Il CEO David Foulkes racconta il Gruppo Brunswick con un’interessante focus sull’azienda
“Siamo orgogliosi di essere leader mondiali nell’industria nautica, ci svegliamo ogni giorno chiedendoci come continuare ad esserlo e come migliorarci per mantenere la nostra posizione.”
Esordisce così David Foulkes all’annuale incontro con la stampa in occasione del Fort Lauderdale Boat Show. Parole chiare su come sia dinamica la mentalità dell’azienda americana, che rappresenta l’unico caso di grandissima multinazionale quotata in borsa che ora opera unicamente nel settore nautico.
Ancor, Attwood, Blue Sea, CZone, Lenco, Bep, Mercury, Boston Whaler, Harris, Lowe Boats, HeyDay sono solo alcuni dei marchi controllati da Brunswick, che conta in tutto più di 16.000 dipendenti.
Forbes ha incluso il colosso americano tra le 500 migliori aziende in cui lavorare. In America, una barca su due è motorizzata Mercury e, sempre negli USA, il Gruppo Brunswick possiede tre dei quattro marchi di imbarcazioni più popolari tra i diportisti.
I primi del settore
Il Gruppo Brunswick, con i suoi 56 marchi, opera in ogni settore dell’industria nautica.
É infatti presente nel settore delle motorizzazioni con un marchio forte e riconosciuto come Mercury Marine, e controlla diversi e importanti brand nel campo dell’accessoristica, come MasterVolt, Ancor, Lenco, Kellog e Smart Craft. Inoltre, possiede diversi cantieri costruttori trai quali citiamo Sea Ray, Boston Whaler e QuickSilver.
Non è facile per un’azienda controllarne così tanti, ma sembra esserlo per Brunswick che, come afferma il CEO: “…tutti i brand hanno già una direzione ben precisa, se non avessero un’identità, si correrebbe il rischio di un collasso.”
Sotto la Guida di David Foulkes, Brunswick ha inoltre sviluppato una divisione orientata al business acelleration, ramo digital dell’azienda che si occupa di facilitare l’esperienza delle attività di diporto e la fruizione dei servizi collegati, avvicinando così in modo semplice ed efficace gruppi di vecchi e nuovi
“I brand ora sono digitali. Il modo in cui interagisci con i clienti è importante, prima bastava avere un buon prodotto ed offrire una buona customer experience, ora non è più così. Se al giorno d’oggi non hai un’app o una piattaforma o una buona presenza online, sei tagliato fuori dal mercato.”
Brunswick: la filosofia
Il gruppo Brunswick, come spiega Foulkes, punta ad evolversi e a rispondere costantemente agli stimoli esterni: “Abbiamo più di 800 persone tra ingegneri, meccanici e sviluppatori del prodotto, siamo preparati, siamo contenti, ma non basta. É fondamentale trovare modi di agire sempre differenti, di potersi mostrare sul mercato sempre più affidabili ed innovatori, per poter coinvolgere le persone. E non lo si può fare da soli, bisogna aprire le porte.”
Diventa quindi interessante sottolineare come la multinazionale abbia la capacità di apprendere e modellarsi in base agli input del settore, e dia quindi spazio anche ai giovani, grazie al programma aziendale che attraverso tre importanti canali permette lo scambio di idee tra università, giovani professionisti e l’azienda stessa. Brunswick è infatti aperta e attenta al mondo delle start-up e delle piccole realtà imprenditoriali, instaurando solide collaborazioni con le migliori aziende emergenti e con i giovani talenti: l’azienda, infatti, è sempre alla ricerca di persone su cui scommettere.
Una filosofia che è quindi fatta per evolversi, rispondendo costantemente agli stimoli esterni e alle richieste di un mercato in cui, inevitabilmente i giovani non possono che essere protagonisti.
I quattro punti cardine per il futuro
David Foulkes, inoltre, rivela i quattro punti fondamentali sui quali il gruppo Brunswick punta fortemente e che compongono la strategia ACES: l’Automazione, la Connettività, l’Elettrificazione e lo Sharing. Questi quattro punti, secondo Foulkes, non riguardano solo la nautica ed il gruppo Brunswick, ma tutte le più grandi aziende che eccellono nei settori dell’automotive, degli aerei, dei trasporti.