Bernard D’Alessandri e il futuro del Monaco Energy Boat Challenge

Con l’ultima edizione della Monaco Energy Boat Challenge, tenutasi dal 4 al 7 luglio scorsi, lo Yacht Club di Monaco ha confermato il suo importante ruolo di sostenitore della nautica a impatto zero ed ecosostenibile. Si è trattato di un evento di grande successo, l’unico al mondo dedicato all’innovazione e alla sostenibilità della nautica, al quale hanno partecipato giovani ingegneri provenienti da tutto il mondo e appartenenti a 27 diverse università da oltre 20 paesi, al fine di mostrare i loro prototipi di barche a energia pulita attraverso vari tipi di competizioni. Ne abbiamo parlato con Bernard d’Alessandri, segretario generale dello Yacht Club di Monaco dal 1984, che ci ha rivelato anche importanti anticipazioni sui progetti futuri del Principato.

Mr. Bernard D’Alessandri, quali sono i valori che vi hanno spinto alla promozione di questo evento?

«Non ci siamo inventati nulla; abbiamo semplicemente ripreso l’idea dei concorsi automobilistici. Tra il 1904 e la prima guerra mondiale, Monaco era già a quest’epoca il luogo dove si gareggiava per passare dal motore a vapore al motore termico. Una delle più importanti competizioni automobilistiche d’Europa fu organizzata in quell’epoca proprio a Monaco e contava già 10.000 spettatori. Oggi siamo sempre una terra d’innovazione e dal 2014, con la Monaco Energy Boat Challenge, vogliamo donare un nuovo impulso agli attori dello yachting e far diventare questo settore una vera e propria industria. Monaco è oggi una piattaforma di ricerca e di comunicazione, una sorta di laboratorio dove si testano e si implementano le nuove tecnologie necessarie alla transizione energetica, in collaborazione con i giovani ingegneri provenienti da tutto il mondo e con gli industriali che partecipano a questo evento».

Si tratta di un evento che negli anni è diventato sempre più grande. Quali sono le cifre di quest’anno e quali sono i vostri obiettivi futuri?

«Abbiamo iniziato con la Solar Class nel 2014 e oggi abbiamo tre classi di diverse categorie, alle quali all’ultima edizione hanno partecipato 38 squadre. Quest’anno è stata la prima volta in cui ha partecipato una squadra indiana, e per l’occasione l’ambasciatore d’India si è spostato appositamente per sostenere la squadra. Insomma, c’è un reale fermento intorno a questo evento che ci promette delle belle performance tecnologiche e delle innovazioni interessanti. L’ambizione sarà quella di realizzare questo evento per quattro giorni a emissioni zero».

In che misura questo evento contribuisce, secondo voi, allo sviluppo tecnologico delle energie alternative nella nautica?

«Osserviamo un’evoluzione della tecnologia al fine di creare e utilizzare l’idrogeno. In tre anni la partecipazione delle barche a idrogeno è aumentata in maniera considerevole e rappresenta oggi il 60% della flotta della Monaco Energy Boat Challenge. È un importante passo in avanti, una svolta tecnologica che interessa adesso alla maggior parte dei giovani ingegneri per sviluppare delle stazioni autonome di produzione d’idrogeno verde».

Nell’ambito dell’evento abbiamo notato la presenza di un Job Forum. In che modo questa iniziativa contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani?

«Il Job Forum, con il coinvolgimento del Principe di Monaco con la sua Fondazione Alberto II, ha come obiettivo principale quello di lavorare per i giovani e con i giovani, i quali sono direttamente implicati e impattatati da questa transizione energetica. Il Job Forum è stato pensato per donare l’opportunità ai giovani ingegneri di incontrare gli industriali dello yachting (questo settore infatti riscontra oggi una penuria di ingegneri) e di creare nuove occasioni di impiego e sviluppare i mestieri del futuro».

Passiamo a “Monaco Capital of Advanced Yachting”, ampio progetto dentro cui rientra la Monaco Energy Boat Challenge. Che cosa rappresenta questa iniziativa per il mondo della nautica e per il Principato di Monaco?

«L’obiettivo è il consolidamento del Principato di Monaco come una delle capitali internazionali dello yachting. Far rispettare un impegno non è solamente un concetto, ma anche un modo di pensare il posizionamento dello yachting: con la trasmissione dei nostri valori ambientali, vogliamo dare vita a una visione comune dell’accoglienza, dei servizi, delle prestazioni; condividere il nostro sapere e creare un vero e proprio network internazionale».

