è solo un concept. E se tra dire e il fare mai come in questo caso c’è di mezzo il mare, noi ci chiediamo: questa imbarcazione tratta da un manga nipponico (“Inconsciamente mi sono ispirato a Mazinga, con Tetsuya che si attacca al corpo di questo gigante per guidarlo”, ha ammesso il designer viterbese) è davvero fattibile?

Le nostre perplessità sono legittime e non è una questione di stare per partito preso dalla parte dei detrattori. Ma questo meccanismo che consentirebbe, attraverso un carro gru a tre snodi con pompe elettro-idrauliche, il movimento completamente reclinabile del collo, da cui oltretutto si staccherebbe un mini-jet ausiliario di 16 metri fatto interamente in fibra di carbonio per non sovraccaricare la barca principale, ci sembra un’idea piuttosto ardita.

Più all’avanguardia di così! Ma sarà anche utile?

Nei pensieri del progettista, Avanguardia è un superyacht non solo camaleontico (il collo può essere estero fino a portare la testa sull’acqua, aumentando di 20 metri la lunghezza fuori tutto), ma anche discretamente veloce in rapporto alla stazza gigantesca: grazie al motore centrale MTU Roll-Royce e ai due propulsori laterali che permettono di sterzare, l’imbarcazione sarebbe in grado di raggiungere una velocità massima di 18 nodi.

A bordo, oltre a numerose camere, sono previsti un garage, una piscina e due piste di atterraggio per elicotteri. Insomma, al robot dei mari non manca proprio nulla, giusto quei 500 milioni di dollari necessari per avviarne la realizzazione. Il talentuoso Lazzarini, che nel campo del design rappresenta un nostro orgoglio made in Italy esportato in tutto il mondo, ha aperto il “bando”: chissà se qualche generosa impresa italiana o straniera abboccherà.

L’intento è decisamente ambizioso, lo scopo a nostro parere ci appare un po’ autoreferenziale, oltre che utopistico: a che serve veramente allungare il collo del cigno? Forse per essere utilizzato come ponte levatoio se tra la prua e la banchina nuotano squali o coccodrilli? Avanguardia ci sembra perfetto come astronave-anfibio di un cartone animato, nella realtà ci riserviamo di ascoltare la testimonianza del suo eventuale futuro armatore. In carne ed ossa.

Joni Scarpolini

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