Vi è giunta voce che non si può lasciare la barca incustodita in rada se ormeggiata all’ancora?
Beh, avevano ragione. Anzi no, avevano torto. In effetti a chiedere in giro e a leggere le domande che periodicamente arrivano in redazione se ne sentono dire tante. Che sia legittimo, che sia proibito, che sia proibito solo in determinate circostanze…
La confusione è tanta, quando si parla di barche alla fonda (che letteralmente intende sia le barche all’ancora sia al gavitello) e talvolta fioccano pure i verbali.
La legge non specifica un’evenienza del genere, non dice espressamente che non è consentito lasciare la barca sola anche se ancorata e quindi, non proibendolo, di fatto lo autorizza. E ciò diventa ancora più evidente quando si considera che ci sono delle ordinanze emesse dalle Capitanerie di porto locali che regolamentano la presenza di barche all’ancora in determinati specchi acquei o con determinate condizioni meteorologiche. In altre parole, se un’ordinanza me lo vieta significa che dove l’ordinanza non vige posso lasciare una barca ancorata alla fonda, anche se incustodita. La confusione nasce quindi da queste norme locali ed è buona norma, per stare sicuri, è bene controllare le ordinanze emanate dalle varie capitanerie di porto con competenza territoriale
Probabilmente a generale il fraintendimento più grande è un’ordinanza emessa dalla Capitaneria di Portoferraio all’Elba, località ben nota ai diportisti perché presente in una domanda da esame della patente nautica: il porto del capoluogo elbano è l’unico in Italia in cui è necessario tenere la sinistra per entrare (e di conseguenza anche per uscire), anziché la dritta. L’ordinanza di cui sopra, aggiornata più volte, e citata nella sua versione più recente, la 147/2005, afferma che nella rada antistante il porto non è possibile ormeggiare in determinate aree o in corrispondenza dei canali di accesso a determinate infrastrutture. E in più specifica che: “in caso di avverse condizioni meteomarine, le unità da diporto dovranno opportunamente ridossare con la massima tempestività debitamente armate con equipaggio al completo, se non ormeggiate a banchina ove consentito e/o previsto per le citate unità”. In pratica, se c’è tempaccio ci deve essere anche qualcuno a bordo, altrimenti l’unità deve essere ormeggiata in banchina.
In casi estremi di pericolo per altre unità o intralcio alla navigazione le autorità possono decidere di rimuovere l’imbarcazione alla fonda e trattenerla presso banchine o depositi finalizzati a questo scopo e così al verbale per l’infrazione a carico del proprietario si aggiungono le spese per quanto sopra.
Diverso è il discorso relativo alle assicurazioni. Generalmente nel contratto base “corpi yacht” non è inclusa la copertura durante l’ormeggio in rada senza equipaggio a bordo. Di base, quindi, le compagnie assicurative escludono l’efficacia della polizza se la barca è incustodita in rada, ovvero alla fonda e senza persone a bordo.
La garanzia sull’imbarcazione in rada è definita “acque non protette” e -se non diversamente indicato- generalmente è valida: quando l’unità da diporto è utilizzata senza fine di lucro (quindi non vale per i charter, consiglio a chi noleggia, chiedere lumi specifici su questo aspetto alla società da cui state prendendo la barca); entro determinati limiti geografici (d’abitudine è il Mediterraneo più le acque interne dei Paesi bagnati dallo stesso mare); in navigazione o comunque in acqua, con persone a bordo.
Se la barca è incustodita in rada, senza persone a bordo, l’assicurazione ha valore, se non espressamente dichiarato altrimenti: in porto o in approdo a pagamento, autorizzato dalla autorità preposte; oppure alla fonda, ma nelle sole ore diurne e con previsioni meteo buone. Quindi per chi ama andare al ristorante a cenare lasciando la barca alla fonda o semplicemente vuole fare due passi per il paese di sera, è bene procurarsi una polizza che includa anche la copertura nel caso in cui la barca sia lasciata anche dopo il tramonto alla fonda e senza equipaggio.
Quindi la conclusione è: ancorate alla fonda, ma prima informatevi se le norme locali ve lo vietano, verificate il meteo e preoccupatevi di avere una copertura assicurativa che includa le vostre abitudini.