Balance 526 è un catamarano a vela decisamente interessante. Costruito in Sudafrica con un attenzione particolare alla sicurezza e alle performance, ha immediatamente conquistato il segmento dei “blue water cat”, per via delle sue caratteristiche alquanto uniche, lo dimostra inequivocabilmente il numero delle imbarcazioni vendute.
Motivazioni che gia da sole spiegherebbero il successo di questo modello anche se, personalmente, credo che in un segmento di mercato popolato da catamarani orribili, più simili a dei cubi che a delle barca a vela, l’indiscutibile bellezza del Balance 526 abbia fatto la sua parte. Dotato di linee che riescono ad essere contemporaneamente sportive ed eleganti, questo cat conquista al primo sguardo.
Un mix di qualità che non potevamo ignorare tanto che, incuranti delle condizioni meteo abbastanza difficili, siamo saltati in macchina e siamo andati a provarlo.
È una giornata davvero particolare quella che ci accoglia oggi a Cannes. Il cielo è nero e i temporali passano a ripetizione sopra il cielo di Port Canto, scaricando una bomba d’acqua dopo l’altra, con raffiche di vento che fan piegare le barche all’ormeggio.
Balance 526 ci attende all’ancora appena fuori dal porto anche se, in queste condizioni, sembra già difficile pensare che riusciremo a salire a bordo. Poi fortunatamente il groppo passa e, veloci, saltiamo a bordo del tender e riusciamo ad arrivare a bordo prima dell’arrivo del temporale successivo.
Entrare nel main deck del Balance 526 è rassicurante, anche in queste condizioni qui è tutto asciutto e sicuro. Il grande hard top ripara perfettamente tutto l’esterno e l’accesso alla postazione di guida è chiuso, se non fosse per le raffiche di vento qui non entrerebbe una goccia d’acqua.
Aspettiamo che l’ennesimo groppo passi, poi aliamo l’ancora e andiamo. La postazione di comando del Balance 526 è semplicemente perfetta, da qui si può effettivamente issare, lascare e cazzare le vele senza dover mai staccare le mani dalla ruota cosa che, in un mercato dove tutti i cantieri abusano impropriamente del termine “easy sailing”, ha un valore particolare perché questo catamarano si può realmente governare da soli.
Dalla ruota tutto infatti è a portata di mano e, questo il colpo di genio, di piedi. Tutte le drizze e le scotte arrivano infatti ben ordinate agli stopper e, da qui, ai tre winch elettrici che sono comandati da sei interruttori a piede e da li scendono nei tre vani separati sottostanti, dove scendono per effetto della forza di gravità. Un sistema geniale, che consente davvero di gestire la barca in solitario visto che, sempre a portata di mano, c’è il comando del pilota automatico.
Issiamo la randa direttamente con una mano di terzaroli, ci sono 15/16 nodi di vento reale e in condizioni normali potremmo tranquillamente tenere tutta la randa aperta, ma il cielo è ancora nero e non è il caso di prendersi dei rischi inutili. Poggiamo ed apriamo il fiocco auto virante mentre Balance 526 sta gia accelerando, la velocità cresce rapidamente e in un attimo stiamo già navigando fra i 10 e gli 11 nodi, siamo a 60 gradi dall’apparente e a bordo il comfort è assoluto.
Al timone la questo catamarano è vivo e reattivo, lontano anni luce dalla sensazione ovattata che restituiscono i cat da crociera pura. Qui la pressione del vento sulle vele si sente sulla ruota ed è davvero facile, oltre che gratificante, timonare tenendo l’angolo al vento.
Abbiamo le daggerboard abbassate al 50% per cui provo a stringere e, sorpresa, Balance 526 rallenta pochissimo, a 30 gradi dall’apparente facciamo ancora più di 9 nodi, questo cat stringe il vento come un monoscafo!
Con il fiocco auto virante cambiar di mura è un gioco da ragazzi, Balance 526 rallenta un po’ ma se si è decisi ci si ritrova sulle nuove mura senza alcun problema.
Poggio per tornare indietro proprio mentre il cielo si fa scuro ed il vento aumenta a 24/25 nodi. Siamo a 100 gradi dall’apparente e la barca corre un treno, navighiamo costantemente sopra i 12 nodi.
