È il salone nautico di Genova il luogo in cui Raymarine ha scelto di presentare le sue due ultime novità.

Il nome della prima è Axiom Pro, declinato nelle diverse dimensioni, 9, 12 e 16 pollici. Si tratta dell’evoluzone di Axiom, il display multifunzione che a Raymarine è valso il premio quale prodotto di maggiore innovazione a Miami lo scorso febbraio, e che oggi si propone con alcune varianti dedicate soprattutto al mondo della pesca.

Raymarine Axiom Pro autorouting

La prima è l’introduzione della tastiera integrata, che rende il nuovo Axiom un ibrido, ossia puà essere utilizzato nella funzione touch screen oppure utilizzando la tastiera, integrata sulla parte destra dello strumento. Il vantaggio, soprattutto nelle attività di pesca, quando si hanno spesso le mani sporche, è evidente: si evita di sporcare lo schermo senza rinunciare ad alcuna funzione riportata sulla tastiera. Un’opzione che fino a ieri era possibile solo se si faceva ricorso ad  una tastiera esterna.

Axiom Pro, inoltre, è proposto nella versione S e RVX. La prima è dotata di un ecoscandaglio base, che raggiunge profondità massime di 150 metri e una possibilità di dettaglio delle immagini piuttosto semplice.

La versione RVX invece, ha incorporato il CHIRP da un Kw, che permette di riportare sullo schermo immagini da profondità molto maggiori, con una definzione più alta dei dettagli. Inoltre, sono integrate tutte le altre funzioni dell’Axiom che consentono di integrare radar, eco, segnale Ais, cartografia, gps, solo per citarne alcune, su una o più schermate contemporanee.

Raymarine Axiom Pro eco scandaglio

Infine, Axiom Pro ha la funzione IPS (In Plane Screen) che permette una ottimale visione delle immagini anche osservando lo schermo das posizioni molto angolate.

La seconda rigiarda l’implementazione del software. È nato infatti il Lighthouse 3.2, studiato specificatamente per il mondo dei pescatori. L’aspetto più rilevante è quello che riguarda la possibilità, una volta che le immagini dell’ecoscandaglio sono già passate, di tornare indietro e rivedere porzioni di acqua e fondale visualizzate in precedenza. In quetso modo si forma una memoria storica dell’ecoscandaglio, cui il pescatore può fare ricorso trascinando semplicemente indietro l’immagine dello schermo. Sullo storico inoltre, si possono modificare i paramentri riducendo o aumentando i filtri a seconda del tipo e di dimensioni della preda.

Lighthouse 3.2 ha infine la funzione autorouting che permette di calcolare in automatico la rotta. È sufficiente toccare sullo schermo il punto di partenza e quello di arrivo, e la funzione autorouting traccia la rotta più corretta in funzione di tutte le informazioni che possiede, quelle della cartografia, quindi evitando scogli, secche isole, e quelle relative alla barca, come ad esempio il pescaggio.

Nico Caponetto

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