Cantiere Leopoldo Colombo vara Poldo 23, la barca del 70° anniversario.

Poldo 23C’è una storia che nasce sulle rive del Lago di Como, romantica come quella dei promessi Promessi Sposi del Manzoni, ed è la storia del Cantiere Leopoldo Colombo, che celebra i suoi 70 anni con il varo di una nuova barca dalle finiture morbide e sinuose come si addice a tanta eleganza: Poldo 23.

Si, perché Poldo 23 è una dedica all’affetto, alla famiglia, al rispetto, nei confronti del fondatore che nel 1950 avviò ufficialmente a Griante, sulla sponda occidentale del Lago di Como, l’attività di riparazione imbarcazioni: Leopoldo Colombo.

Classe 1917, scomparso nel 2006 all’età di 89 anni, con i figli Giorgio e Roberto ha portato avanti una storia di famiglia connesse indissolubilmente alla passione per gli scafi in legno: quale miglior regalo allora per il settantesimo anniversario, di una nuova barca senza tempo.

Progettata dallo Studio milanese Aldo Gatti Yacht Design & Marine Engineering, da oltre quattro decenni collaboratore dei fratelli Colombo nella progettazione di scafi sia a vela che a motore, Poldo 23 vanta un pregio costruttivo senza pari.

Per la sua costruzione sono stati impiegati legni preziosi: iroko per la chiglia, il rovere per la realizzazione delle 10 ordinate, tagliate a controllo numerico, e il compensato marino da 20 millimetri per l’opera viva. Il mogano, per le fiancate in doppio strato incrociato, con applicato uno strato finale longitudinale incollato sottovuoto, per uno spessore totale di 16 millimetri. Infine, un antisdrucciolo sul pagliolato spesso impiegato per la pavimentazione delle imbarcazioni classiche in legno.

È perfetta per ogni circostanza, basta solo immaginarla nel proprio contesto preferito: può essere impiegato semplicemente come motoscafo, ma anche come elegante tender di un superyacht, o perché no day-cruiser adatto a uscite giornaliere.  Con una lunghezza fuori tutto pari a 7,36 metri, una larghezza di 2,48 metri e un dislocamento di 2000 chilogrammi è davvero agile ma al contempo spazioso e raffinato: non è una barca che passa inosservata Poldo 23.

Il suo pescaggio infine, contenuto in soli 65 centimetri, che gli consente di raggiungere facilmente spiagge e bassi fondali e, in un attimo, salpare per la prossima meta sospinti dalla motorizzazione Nanni diesel N4 140 da 135 hp (99,3 kW) e dall’elica quadripala: un mix che consente a Poldo 23 di raggiungere una velocità massima di 22 nodi.

Il progetto della carena – racconta l’Ingegnere Gattipresenta un angolo del fondo variabile, che si riduce fino a circa 14° a poppa estrema, con una ‘V’ più decisa nella parte centrale che consente la navigazione in sicurezza non solo nei bacini lacustri, ma anche in condizioni di mare mosso. L’importante angolatura della carena prodiera – continua – funge da deviatore di spruzzi, mentre la pinna di deriva centrale, oltre a proteggere l’elica e il timone in caso di urti o insabbiamenti, contribuisce ad attenuare il rollio della barca all’ormeggio o alla fonda”.

C’è voluto tempo per completare questo progetto ed arrivare al suo varo, recentemente avvenuto presso la Nautica GGC sul vicino lago di Lugano. La pandemia ne aveva bloccato il completamento, che è potuto avvenire solo nel 2023 a Grandola ed Uniti, sempre sul Lago di Como, dal 2004 nuova sede operativa del cantiere. Ma ora finalmente è ora pronto per essere immesso sul mercato del diporto.

Ma forse anche questo è un segno del destino, che questa barca arrivasse proprio per il settantesimo anniversario, e che si sia potuto dedicare questo gioiello dalle linee armoniche e impreziosite da iroko, rovere e mogano, al suo fondatore Leopoldo Colombo.

Lui che nel corso dei decenni, affiancato dai figli Giorgio (classe 1952), maestro d’ascia abilitato dal 1998, e Roberto (classe 1956), si calcola che abbia costruito centinaia di imbarcazioni, ne sarebbe fiero. Leopoldo, che ha scolpito le linee di imbarcazioni come il catboat Difference, Day Sailer e Ballestron 8.50, o ancora, tra quelli a motore, la Lucia, Verbeia, Colombo 19 e la Lobster in legno lunga 11 metri: un varo maestro, un poeta del legno vissuto ‘su di quel ramo del Lago di Como’.

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