Al Salone di Genova, provato il Bali 4.1
Al momento dell’apertura del Salone Nautico a Genova, eravamo già pronti al pontile Bali Catamarans per vedere questi catamarani particolari, ormai noti per via della soluzione open-air con il portellone di poppa basculante che apre completamente lo spazio della dinette in una grande veranda, e per la prua rigida senza la rete prendisole ma con un ponte strutturale che diventa una comoda terrazza.
L’effetto anche nel Bali 4.1 – che essendo la rivisitazione del 4.0 è il piccino della flotta – è quello di una grande continuità di volumi e di luci.
Lo spazio si moltiplica e l’impressione di avere una casa al mare è immediata.
Maneggevolissimo a motore
Ma ora questa barca vogliamo vederla navigare. Oggi c’è davvero poco vento, e anche se non è proprio la macaia genovese cantata da Paolo Conte non siamo del tutto ottimisti. I catamarani da crociera non sono esattamente dei missili e temiamo che questa, con le sue nove tonnellate, non si muoverà.
Invece.
Invece già uscendo dall’ormeggio e dal porto, agendo solo sulle due leve dei motori si sposta con una leggerezza sorprendente.
Sembra di manovrare la casa volante del film Up. Oppure di viaggiare su un cingolato, potrei dire, se solo avessimo mai viaggiato su un cingolato.
I due motori da 40 hp (disponibile anche una motorizzazione con due da 20Hp forse un po’ sottodimensionati per questo tipo di barca), già in dotazione del Bali 4.0 che avevamo provato qualche tempo fa, spingono il Bali 4.1 a una velocità di crociera di 7 nodi.
Sorprendente anche con poco vento
Usciamo con facilità, dunque, diamo randa e poi srotoliamo il code zero. È molto piatto a dire il vero per essere un Code 0, diciamo piuttosto un drifter o un genoa molto leggero (c’è anche un genoa più pesante).
Perciò ci teniamo su una rotta piuttosto stretta, abbiamo un nodo di corrente da prua e la brezza è ancora molto leggera. Invece.
Invece questo salotto viaggiante fa il suo dovere di bolina larga e si risveglia allegro al traverso.
Siamo in cinque a bordo, ci sono meno di cinque nodi di vento, la barca è carica di tutte le sue masserizie (frigo verticale, lavatrice e microonde compresi) e con un angolo di 90 gradi fa 3.7 nodi di velocità, che scendono di poco stringendo: 3.3 con un angolo di 80 gradi. Si scatena l’entusiasmo agonistico: ci ingaggiamo con un Arpège e siamo nettamente più veloci.
Viriamo. In questo caso bisogna avvolgere il Code 0 per non incastrarsi nello strallo del genoa. Ma si può fare tutto da soli, perché tutte le scotte sono rinviate ai due lati della timoneria. Se usassimo il genoa sarebbe ancora più facile perché è autovirante.
Proseguiamo mure a sinistra, la barca scivola molto più agile dal momento che ora abbiamo la corrente a favore.
Comodità in conduzione e manovra
Al timone, viene spesso istintivo stare in piedi per avere una migliore visibilità a prua, ma in questo caso la ruota è piuttosto bassa e invita a stare seduti su un divanetto molto comodo, forse addirittura un pochino troppo basso se si hanno le gambe lunghe. Accanto al timoniere, a piede d’albero, per ulteriore comodità e compagnia è posizionata un’elegante chaise longue.
In condizioni di vento favorevoli, con il telecomando dell’autopilota si può addirittura condurre la barca dalla terrazza di prua che, essendo riparata dalle onde in navigazione diventa un vero e proprio ponte, se si ha l’accortezza di togliere i tavolini. In caso di necessità e urgenze, la scala per salire alla timoneria è a portata di mano sia da prua che da poppa.
Strambiamo, e anche in questo caso una bella sorpresa. Facciamo passare le scotte all’esterno dello strallo e il code zero vola come un aquilone. Riprendere la rotta è immediato e la velocità non è calata.
Scheda tecnica
Lunghezza f.t. | 11,99 mt |
Larghezza | 6,72 mt |
Pescaggio | 1,12 mt |
Dislocamento | 11.200 kg |
Carburante | 400 lt |
Acqua | 800 lt |
Motorizzazione |
2 motori 40 hp
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