Karnic e Selva Marine, un’alleanza maturata da pochi mesi che per il marchio italiano produttore di fuoribordo appare come strategica. Ne abbiamo parlato con Carlo Selva, responsabile degli eventi di Selva Marine.
Carlo, la vostra allenaza con il cantiere cipriota, e quindi la commercializzazione delle sue barche, è inziata lo scorso ottobre al salone di Genova. Quali sono i motivi di questa scelta?
Abbiamo scelto Karnic perchè cercavamo una barca un po’ diversa dal solito. La produzione Karnic si caratterizza per un design innovativo, una qualità costruttiva eccellente, una grande cura dei dettagli e nella scelta dei materiali. In questo senso credo che abbiamo compiuto un passo avanti in termini di qualità.
Con quali tipi di fuoribordo motorizzate questa barca?
Diciamo che come Selva Marine abbiamo impostato una filosofia commerciale precisa, ossia quella di motorizzare le barche con motori che non richiedano la patente nautica per avere, in Italia, il mercato più grande possibile. Ovviamente sui mercati esteri, questa strategia non ha ragione di esistere. Quindi anche con Karnic adottiamo questa scelta.
Anche su barche di medie dimensioni?
Si, anche su scafi di sei metri, cerchiamo sempre, per il mercato interno, di stare entro i limiti previsti dalla legge per la conduzione senza patente nautica.
Motori che devono avere una potenza sufficiente a spingere barche di medie dimensioni.
Si, ma le caratteristiche necessarie, affinchè questi motori siano efficienti, non riguarda solo la quantità di cavalli. Una caratteristica fondamentale è la coppia. Ad esempio, il nostro MurenaXSR 40 hp, è il best di gamma fra i motori che non richiedono la patente. Ma oltre alla potenza, le sue caratteristiche sono state studiate per ottenere il massimo del rendimento. E’ un quattro cilindri con 16 valvole, una centralina, realizzata da noi in Selva, che permette di avere più coppia a giri più bassi e quindi consente di mandare prima in planata la barca e ridurre i consumi.
Risultati ottenuti anche grazie alle alleanze e alle collaborazioni con marchi di qualità.
Certamente, come quella che abbiamo appena avviato con Karnic o altre consolidate nel tempo come con Yamaha. Le buone sinergie conducono sempre a buoni risultati.
Dal vostro punto di vista, possiamo davvero parlare di una ripresa che si è consolidtata del mercato nautico almeno nel settore fuoribordo?
Il mercato nautico è ripartito in Italia nel 2016 segnando un significativo incremento del mercato. Selva Marine ha realizzato un incremento leggermente superiore a quello generale, andando oltre il 23% , acquisendo quindi clienti da altri marchi. Il 2017 è piuttosto stabile, sia in termini generali sia per quanto riguarda la nostra azienda. Ma siamo soddisfatti, anche perchè non possiamo crescere ogni anno del 23 %. L’importante è che il trend sia positivo e questo mi sento di affermarlo.