Quello che mi piace di questo catamarano a vela è la sensazione di sicurezza che trasmette, anche in queste condizioni non strappa, non porta all’orza, naviga con una stabilità ed una costanza impressionanti, è decisamente una macchina pensata per macinare molte, anzi moltissime miglia al giorno.
Ricomincia a piovere davvero tanto per cui chiudiamo il tetto scorrevole della postazione di guida, facciamo basculare la ruota del timone verso basso e continuiamo a navigare nel massimo comfort.
Questa manovra è possibile solo grazie a VersaHelm, il sistema inventato da Balance Catamarans che permette di “spostare la ruota” in basso, per timonare al riparo dagli elementi, o quando fa freddo. La visibilità timonando da sotto è peraltro perfetta a 360 gradi, per cui non solo è comodo ma anche molto sicuro.
Poi ci viene la balzana idea di infilarci nel canale fra la terraferma e l’Isola di Santa Margherita per navigare verso Golfe-Juan dove, una volta arrivati, dovremmo essere a ridosso. Nel canale le condizioni peggiorano, il vento aumenta a 25/26 nodi di reale (30/31 di apparente) e senza aver più la copertura delle isole, ci arriva addosso anche il mare, con onde da 2 metri o più.
Prendiamo quindi la seconda mano alla randa e, nelle condizioni peggiori per un catamarano a vela, ci mettiamo a bordeggiare di bolina stretta contro mare e vento, in un canale che nel suo punto più stretto non è più largo di mezzo miglio!
Con mia grande sorpresa però Balance 526 affronta questa condizione estrema con grande scioltezza, senza alcun tentennamento. Navighiamo costantemente fra gli 8 e i 9 nodi a 30/35 gradi dal vento apparente, cavalcando queste grandi onde e timonando all’asciutto dall’interno, pazzesco. La cosa che più mi stupisce è che questo catamarano, pur di bolina strettissima, non sbatte mai sull’onda!
Avvicinandosi a Golf-Juan, pian piano il vento e il mare diminuiscono e, giunti a destinazione, possiamo dar fondo all’ancora. Sfrutteremo questa pausa per esplorare il Balance 526 e per mangiare qualcosa, a bordo siamo in sette ma, viste le dimensioni della barca, ci accomodiamo tutti senza problemi. I monoscafi intorno a noi rollano vistosamente mentre noi, al caldo e all’asciutto, siamo fermi e godiamo di un comfort assurdo.
Mentre pranziamo il cielo diventa più chiaro, smette di piovere ed il vento diminuisce. Quindi riapriamo la postazione di guida esterna, ri-basculiamo la ruota del timone e siamo di nuovo pronti a partire.
Quelle che incontriamo ora sono le tipiche condizioni mediterranee del bel tempo, aria leggera e mare poco mosso. Issiamo quindi tutta la randa, srolliamo il fiocco auto virante e, immediatamente e magicamente, balance 526 riparte. Ci sono 6/7 nodi di vento reale e noi navighiamo costantemente sopra i 5 con punte di 6 nodi quando ci allontaniamo dai 30 gradi all’apparente. Balance 526 sente ogni piccola raffica e la trasforma in velocità, timonare con questa ruota cosi sincera è davvero bello.
Il vento cresce un filo e si attesta fra i 9 e i 10 nodi di reale, il catamarano accelera e passa subito i 7 nodi, il cielo è tornato sereno ed io sorrido mentre mi godo questi preziosi attimi di vela a bordo di quest’imbarcazione che, semplicemente, è straordinaria.
Balance 526 è un catamarano superlativo. Costruito con maestria da artigiani Sudafricani di grande esperienza, riesce a stupire non solo per le prestazioni ma, anche e sopratutto, per la sua estrema facilità di conduzione e per il senso di sicurezza e pace che è in grado di trasmettere, anche quando le condizioni sono dure, come oggi.
Questo catamarano a vela è nato per navigare, a lungo e nel massimo comfort, ed è in grado di essere tremendamente efficace sia in condizioni di vento leggero che quando ce n’è parecchio, sia di bolina stretta che alle andature portanti. Capace di media di percorrenza giornaliere elevatissime, è la barca ideale per coloro i quali vogliono partire per lunghe crociere attorno al mondo, o per quelli che vogliono girare il Mediterraneo senza mai accendere il motore.
