Cetera 60, e nulla sarà più come prima

Cetera 60: quando l’enclosed flybridge diventa sinonimo di spazi aperti 

Vi siete mai soffermati a pensare come sarebbe il vostro yacht ideale se aveste la possibilità di disegnarlo da zero, partendo da un foglio bianco?

Molto probabilmente tracciereste delle linee molto diverse dagli standard (già la parola non mi piace) a cui i cantieri ci hanno abituato, forse più adatte alle vostre necessità, certamente pensate per godere della bellezza che solo il contatto con il mare regala.

D’altro canto basta far riferimento all’architettura terrestre e pensare che, se la miglior soluzione possibile fosse quella a cui la nautica ci ha abituato, allora tutte le ville disporrebbero le camere da letto sotto terra e a godere della vista migliore della casa sarebbe la cucina!

Ma per fortuna, anche nella nautica, ogni tanto arriva una matita illuminata e si mette a tracciare linee diverse dal solito, pensate e ragionate fuori dagli schemi. Linee finalmente più adatte alle necessità degli armatori che alle esigenze costruttive dei cantieri.

Questo è certamente il caso del Cetera 60 e del magnifico lavoro fatto da Francesco Guida e da Fiart Mare, lo storico cantiere partenopeo che dal 1960 rappresenta al meglio l’avanguardia del design nautico. Un’avanguardia che non cessa di sorprendere e che, con questa imbarcazione, segna un ulteriore passo in avanti. Un’inovazione che non poteva certo passare inosservata, tanto che abbiamo voluto analizzarla in dettaglio.

Come è fatto il Cetera 60

La poppa

E chi lo ha detto che a poppa dobbiamo per forza avere una spiaggetta fissa? In porto, in manovra, è una dannazione e poi ha la fastidiosa controindicazione di “allungare” inutilmente i costi di ormeggio.

In navigazione rompe le scatole e rovina inevitabilmente l’estetica dello yacht, che se ne va anche in giro portandosi appresso una tanto brutta quanto inutile appendice che, peraltro, essendo contiuamente esposta agli agenti atmosferici, è la porzione di teak che prima si rovina …

Ma se da un lato è impossibile eguagliare la bellezza di una poppa pulita, dall’altro quando siamo in rada essa è certamente indispensabile.

Nel Cetera 60, grazie ad una soluzione semplice ed efficace, è stato realizzato un meccanismo elettrico che fa basculare la plancetta e la rende disponibile solo quando serve, ovvero quando siamo all’ancora.

Vogliamo scendere a terra? Un altro servomeccanismo solleva il divano poppiero e rivela un vano tender dotato di una gruette che ci permette di mettere in acqua il gommone di servizio senza alcuno sforzo.

Avete presente quell’obbrobrio formato da plancetta, tender su selle e cinghie di sicurezza che deturpa la bellezza della maggior parte degli yachts?

Ecco, questo problema tecnico e sopratutto estetico, grazie al genio di Guida, nel Cetera 60 è totalmente assente e consente di realizzare una delle più belle poppe del mercato.

Proseguendo nella nostra esplorazione troviamo il salotto di poppa che, date le dimensioni dei divani ed il fatto che sono convertibili, svolge egregiamente anche la funzione di prendisole.

Grazie al grande tavolo apribile a libro qui è possibile cenare all’aperto o, semplicemente, godersi la giornata da una posizione privilegiata.

Nei due mobili laterali sono inoltre occultati un frigo e i comandi remoti per l’ormeggio che, da qui e senza l’ingombro della plancietta, risulterà decisamente semplice.

Il Main deck del Cetera 60

E’ entrando nel ponte principale che abbiamo la prima sorpresa. Al posto della solita cucina, che ruba la vista migliore della barca, un lungo corridoio centrale connette ambienti che prima dell’arrivo del Cetera 60 erano relegati alle viscere delle imbarcazioni.

