È perfetta per ogni circostanza, basta solo immaginarla nel proprio contesto preferito: può essere impiegato semplicemente come motoscafo, ma anche come elegante tender di un superyacht, o perché no day-cruiser adatto a uscite giornaliere. Con una lunghezza fuori tutto pari a 7,36 metri, una larghezza di 2,48 metri e un dislocamento di 2000 chilogrammi è davvero agile ma al contempo spazioso e raffinato: non è una barca che passa inosservata Poldo 23.
Il suo pescaggio infine, contenuto in soli 65 centimetri, che gli consente di raggiungere facilmente spiagge e bassi fondali e, in un attimo, salpare per la prossima meta sospinti dalla motorizzazione Nanni diesel N4 140 da 135 hp (99,3 kW) e dall’elica quadripala: un mix che consente a Poldo 23 di raggiungere una velocità massima di 22 nodi.
“Il progetto della carena – racconta l’Ingegnere Gatti – presenta un angolo del fondo variabile, che si riduce fino a circa 14° a poppa estrema, con una ‘V’ più decisa nella parte centrale che consente la navigazione in sicurezza non solo nei bacini lacustri, ma anche in condizioni di mare mosso. L’importante angolatura della carena prodiera – continua – funge da deviatore di spruzzi, mentre la pinna di deriva centrale, oltre a proteggere l’elica e il timone in caso di urti o insabbiamenti, contribuisce ad attenuare il rollio della barca all’ormeggio o alla fonda”.
C’è voluto tempo per completare questo progetto ed arrivare al suo varo, recentemente avvenuto presso la Nautica GGC sul vicino lago di Lugano. La pandemia ne aveva bloccato il completamento, che è potuto avvenire solo nel 2023 a Grandola ed Uniti, sempre sul Lago di Como, dal 2004 nuova sede operativa del cantiere. Ma ora finalmente è ora pronto per essere immesso sul mercato del diporto.
Ma forse anche questo è un segno del destino, che questa barca arrivasse proprio per il settantesimo anniversario, e che si sia potuto dedicare questo gioiello dalle linee armoniche e impreziosite da iroko, rovere e mogano, al suo fondatore Leopoldo Colombo.
Lui che nel corso dei decenni, affiancato dai figli Giorgio (classe 1952), maestro d’ascia abilitato dal 1998, e Roberto (classe 1956), si calcola che abbia costruito centinaia di imbarcazioni, ne sarebbe fiero. Leopoldo, che ha scolpito le linee di imbarcazioni come il catboat Difference, Day Sailer e Ballestron 8.50, o ancora, tra quelli a motore, la Lucia, Verbeia, Colombo 19 e la Lobster in legno lunga 11 metri: un varo maestro, un poeta del legno vissuto ‘su di quel ramo del Lago di Como’.