Balance Catamarans colloca il prezzo delle sue imbarcazioni nella fascia medio alta del mercato, peraltro con il miglior rapporto qualità prezzo della categoria a mio parere. Analizzando però le valutazioni degli usati di questo cantiere, possiamo notare come il deprezzamento sia davvero minimo per cui, vista la loro capacità di tenere il valore nel tempo, comprare un Balance non sarà mai un investimento azzardato, anzi.
Balance 526 ha molte qualità, cosi come sono molte le ragioni razionali che da sole spingerebbero ad effettuare un acquisto ponderato anche se, personalmente, continuo a ritenere che questi catamarani siano i più belli del mercato, ed innamorarsene è davvero molto facile…
Costruito in resina epossidrica con rinforzi in carbonio Balance 526 è fatto davvero bene. E non poteva essere altrimenti visto il team, semplicemente stellare, che guida la progettazione e la costruzione del Balance %26. Phil Berman (Fondatore, co-progettista e CEO del cantiere), Anton du Toit (ingegnere navale e designer) e Jonathan Paarman (costruttore Sudafricano d’eccellenza), sono nomi che nel mondo dei catamarani a vela non hanno certo bisogno di presentazioni.
A bordo tutto quello che si tocca risulta solido e consistente. Grande attenzione è inoltre posta nella realizzazione del mobilio e delle finiture, la mano degli artigiani esperti di Balance è nettamente percebile ovunque, anche nei gavoni più nascosti. Grande anche la possibilità di personalizzazione del Balance 526, dove è possibile scegliere fra moltissime disposizioni, essenze e tessuti.
All’interno, a dispetto del progetto votato alle performance, lo spazio abbonda ovunque. Il main deck è accogliente e pensato per le lunghe permanenze a bordo, sia all’esterno che all’interno dove il livello delle finiture si alza ulteriormente e la capacità di stivaggio, sia in termini mobili dedicati alla cambusa che di volumi refrigerati è massima.
Balance 526 è disponibile nella versione che stiamo provando, quella a tre cabine (la mia preferita) e nelle versioni a 4 e 5 cabine, ideali per le famiglie numerose o per chi decide di dedicare la barca al charter che, nel caso di Balance, non può che essere di alto livello.
Nel nostro caso la disposizione nei due scafi è efficiente e tradizionale, uno scafo è interamente dedicato all’armatore che ha a disposizione una grande Master Cabin e un bagno semplicemente enorme, dotato di box doccia doppio separato. La prua estrema della Master cabin, a scelta, può esser allestita come ufficio, laboratorio o cabina armadio.
Lo scafo di sinistra è invece dedicato agli ospiti ed accoglie due cabine, entrambe dotate di servizi dedicati. In questo caso la cabina di prua ha il letto disposto per baglio, identico a quello della master, mentre quello di poppa e disposto tradizionalmente.
Al di la della descrizione però, e decisamente meglio affidarsi a questo video per comprendere appieno il superbo livello di finiture e la grande quantità di spazio a disposizione.
Lunghezza fuori tutto | 16 m |
lunghezza al galleggiamento | 15,64 m |
Baglio massimo | 8,26 m |
Pescaggio a derive su | 1,12 m |
Pescggio a derive giù | 2,16 m |
Pescaggio versione a derive fisse | 1,37 m |
Altezza dell’albero sull’acqua | 23,93 m |
Dislocamento a secco | 12.500 kg |
Dislocamento massimo | 15.625 kg |
Lunghezza max tender | 4 m |
Carico massimo gru | 400 kg |
Peso massimo del tender | 255 kg |
Motori | 2 x 57 hp Yanmar |
Serbatoi carburante | 2 x 500 l |
Serbatoi acqua dolce | 2 x 390 l |
Serbatoi acque nere | 2 x 60 l |
Randa | 106 mq |
Fiocco auto virante | 43 mq |
Reacher | 88 mq |
Spinnaker asimmetrico | 240 mq |
Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.
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