Riapre il turismo nautico: ecco dove (e quando) potremo andare in barca all’estero nell’estate del Coronavirus
L’estate avanza, il Covid arretra. Senza peccare di eccessivo ottimismo, sembra essere questo il quadro dell’attuale situazione in Europa e nel mondo in un periodo in cui i governi dei vari Paesi, in particolare quelli che si affacciano sul Mar Mediterraneo ma anche Oltreoceano, cercano un compromesso tra il mantenimento delle misure restrittive per tenere sotto il controllo il trend del contagio, nettamente al ribasso ovunque rispetto agli ultimi due mesi, e la riapertura dei confini per accogliere il turismo estivo che, nonostante tutto, scalpita e porterà certamente un po’ di ossigeno alle casse degli Stati colpiti dalla pandemia.
Il discorso vale anche per i porti turistici che, in molti Paesi del mondo, sono ancora in attesa di ricevere disposizioni ufficiali dalle capitanerie, nonché dai rispettivi ministeri dei trasporti, e questo è un elemento essenziale da conoscere per andare in barca all’estero.
La nostra redazione, cosi come per il nuovo regolamento della nautica della fase 2Bis, mette a disposizione una tabella che riporta le date di riapertura degli ingressi e i protocolli sanitari decretati dalle singole Nazioni (delle quali indichiamo per ciascuna anche il livello di rischio di contagio) in vista della stagione turistica ormai alle porte. Apre l’elenco la nostra amata Sardegna che, come sapete, sta riflettendo sull’implementazione di un regolamento specifico.
Ecco quindi lo schema che terremo costantemente aggiornato per fornirvi indicazioni sempre più precise su dove e quando è possibile andare in barca all’estero.
Dove e quando navigare in barca all’estero nell’estate del Coronavirus: aggiornamento del 6 luglio 2020
Stato/Regione/Area | Riapertura degli ingressi ai turisti stranieri | Protocollo sanitario | Livello di rischio infezione |
Sardegna | dal 3 giugno | obbligo di registrazione | basso |
Francia | dal 2 giugno | no tampone, no quarantena | medio |
Spagna | dal 1° luglio | quarantena di 14 giorni | medio |
Grecia | dal 15 giugno (solo a 30 Paesi, tra cui Italia) | test a campione (ora quarantena di 14 giorni se positivo e di 7 se negativo) | basso |
Slovenia | dal 15 giugno anche all’Italia | no tampone, no quarantena | basso |
Croazia | dal 29 maggio (solo ai turisti di Paesi a basso rischio) | no tampone, no quarantena | basso |
Montenegro | dal 1° giugno (solo ai turisti di Paesi con la stessa situazione epidemiologica come Grecia, Croazia e Albania) | no tampone, no quarantena | basso |
Albania | dal 1° giugno | no tampone, no quarantena | basso |
Cipro | dal 1° luglio (solo ai turisti di Paesi a basso rischio) | no tampone, no quarantena | basso |
Marocco | dal 3 giugno | no tampone, no quarantena | basso |
Tunisia | dal 14 giugno | no tampone, no quarantena | basso |
Turchia | dal 1° giugno | no tampone, no quarantena | basso |
Regno Unito | dall’8 giugno | compilazione modulo online + quarantena di 14 giorni | alto |
USA | ancora chiuso il traffico oltreoceano | ancora da decidere | alto |
Area caraibica | tendenzialmente da giugno | no tampone, no quarantena (ad Antigua e Barbuda quarantena di 7 giorni, a Cuba tutti i turisti saranno sottoposti al test) | basso |
Il caso della Sardegna: obbligo di registrazione
Come avrete notato, nella tabella abbiamo incluso anche la Sardegna che, pur essendo una regione italiana, rappresenta una destinazione nautica molto importante.
Ora è ufficiale: con l’ordinanza firmata il 2 giugno dal governatore della Sardegna Solinas, è confermato l’obbligo di registrazione di “tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale“.
Dunque, chi si mette in viaggio per l’isola sarda deve obbligatoriamente registrarsi prima della partenza compilando un modulo online sul sito della Regione Sardegna. I dati sui passeggeri verranno conservati per quattordici giorni.
Andare in barca all’estero nell’estate del Coronavirus: Francia e Spagna restano guardinghi, la Grecia è “liberale” (ma non troppo)
La Francia, che in primavera ha riaperto al diporto e non prevede forme di isolamento, dal 2 giugno ha riaperto anche i porti (compresi quelli della Corsica) alle barche battenti bandiera straniera.
Resta inoltre autorizzato, come recita il principio della libertà di navigazione, il transito nelle acque territoriali.
La Spagna, tra i Paesi con il maggior numero di vittime per Coronavirus, revocherà la quarantena di due settimane (anche alle Canarie) imposta ai viaggiatori provenienti dall’estero a partire dal 1° luglio.
Completamente diverso lo scenario in Grecia, una delle Nazioni europee meno toccate dalla pandemia, dove il 15 giugno riaprirà tutto, compresi i porti che torneranno ad accogliere anche il flusso marittimo internazionale, ma solo a 30 Paesi, tra i quali anche l’Italia. Chi però arriva da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, considerate le quattro regioni a rischio, attualmente sarà sottoposto a 14 giorni di quarantena, se positivo, e a 7, se negativo.
