Beatrice come l’amata di Dante, ma il suo primo nome era Huna, forse a richiamo della filosofia hawaiana del “segreto”. Beatrice, dunque, un’imbarcazione d’epoca che porta benissimo i suoi quasi 60 anni di storia. Quindici metri di lunghezza, Prima Classe RORC varata dai cantieri Sangermani nel 1963, Beatrice ha imposto le proprie vele ai venti di più mari e il suo legno è stato segnato dalle impronte di almeno quattro grandi imprenditori che l’hanno posseduta, ceduta, persa e poi infine restituita alla comunità.
Beatrice rappresenta infatti il dono più bello per il Comune di Imperia, che lo riceve imbastendo una cerimonia presso il Museo Navale della città il 15 luglio di quest’anno. Durante l’alzabandiera, tenutosi sul lungomare Marinai d’Italia, Diana Bracco ne ha siglato ufficialmente la donazione. Perciò Beatrice è divenuta a pieno titolo: «Ambasciatrice italiana delle vele d’epoca». A disporre dell’imbarcazione è l’Istituto Nautico che la utilizza come «nave-scuola per le esercitazioni pratiche dei ragazzi», dopo averne curato attentamente il restauro. In realtà, tutta la comunità di Imperia si è resa partecipe facendone una «questione di cuore» e operandosi attivamente al ripristino di Beatrice.
Lo yawl va alla Città di mare
Lo stimolo per la donazione di Beatrice alla Città, nasce su impulso del suo capitano, Giancarlo Gaudino, che con lungimiranza suggerisce il buon gesto già nel 2016 all’imprenditrice, che sta peraltro attraversando un momento difficile. Amministratore delegato di un noto gruppo cosmetico, Diana Bracco De Silva destina così la storica barca ereditata dal marito, Roberto De Silva, presso l’Imperia Yacht Service dove inizia il «refitting» che la renderà bella come la vediamo oggi.
«Quando mi chiesero cosa fare della barca, di cui mio marito apprezzava le linee e il modo in cui teneva il mare, accolsi con entusiasmo la proposta di donarla – spiega Diana Bracco – mi piaceva l’idea di dare al Beatrice questa seconda vita all’insegna della didattica e dei bei progetti di scuola-lavoro, a cui credo molto». Quella delle barche d’epoca è una tradizione che il gruppo De Silva sostiene già da tempo, durante gli anni ’90 curò infatti il restauro di un 6 metri Stazza Internazionale “Dan” varato nei primi anni Trenta, il Gruppo dedicò risorse ed energia anche al 5.50 m Stazza Internazionale “Dalga III” varato nel 1957.
Beatrice, la sua storia sulle pagine di un libro avvincente
Beatrice conclude così il tris di restaurazioni delle barche storiche, volute dal gruppo di Diana De Silva, e trova inoltre scritta la sua intrigante storia nautica in un bel libro che vuole segnarne la memoria sulla carta per sempre.
“Beatrice, L’importante è andare per mare”, dell’autore Fabio Pozzo che per le illustrazioni si è avvalso dell’aiuto di Carlo Borlenghi. Il libro contiene le copie dei disegni originali dello yawl e dà voce ai ricordi di coloro che l’hanno manovrata nel tempo e di chi ne ha curato con tanta dedizione il ripristino, fino al dono alla città di Imperia. Anche Claudio Scajola, sindaco d’Imperia ed ex ministro della Repubblica, durante la cerimonia ha accolto positivamente il lascito di Beatrice: «Sono lieto che la banchina portuale della nostra città possa accogliere questo splendido legno, rinato con il lavoro attento dei giovani e talentuosi studenti del Nautico di Imperia».