Poche cose hanno caratterizzato i nuovi grandi yacht come i balconi che nascono dalle murate apribili, come gli specchi di poppa che diventano spiaggette affondabili, o più banalmente come le passerelle retrattili che sbracciano fino a sette metri dalla poppa, ma stanno nascoste in un volume minimo quando non utilizzate.
A guidare questa innovazione è stata Besenzoni, azienda di Sarnico,uno dei luoghi simbolo della nautica di alta qualità, che dal 1967 crea prodotti che soddisfano cantieri e diportisti. Oggi, dopo i suoi primi 50 anni in passerella, impiega direttamente 100 persone, più un consistente numero di fornitori locali, figli di quella terra bresciana che ha costruito la sua ricchezza sulla lavorazione dell’acciaio.
La storia prende le mosse da Giovanni Besenzoni che inizia la propria attività realizzando parabrezza per motoscafi. A guidarlo non c’era una particolare affezione alle barche, piuttosto alla meccanica: la sua volontà di rendere perfetto ciò che realizza sin dai primi anni ne fa un riferimento per molti cantieri. Negli Anni 80 il salto alla notorietà pubblica con l’arrivo delle ormai iconografiche passerelle. Da allora, l’offerta aziendale si è accresciuta in modo costante fino ad arrivare all’attuale gamma che comprende otto collezioni: passerelle idrauliche esterne e rientranti; gru per fly bridge e poppa; poltrone pilota; porte laterali elettriche e Patio door; scale bagno oleodinamiche e scale laterali; hard top e tendalini; slitte tender; finestrature con movimentazione elettrica, plancette idrauliche.
E non mancano sistemi ancora più complessi come l’eliporto a scomparsa (al momento sottoposto alla lunghissima ispezione degli enti preposti alla sicurezza del volo) o le piattaforme per droni. Facile immaginare quanto questa offerta possa condizionare positivamente le scelte di un progettista o i desideri di un armatore.
Oggi, il fondatore è in pensione, ma rimane attivo quotidianamente nel suo reparto aziendale in cui continua il suo lavoro. A gestire l’azienda nella cerca del Graal degli accessori ci sono i figli Giorgio e Fiorella. Ed è proprio quest’ultima, responsabile della comunicazione e del marketing, a raccontarci cosa significa e cosa comporta essere Besenzoni nel 2017.
Fiorella, cosa piace a chi deve scegliere un accessorio?
“Trasversale a tutti è l’attenzione al prezzo, che è un elemento che accomuna: sono rarissimi i clienti che ‘non badano a spese’, non ne ricordo più di tre.” racconta la manager.
Per tali motivi un’impresa che punta a mantenere nel mercato una posizione di spicco deve lavorare su ognuno di questi aspetti. Il vantaggioso effetto collaterale è la necessità di sviluppare prodotti che siano il più completi possibile per non scontentare nessuno.
“Il mercato del post-vendita è praticamente costituito esclusivamente da passerelle esterne, supporto tavoli e poltrone pilota” chiarisce Fiorella, “La capacità di stare insieme a un cantiere fin dalle prime fasi si sviluppo e poi di costruzione della barca, dà una sicurezza in più ai nostri clienti industriali perché sanno che riusciamo a risolvere il problema che ci possono porre, ottimizzando ciò che abbiamo, per esempio, o inventando qualcosa di nuovo, se serve”.
“Quando hai 185 punti assistenza sparpagliati in 59 Paesi diventa difficile avere una stagione morta: vista l’alternanza stagionale nei due emisferi da qualche parte è sempre estate e c’è sempre qualcuno che va per mare quindi l’unica soluzione è stare sempre attivi. E sempre significa sempre, feste comandate incluse: un giorno perso su una settimana di utilizzo per colpa di un accessorio che non funziona è poco digeribile da parte di chi chiunque: armatore, cliente, agenzia di charter o comandante che sia.”
“Bisogna pensare anche a chi sale a bordo di una barca una o due volte l’anno: apprezza molto se trova una passerella con un candeliere e la cima cui aggrapparsi quando è ancora con i piedi in banchina invece di compiere i primi due passi senza appiglio e con il terrore di finire in acqua”, spiega la responsabile comunicazione.
Spiega la signora Besenzoni:
“Il metallo è ancora l’elemento principale in questo settore. Il carbonio è più usato per estetica che per le sue caratteristiche di rigidità e leggerezza. Inoltre per realizzare passerelle telescopiche che possano fungere anche da gruetta per sollevare fino a 200 kg l’alluminio ha ancora un vantaggio in termini di costi e benefici. Risparmiare è sempre un comportamento virtuoso, ma se il guadagno sul peso dell’imbarcazione è uno ‘zero virgola per cento’ a fronte di una spesa che può essere moltiplicata anche per cinque volte non mi sembra un gran vantaggio. Di sicuro una scelta del genere potrebbe avere senso su prodotti più specifici, come quelli pensati per le barche a vela, soprattutto i catamarani da crociera, più adatti per forma e utilizzo a installare accessori”.
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