Guida al campeggio nautico: il traino del gommone

Guida al campeggio nautico: come deve essere fatto correttamente il traino del gommone

Fare campeggio nautico significa anche “trainare” il proprio gommone per poi scarrellarlo lontano da casa e, al termine di un lungo viaggio, abbandonare provvisoriamente sia l’automobile che il carrello e prendere il mare per un periodo prolungato di tempo.

Trainare un gommone non è un’operazione così semplice e banale come si può pensare, quindi non è un aspetto da sottovalutare e, il più delle volte, per dichiararsi “abili scarrellatori”, non è sufficiente avere la patente B (per un massimo di 3.500 chilogrammi in totale).

Innanzitutto dobbiamo dire che esistono carrelli monoasse e biasse, a seconda delle dimensioni e del peso del gommone. Ma vediamo quali sono i requisiti per trainare correttamente il nostro natante: la patente di guida, la motrice e il carrello sono i tre elementi essenziali per fare un buon campeggio nautico fin dallo step iniziale del traino del gommone.

La patente di guida e la motrice

Per gommoni fino a 6 metri e mezzo di lunghezza (500/1.000 chillogrammi), non bisogna mai superare il totale di 3.500 chilogrammi, che equivale alla somma della motrice più il massimo di omologazione indicato sul libretto del carrello.

Nel momento in cui si decide di passare a un mezzo più grande (da 7/8 metri), allora il peso inizia a fare la differenza 1000/2000Kg e la patente b non basta.

Si può prendere la B96, che è stata inventata appositamente per estendere la capacità complessiva a 4.250 chilogrammi, permettendo quindi di trainare anche barche fino a 2000 chilogrammi.

Prima cosa, ricordatevi di estendere l’assicurazione anche al traino dinamico. Sul libretto dell’auto, alla voce (o), è indicata la capacità massima di traino entro cui deve attenersi l’immatricolazione del carrello. Ad esempio, la mia Audi Q3 traina al massimo 2000 chilogrammi e il mio carrello Cresci pesa 2.700 chilogrammi. In fase di immatricolazione ho registrato il mio carrello 2000 chilogrammi per rispettare la capacità di traino della motrice.

La motrice dice la sua anche in merito alle manovre e al fenomeno dello sbacchettamento per cui, più è corta e pesante è la motrice (e magari è pure 4 ruote motrici), meglio è. La vecchia Panda 4×4 o il Pajero, ad esempio, hanno fatto legenda nella storia del traino.

Il gancio del traino può essere montato sulla vettura in fase di acquisto oppure successivamente. Si può scegliere tra fisso-amovibile o retraibile, meccanicamente o elettricamente, con una spesa che va dai 600 ai 1.500 Euro.

Il carrello

Avere un carrello significa gestirlo e rimessarlo sia in inverno, quando ha il gommone sopra la propria pedana, sia in estate, quando il gommone è in acqua e il carrello va lasciato da qualche parte in sicurezza e senza il rischio di furto.

Immaginate quindi di arrivare in Grecia o in Sardegna e, dopo avere dormito la prima notte a bordo con il gommone ancora attaccato alla macchina e sopra il carrello, il giorno dopo scarrellate il vostro gommone e vi si pone il problema di dove lasciare il carrello o addirittura anche l’auto: bisogna sempre organizzarsi preventivamente, altrimenti la vacanza inizia male.

Guidare la propria vettura con un carrello che parte dai 5/6 metri, ma che può arrivare anche a 10/12 metri, richiede molta più attenzione. Vi posso assicurare che non è facile: il carrello va bilanciato in base al gommone che si vuole trainare. Insomma, non basta comprare un carrello e metterci un gommone sopra!

Se bilanciato male, il carrello già a 60 chilometri orari inizierà a sbacchettare, rendendo il vostro viaggio un incubo. Poter viaggiare nei limiti in autostrada (massimo 80 chilometri orari) senza nessun sbacchettamento è frutto di un buon bilanciamento del carrello.

Per diversi anni, la revisione dei carrelli non era richiesta, ma a partire dal 2019 le cose sono fortunatamente cambiate ed è diventata obbligatoria per i primi quattro anni, poi a seguire ogni due anni.

Campeggio nautico: il traino e i limiti da rispettare

Esistono poi alcuni limiti entro i quali bisogna rispettare i metri di larghezza (massimo 2,55 metri), di lunghezza auto + rimorchio (massimo 18,75 metri) e di altezza (massimo 4 metri). Ma è soprattutto la larghezza il limite cui il gommonauta deve fare particolarmente attenzione.

Infatti, un gommone fino a 6 metri e mezzo rientra quasi sempre entro i 2,5/2,55 metri consentiti e può quindi essere trainato gonfio; se invece ha misure superiori, è necessario sgonfiare i tubolari, operazione assolutamente non banale che si effettua utilizzando il gonfiatore “Turbomax” in modalità “deflating”.

Con la modalità deflating si mandano sottovuoto i tubolari, facendo sempre attenzione che questi aderiscano bene alla sella, quando presente, ma soprattutto che nella parte inferiore arrivino a toccare la vetroresina della carena per evitare che un urto possa bucare il tubolare.

Infine, per legare correttamente il gommone al carrello, si devono utilizzare due cricchetti a poppa e uno a prua. Il motore fuoribordo, invece, deve essere posizionato storto, mai dritto, perché metterebbe sotto sforzo il tilt.

Insomma, essere gommonauti, e quindi fare un corretto campeggio nautico fin dall’inizio, significa anche conoscere alla perfezione il traino del gommone.

Leggi come montare la tenda per dormire a bordo

Leggi come gestire gli impianti e i servizi a bordo

Leggi “Campeggio nautico, la vacanza più sicura contro il Covid-19”

Alessio Mondaini

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