C’è la firma di Maurizio Cossutti, e si vede, nel nuovo Bavaria C57 presentato al Boot 2017 di Düsseldorf. Primo esemplare di una nuova stagione del cantiere tedesco che punta su un nuovo aspetto estetico, nuove dimensioni, nuove prestazioni -per il momento possiamo solo riportare quelle dichiarate dal produttore- e due innovazioni tecnologiche nella costruzione.
Andiamo con ordine. Nella gamma offerta dal marchio di Giebelstadt, l’aspetto del C57 riesce a essere sensibilmente innovativo pur senza perdere il legame con l’attuale look di famiglia.
Tuttavia, le linee dello scafo si discostano molto dai Bavaria che siamo abituati a vedere. Ruota di prua verticale e piè di ruota esteso con ingresso in acqua avviato, ossia la cosiddetta prua a ginocchio o knuckle bow. Le uscite di poppa sono molto più avviate, con un ridotto volume immerso quando la barca naviga sbandata, a vantaggio delle prestazioni.
Nonostante le geometrie nette e l’abbondanza di linee rette su scafo e coperta rendano esteticamente gradevole la scelta, per il C57 non è stato inserito nessuno spigolo in carena, scegliendo di rimanere legati alle poppe con sezioni prive di cuspidi.
In murata appaiono poi finestrature molto più grandi di quelle già presenti negli attuali modelli del cantiere e dislocate in maniera da portare luce naturale praticamente in tutti gli ambienti.
La tuga è dislocata su due piani, più alta fino all’albero e poco più elevata del teak di coperta fino a metà del triangolo di prua. Anch’essa è dominata dalle aperture luminose, con sei osteriggi e sei passauomo, che essendo incassati a filo non tolgono spazio alle aree prendisole. Bella anche la soluzione della banda scura che raccoglie le finestrature verticali e che si continua sui paramare per dare un aspetto ancora più affusolato alla già bassa sovrastruttura.
La timoneria, con due ruote, è pensata per governare in equipaggio ridotto. Tutte le manovre sono rinviate ai due winch per murata, agevolmente raggiungibili anche mentre si è al timone, in modo tale che anche una sola persona possa governare in autonomia accedendo a qualsiasi manovra, dalle drizze alle scotte.
Nella parte centrale del pozzetto, due tavoli da pranzo con sostegno telescopico, uno di fronte a ogni panca a C per gli ospiti, possono essere abbassati per diventare la parte centrale di un ulteriore grande prendisole.
Sottocoperta, gli spazi progettati e definiti dallo studio Pulse Yacht di Leo Curin, sono davvero notevoli. Il cantiere dichiara 88 metri quadrati di superficie vivibile: “il maggiore nella sua categoria”, affermano in Bavaria. La disposizione degli interni ripropone i più recenti dettami stilistici, con la cucina a ridosso della paratia maestra e su un livello più basso rispetto al resto del living.
A sinistra della discesa è posizionata la zona pranzo per sei commensali, mentre lungo la murata di dritta, a proravia dell’essenziale tavolo da carteggio, un divanetto per due. L’esemplare esposto al salone di Düsseldorf, aveva una finitura noce, un po’ scura per esaltare a pieno gli ambienti sottocoperta. Tradizionale la sistemazione delle cabine, con l’armatoriale prodiera e due cabine ospiti a poppa, ma il cantiere ha previsto layout alternativi fino a cinque cabine più locale marinaio. Per tutte, il garage poppiero per ospitare un tender con chiglia rigida, nascosto dallo specchio di poppa che diventa spiaggetta.
Come succede ormai da qualche anno, scafo e coperta sono laminati in infusione sottovuoto, soluzione che garantisce la presenza della minore quantità di resina possibile per tenere in forma e protette che le fibre strutturali, in modo da ridurre il peso senza interferire su rigidità o resistenza.
Ma si diceva che le novità del C57 riguardano anche il processo produttivo. Tutti gli interni, realizzati con il sistema Modutec, sono assemblati in moduli fuori opera, compresi tutti gli accessori per completarsi con i servizi di bordo; una volta che la costruzione dello scafo è completata, vi sono inseriti i moduli. Insomma, una barca nuova che piacerà sia ai tradizionali armatori Bavaria sia a chi è attratto da qualcosa di più, diciamo, sfizioso.