Il progetto porta la firma di Alexander Vrolijk e una delle sue particolarità è quella di avere una tuga molto alta a protezione del pozzetto, la cui superficie è costituita interamente da vetrate.
Le sue linee sono particolari. I bordi liberi sono bassi così come lo è la poppa che è anche aperta, l’opera morta ha ben due spigoli. Il primo spigolo è appena sotto la falchetta, mentre il secondo, quello classico su cui si appoggia l’imbarcazione quando è sbandata, arriva direttamente fino alla prua (tonda) e fa da punto di incontro per la sua doppia inclinazione (parte positiva e finisce in negativo).
Limitandoci ad osservare le linee possiamo dire però che non ci è parsa particolarmente armoniosa, forse anche complice il colore dello scafo, non certo accattivante.
Camminando sulla coperta osserviamo che il Bente 39 e ben attrezzata, i materiali sono di prim’ordine e dispone di un armo in grado di adottare vele adatte ad affrontare ogni condizione di vento e di effettuare regolazioni di fino.
Ragionando su quello che abbiamo visto, ci è parso addirittura fin troppo per una barca che si dichiara essere un modello da crociera. Lo dimostrano, infatti, alcuni particolari ben poco crocieristici, come la regolazione dei punti di scotta senza rotaie ma completamente in tessile, l’armo dell’albero completo di due volanti, il doppio strallo e gli hardware complessi da mettere a punto e da utilizzare.
La particolare tuga di questa imbarcazione ha quindi due funzioni. La prima, come già detto, è quella proteggere chi lavora in pozzetto, la seconda, è quella che consente di poter controllare la navigazione stando seduti al tavolo da carteggio, al coperto, con una visuale a 360°.
La doppia funzionalità sarà chiaramente apprezzata da chi naviga abitualmente in climi rigidi, meno per chi invece preferisce quelli caldi a causa dell’alta temperatura che si può sviluppare all’interno dell’imbarcazione.
Il Bente 39 ha quindi caratteristiche che possono essere apprezzate durante le lunghe navigazioni, che sono però in controtendenza con il design della poppa, decisamente aperta, e con la posizione che occupa chi sta al timone, molto arretrata e che, di conseguenza, è esposta alle onde.
Le cabine sono due, una a prua con letto matrimoniale interamente a murata e una nella parte poppiera di sinistra dotata di un capiente armadio e di un letto matrimoniale trasversale. La cabina di poppa è accessibile anche attraverso un passa uomo che si apre da sotto la seduta del pozzetto.
Le finiture degli interni, in accordo con il prezzo abbordabile dell’imbarcazione, sono semplici e funzionali anche se abbiamo notato con qualche spigolo di troppo.
In conclusione il Bente 39 ci è parsa come un’imbarcazione che, forse nel tentativo di essere polivalente, alla fine non riesce a decidere che anima vuole veramente avere.
Lunghezza | 11,99 m |
Larghezza | 4,05 m |
Pescaggio (t-keel) | 1,95 / 2,55 m |
Peso | 6590 Kg. |
Superficie vele bolina | 89 m2 |
Superficie vele poppa | 187 m2 |
Albero (standard) | 18,1 m |
P | 15,17 m |
E | 5,38 m |
J | 4,70 m |
IG | 15,22 m |
ISP | 15,76 m |
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