Tre grandi cabine, ognuna dotata di bagno privato con doccia separata, sono qui letteralmente invase dalla luce e dal panorama esterno che, grazie a queste enormi finestrature, entra finalmente a far parte della vita di tutti i giorni.

Qui trovano spazio una doppia ospiti, una VIP e, naturalmente, una spettacolare Master Suite dotata di comodini laterali e di boiserie.

Proseguendo nel corridoio troviamo gli scalini che conducono alla Guest Lounge, altro tocco di genio di quest’imbarcazione.

Questo ambiente trae origine da un mobile bar di rara bellezza e si sviluppa a tutto baglio creando un ambiente immenso che, tramite la doppia porta prodiera, forma un tutt’uno con la meravigliosa dinette all’aperto di prua.

Giusto per rendere l’idea, la sensazione è quella di essere in un attico dotato di roof-top, dove tutti gli ambienti sono votati alla funzione di offrrire il miglior panorama possibile che, navigando fra le rade più belle, non smetterà mai di entusiasmarci.

Ma le sorprese non finiscono qui perchè, come stiamo per scoprire, questo attico è dotato anche di un fantastico superattico …

Il ponte superiore

Se gli enclosed flybridge stanno avendo cosi tanto successo, e non solo nei climi temperati, ci sarà pure un motivo. Salendo una scala dotata di corrimano in inox, arriviamo al ponte superiore del Cetera 60 e, immediatamente, rimaniamo abbacinati dalla vista a 360 gradi.

Le enormi finestrature, che si sviluppano lungo tutto il perimetro di questo ambiente, insieme al grande tetto apribile, annullano di fatto qualsiasi barriera con l’esterno.

A dritta troviamo un tavolo enorme, in grado di accomodare ben otto ospiti che godranno tutti, anche da seduti, del panorama circostante. A sinistra si sviluppa un lunghissimo mobile lineare, dotato di cucina e di moltissimo spazio di stivaggio.

A pruavia, in posizione di massima visibilità, si trova la postazione di comando che, dotata di due comodi posti a sedere, è asservita anche da un grazioso divanetto posto a sinistra. Un modo in più per navigare piano, godendosi il panorama e chiacchiarendo con gli amici.

Ponte inferiore

Nel ponte inferiore, il luogo più rumoroso e ricco di vibrazioni, quello dove negli altri yachts si trovano normalmente le cabine degli ospiti (smile che ride), il Cetera 60 realizza invece la sala macchine, i vani tecnici ed un’incredibile area dedicata allo stivaggio.

Più a prua, rispettoso del benessere dell’equipaggio, trova spazio un quarto a loro dedicato, dotato di due letti singoli, bagno e locale doccia separato.

Conclusioni

Il Cetera 60 è un’imbarcazione decisamente innovativa, talmente tanto che riesce difficile classificarla in una definizione ben precisa e forse è proprio questo il suo primo grande merito. Dotata di due IPS 700 naviga in totale rilassatezza, sia in dislocamento che quando plana alla rispettabile velocità di crociera di 20 nodi.

Caratterizzata da un design che stravolge la normalità, si trova a suo agio sia nei climi più rigidi che in piena estate dove, tutto aperto, regala panorami mozzafiato ovunque, a prescindere dalla posizione a bordo in cui vi trovate.

Dopo averla visitata ed esserci immaginati imbarcati per un week-end, sorge spontanea un’unica domanda: è il Cetera 60 ad esser innovativo o è il resto del mercato ad essere indietro?

I dati tecnici del Cetera 60

Lunghezza fuori tutto 18,28 mt
Lunghezza furi tutto a plancia chiusa 17,72 mt
Lunghezza al galleggiamento 15,74 mt
Dislocamento 27 ton
Baglio massimo 5,48 mt
Velocita teorica di carena in dislocamento 10,06 Kn
Velocità massima 23 Kn
Velocità di crociera 20 Kn
Serbatoio carburante 1.500 lt
Serbatoio acqua dolce 600 lt
Motori 2 x IPS 700
Categoria di progettazione CE B
Luca d'ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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