Tuttavia il ministro degli Esteri Dendias ha annunciato la decisione di togliere dal 15 giugno, in maniera graduale fino alla fine del mese, tutte le limitazioni nei confronti dell’Italia.
Il primo ministro Mitsotakis ha dichiarato che la lista verrà aggiornata il 1° luglio e che i turisti delle nazioni ammesse, una volta approdati in terra ellenica, dovranno sottoporsi al test a campione ma non al periodo di quarantena.
In Croazia si va a scaglioni. Il premier croato Plenkovic, infatti, ha riaperto le frontiere alla confinante Slovenia, che ha già concluso la sua fase di emergenza. Poi, dal 29 maggio, potranno entrare solo i turisti provenienti da Paesi a basso rischio contagio quali Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Austria, senza obbligo di tampone o quarantena. A seguire, il 15 giugno, via libera a Germania e Polonia, mentre l’Italia dovrà attendere almeno altre due settimane.
Cipro sarà riaperta ai turisti dal 1° luglio, ma parzialmente: accesso consentito solo a chi proviene da Paesi a basso tasso di infezione come Danimarca, Norvegia, Islanda, Israele e la stessa Grecia.
L’Albania, invece, è tra i pochi Paesi Covid-free che non fanno “selezione all’ingresso”: dal 1° giugno le frontiere sono aperte a tutti (leggi il nostro itinerario in barca).
Riprende il turismo anche nei Paesi del Maghreb e in Turchia
I Paesi del Maghreb, coinvolti dal Coronavirus in modo inferiore rispetto a quelli europei ma non per questo meno rigorosi nell’applicazione dei protocolli, sono pronti alla ripresa turistica.
Il Marocco, che ha lanciato una massiccia campagna di test anti-Covid per mappare le infezioni in tutte le regioni (previsti un milione e 800 mila test), non allenta la presa sui propri confini fino al 2 giugno.
La Tunisia, tra i Paesi del mondo che ha contenuto più efficacemente la pandemia, cesserà qualunque restrizione il 14 giugno.
Spostandoci in Medio-Oriente, anche la Turchia, dal 1° giugno, si prepara a riabbracciare il turismo straniero, attraverso l’applicazione di un rigido programma sanitario basato prevalentemente sulla sanificazione delle strutture ricettive e sul distanziamento sociale nelle spiagge.
Andare in barca all’estero: per sbarcare nel Regno Unito serve il modulo online
La Gran Bretagna, colpita duramente dal Covid-19, sceglie la linea del rigore: dall’8 giugno chiunque sbarchi nel Regno Unito dovrà compilare un modulo online prima della partenza, indicando l’indirizzo presso il quale trascorrerà il periodo di quarantena di 14 giorni.
Le autorità del Regno Unito si riservano il diritto di negare l’ingresso a chi non ha compilato correttamente il modulo o a chi non ha un posto dove soggiornare durante l’isolamento.
La polizia, inoltre, può effettuare controlli all’indirizzo fornito dal passeggero per verificare il rispetto del periodo di quarantena.
Chi viola l’obbligo di auto-isolamento dovrà pagare una multa di mille sterline e può anche essere perseguito penalmente.
Tra i Paesi in cui andremo in barca all’estero nell’estate del Covid anche i Caraibi
Andare in barca all’estero, oltreoceano, negli Stati Uniti, è molto difficile. Il paese è ancora in grande emergenza, il turismo straniero è blindato sia in entrata che in uscita almeno fino al 15 giugno.
I Paesi dell’area caraibica, invece, ripartiranno tendenzialmente dal prossimo mese, ma ogni Stato stabilisce date differenti.
Ad Aruba l’intenzione dell’Esecutivo è di riaprire al pubblico straniero fra il 15 giugno e il 1° luglio, così come il Governo delle Bahamas si dice convinto di riabbracciare il turismo entro il 1° luglio.
A inizio luglio dovrebbe riaprire anche Cuba, dove la pandemia è stata gestita tempestivamente: il Governo aveva chiuso le porte ai turisti già dal 20 marzo, una decisione coraggiosa che si è rivelata di successo, dati i pochi casi di Covid-19 registrati sull’isola. Non a caso, uno dei punti di forza di Cuba è il sistema sanitario, grazie all’abbondanza di personale medico. Quando saranno riaperte le frontiere, tutti i turisti che sbarcheranno sull’isola verranno sottoposti al test del Coronavirus.
Porto Rico mantiene la quarantena di 14 giorni, mentre Grenada vorrebbe ripartire a giugno.
Infine ad Antigua e Barbuda, stato del Commonwealth con poco più di 91mila abitanti, i confini saranno riaperti entro il 31 maggio con l’obbligo di quarantena che, da due settimane, scende a una. Nessuno, infatti, si imbarcherebbe per una vacanza che spesso dura proprio una o due settimane, sapendo di doverle trascorrere in isolamento.
Insomma, per andare in barca all’estero quest’estate, avremo proprio bisogno della nostra tabella: ci servirà a orientare le nostre scelte.