Come i nostri lettori già sanno, la redazione di yachtdigest.com si avvale di Daydreamer, un Comet 460 trasformato in barca laboratorio per testare i prodotti da installare a bordo. Così quest’anno abbiamo deciso di provare, tra le altre novità, una passerella e una ruota del timone.
Due elementi dalla vita profondamente diversa e alternativa, ma accomunati da produttore, Carbonautica, e materiale di costruzione, la fibra di vetro. In effetti passerella e timone sono come Isabeau d’Anjou ed Etienne Navarre in Ladyhawke, quando è protagonista uno l’altro scompare e viceversa.
Fondamentale per pochi, ma inevitabili, momenti in porto e fastidiosa, o comunque tendenzialmente ingombrante in tutte le altre circostanze, la prima; materializzazione dello scettro del potere tenuto saldamente in pugno durante le cavalcate con vento teso e onda formata, o mosso appena, in punta di dita, nelle ariette leggere sottocosta d’estate, il secondo. Vedremo quindi durante la stagione come si comporteranno questi due elementi che proprio durante questa fine di marzo stiamo installando a bordo. Ovviamente nei prossimi giorni vi mostreremo nel dettaglio come sono eseguiti i lavori e su cosa porre l’attenzione quando si affrontano attività di questo tipo.
La slovena Carbonautica, come il nome lascia immaginare, è una società specializzata nella progettazione e nella realizzazione di elementi di bordo per il diporto in fibra di carbonio. “Ma anche utilizzando la fibra di vetro”, ci hanno spiegato in azienda, “riusciamo a garantire prestazioni molto vicine a quelle che si ottengono con la fibra di carbonio, ma con costi sensibilmente inferiori”. Abbiamo così deciso di verificare personalmente quanto affermato. Per le necessità di imbarco e sbarco ci siamo orientati su una passerella pieghevole lunga 2,30 metri e larga 38 centimetri.
Il lavoro di design estetico, oltre che funzionale, è evidente nel primo impatto visivo in cui si percepiscono sia la leggerezza sia la solidità della sua bella forma leggermente a schiena d’asino. Nonostante gli spessori sottili dei delle due metà che costituiscono il camminamento vero e proprio, una volta messa in opera è assolutamente solida e stabile. Con i suoi soli 8,8 kg di peso -se la buttate in acqua galleggia- è dichiarata utilizzabile per un carico di lavoro di 250 kg. Due cerniere garantiscono il movimento delle due sezioni che una volta aperte vengono tenute ferme da blocco centrale. Il giunto di fissaggio a scafo è a doppio maschio e snodabile. Un’attenzione che evita l’uso dei venti, rendendo la passerella totalmente solidale con lo scafo già solo con l’inserimento in sede.
Nel sistema progettuale e costruttivo di Carbonautica colpisce anche l’attenzione ai dettagli. Come, per esempio, l’inserimento della fascia paraurti in gomma, una sorta di bottazzo che segue il perimetro dei due pezzi principali ed evita che rimangano segni sulla vetroresina durante l’uso o quando viene riposta. Il calpestio è reso antisdrucciolo dalla finitura superficiale a cilindri, considerata più efficace del diamantato per assicurare una pedata stabile. Di base è fornita con due ruote installate su asse girevole, quindi in grado di muoversi in tutte le direzioni, come quelle dei carrelli per la spesa per intenderci. Si evita così l’effetto “ruote quadrate” che colpisce invece chi ha passerelle con le ruote fisse: potendo andare solo avanti e indietro, quando la barca si muove lateralmente, i supporti invece che girare strusciano in banchina, consumandosi: ruote quadrate, appunto.
Rispetto alla versione base, abbiamo anche deciso di aggiungere un accessorio all’accessorio: due candelieri in alluminio con passamano in tessile, regolabile in lunghezza. In tessile sono anche i due tiranti per la manovra che regola l’altezza della passerella e al posto del pesante triangolo inox, un elegante tubicino di alluminio in tinta con i candellieri. Non vediamo l’ora di provarla e di riporla per dirvi come funziona.
Sicuramente però siamo più impazienti di provare la ruota del timone che Carbonautica ha realizzato. Un metro e quaranta di diametro, con tre raggi a Y e boccola centrale in alluminio anodizzato e satinato. Peso totale dell’insieme, sei kg, certo, non sono i tre chili della versione in carbonio, ma il passo in avanti rispetto alla vecchia ruota in acciaio inox è sensibile. Data la possibilità di personalizzare per colore e finiture estetiche il pezzo, abbiamo scelto di avere un aspetto in linea con l’età della barca. Così, raggi bianchi e ruota effetto legno. Un ottimo sistema per avere un aspetto adeguato alla barca e nessun peso in aggiunta. A questo punto non ci resta che provare Daydreamer in acqua per sapere l’effetto che fa.
Se poi volete dare un’occhiata allo shop on line di Abordo, l’importatore italiano che commercializza le passerelle di carbonautica, ecco qui il link adatto.
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