C’è una forte impronta italiana nella vittoria che il Baltic 130 My Song ha raccolto all’International Superyacht Society Award come migliore yacht a vela tra i 24 e i 40 metri. Insieme al successo di Perini Navi dimostra ancora una volta quanto sia attiva e vitale l’Italia nella grande vela mondiale.
Per questo progetto, che con i suoi 39,9 metri sfiora il bordo superiore della categoria, sono intervenuti due nomi simbolo dello yacht design contemporaneo: Nauta Design e Reichel Pugh. Lo studio di architettura milanese ha curato il concept generale e il design di esterni ed interni e si tratta di una duplice “quarta volta”: da una parte quello con l’armatore Pierluigi (Pigi) Loro Piana, dall’altra quello con il cantiere finlandese.
Le linee dello scafo, le appendici idrodinamiche, il piano velico sono stati curati da Reichel Pugh che per lo studio dei carichi strutturali si è avvalso degli esperti di Gurit per l’utilizzo e la scelta dei migliori compositi presenti sul mercato. Durante la cerimonia di premiazione, tenuta a Fort Lauderdale durante il salone nautico, sono stati tributati i giusti riconoscimenti anche a Nigel Ingram, il project manager scelto dall’armatore per tirare le fila di questo importante e complesso progetto.
My song rappresenta oggi lo stato dell’arte per quanto riguarda costruzione, prestazioni e utilizzo: il suo scafo tutto carbonio nasce per essere sfruttato sia in tiratissime regate d’altura e tra le boe, sia come yacht per comode crociere. Uno degli elementi cardine su cui si è sviluppato l’intero progetto è stato il dislocamento: con le sue sole 105 tonnellate per i 40 metri di lunghezza lo pongono tra le barche estremamente leggere sull’acqua. Inoltre grande attenzione stata messa nella riduzione di rumori e vibrazioni tanto da renderlo uno dei più silenziosi superyacht al mondo
L’aspetto esterno è definito da una linea molto aggressiva in cui il profilo della tuga, già basso di per sé, è parzialmente nascosto da 30cm di impavesata che offrono un doppio punto di appoggio per i piedi di chi lavora e si sposta in coperta quando la barca naviga sbandata. Inoltre,anche in crociera offrono posti a sedere aggiuntivi con i corrimano che fungono anche da schienali. Nella parte in cui l’impavesata raggiunge le finestrature della tuga sono stati inseriti quattro metri di superficie abbattibile per non ostacolare l’ingresso della luce solare sottocoperta né la vista del mare.
Altri elementi chiave del progetto sono le larghissime sezioni di poppa e le più spaziose e confortevoli spazi dedicati ai bagni di sole e al relax dopo le sessioni di vela. Da notare anche il pozzetto ospiti, dedicato alla vita all’aperto, centro sociale della vita di bordo.
Sottocoperta, dove ad accogliere gli ospiti è il salone tanto ampio quanto organizzato in area conversazione e zona pranzo, sono stati pensati alloggi fino a nove persone, incluso l’armatore, la cui suite, a proravia dell’albero, include un disimpegno, due locali toilette e uno studio che può essere trasformato in un’ulteriore cabina ospiti in caso di necessità. Altre due cabine ospiti, entrambe con bagno privato, sono posizionale a poppavia del salone.
Crediti fotografie: International Superyacht Society/Emanuele De Mari/AdMarex/Carlo Borlenghi/Giuliano Sargentini.