Secondo lei, Mr. Bernard D’Alessandri, entro quando le energie alternative potranno definitivamente rimpiazzare quelle attuali nel settore della nautica?

«Penso che la transizione energetica si farà se sarà accompagnata da una transizione economica. Bisogna considerare la nautica come una vera industria, simile a quella del turismo: muoversi con uno yacht, a partire da una certa taglia, è un po’ come spostarsi con un intero hotel. Non si può prevedere cosa accadrà con le diverse forme di energie che saranno utilizzate, e se per esempio pensiamo all’elettricità per le automobili, il problema si comprende rapidamente: come si potranno ricaricare tutte queste automobili con le centrali nucleari, se la metà di queste in Francia sono state chiuse? Non abbiamo ancora tutte le soluzioni e bisogna continuare a lavorare insieme per trovarne di alternative. L’utilizzo dell’idrogeno liquido è oggi una pista interessante da percorrere, ma bisogna avere una forte volontà da parte dei cantieri e degli industriali della nautica per l’investimento nella ricerca, che è ancora troppo fragile se la confrontiamo con l’industria automobilistica. D’altra parte, una regolamentazione dedicata alla nautica ecosostenibile dovrà inevitabilmente essere messa in campo al fine di regolare e di organizzare questa transizione energetica».

Avete sviluppato anche un metaverso speciale per l’evento del Monaco Energy Boat Challenge. Qual è stata la vostra motivazione per questa novità?

«Non abbiamo la pretesa di dire che abbiamo creato un vero e proprio metaverso, ma poiché si tratta di una novità, abbiamo voluto provarci. Abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile al nostro target, che sono i giovani: oggi possiamo scegliere tra la comunicazione cartacea, la televisione tradizionale o questo nuovo strumento che è il metaverso, e abbiamo scelto quest’ultimo per essere più vicini all’universo del gaming dei giovani. Grazie a questo strumento più ludico, infatti, dentro possono ritrovare tutte le informazioni sul Monaco Energy Boat Challenge e camminare virtualmente sul porticciolo. Anche questo fa parte del “Monaco Capital of Advanced Yachting”, un progetto che cerca di cambiare i codici e di utilizzare dei nuovi mezzi di comunicazione permettendoci di diffondere i nostri messaggi in maniera più interattiva. Per ora si tratta solo di un primo passo, ma continueremo in questa direzione».

Lo Yacht Club di Monaco è partner per lo sviluppo del Corinthia Yacht Club di Doha in Qatar. Può dirci qualcosa di più?

«Questo progetto si inserisce nell’ambito della “Belle Classe Destination”. Siamo stati sollecitati riguardo la condivisione della nostra competenza su dei progetti di sviluppatori di nuove destinazioni, e ciò ci permette di trasmettere i valori del Principato, l’esperienza e il know how dello Yacht Club nel mondo: è un modo di garantire prestazioni di qualità per gli utenti, offrire delle garanzie ambientali, di accoglienza e di servizi; con l’obiettivo di formare un network internazionale tra gli yacht club partner e di creare delle interazioni su degli eventi sportivi con i giovani competitori attraverso la Monaco Sport Academy. È un modo per promuovere lo yachting a livello internazionale attraverso condivisione di valori comuni».

In generale, quali sono gli obiettivi per il futuro dello Yacht Club di Monaco?

«Di fronte all’emergenza climatica a cui assistiamo ogni giorno, dobbiamo essere attori del cambiamento e contribuire a questa trasformazione. L’intero settore dello yachting è interessato e deve evolversi. In quanto vera piattaforma di comunicazione e scambio, la volontà dello Yacht Club di Monaco è quella di poter mettere in luce e testare le nuove soluzioni che esistono, sia in termini di propulsione che di energie alternative. Questa è la vocazione del Monaco Energy Boat Challenge, organizzato dal nostro Club e di cui celebreremo il prossimo anno la decima edizione dal 5 all’8 luglio 2023, ma questo è anche un obiettivo generale che riguarda la promozione e lo sviluppo di marine virtuose e intelligenti che possano ospitare yacht sostenibili. Come tale, il Monaco Smart & Sustainable Marina Rendezvous, che lo Yacht Club di Monaco ospiterà il 25 e 26 settembre 2022, offre un’opportunità unica per riunire l’intero ecosistema composto da porti turistici, start-up, industriali e finanziatori, con la volontà di realizzare un futuro che deve essere eco-responsabile, considerando i porti turistici come micro città del futuro».

Redazione

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