La classifica delle cinque cose da non fare assolutamente durante una vacanza in barca
Per quelli che non sanno resistere alle liste, ecco la classifica delle cinque cose da non fare assolutamente durante una vacanza in barca per avere pace a bordo.
1 – Contraddire il comandante: è il peccato più grave, in passato punibile con giri di chiglia, frustate e altre pene corporali. Oggi non si rischia più di essere picchiati se si disobbedisce al comandante, ma si corrono lo stesso gravi rischi. Il primo è che il comandante si arrabbi, e nessuno vuole un comandante arrabbiato.
Il secondo, ben più grave, è di compromettere la sicurezza di tutti. In barca non vige la democrazia, per il semplice motivo che la responsabilità di qualsiasi cosa succeda ricade in capo ad una sola persona, il comandante appunto, ed è giusto che sia lui/lei a decidere. Se qualcosa non vi quadra, aspettate l’ora dell’aperitivo o un momento tranquillo per chiedere il perchè di certe decisioni. Ma sul momento eseguite e basta!
2 – Chiedere “a che ora arriviamo?”: ricordatevi che non siamo su dei binari dell’alta velocità. I più gentili vi risponderanno “dipende dal vento”, ma a questa domanda, in realtà, non c’è quasi mai risposta. Se proprio non resistete ripiegate su un “quante miglia mancano all’arrivo?”, dividete per la velocità e fatevi un’idea da soli.
3 – Comportarsi da regatanti capricciosi: siete in vacanza, molto probabilmente ci sono con voi persone che non sono mai andate in barca o che sono venute semplicemente per rilassarsi, non è decisamente il caso di fare i Paul Cayard della situazione. Cercate di evitare di passare le giornate a dire “lasca un centimetro”, “cazza due millimetri”, o, peggio ancora, a chiedere di andare a fare due bordi se per caso fuori ci sono 25 nodi di vento.
4 – Abusare del “già che sei lì….”: questa è la più difficile, lo so. Per chi non lo sapesse il “già che sei lì” è una delle frasi preferite da chiunque vada in barca, pronunciata non appena qualcuno a bordo si alza in piedi e scende sotto coperta, e seguita dalle richieste più disparate. “Già che sei lì… mi porti una birra? Mi allunghi l’asciugamano? Mi prendi il telefono?” E addirittura azioni che comportano una preventiva caccia al tesoro tipo:
“Già che sei lì, mi prendi il beauty in bagno? Quando apri lo specchio ci sono 35 borsine dello stesso colore, a me servirebbe quella che ha dentro lo shampoo ma stai attento è uguale a quella che ha il balsamo, è solo un po’ più piccola”. Non sto inventando nulla, ve lo giuro.
5 – Pettinarsi, fumare o fare qualsiasi altra cosa sopravento: è scontato dire che non è bello che i vostri capelli, il fumo, le briciole o altre cose finiscano addosso a chi in quel momento si trova sottovento. La condivisione di spazi ristretti poi, può rendere ancora più fastidioso il tutto e trasformarsi velocemente in mugugno. Il consiglio, semplicissimo, è: aspettate di essere fermi all’ancora e fate tutte le cose che a voi darebbero fastidio a poppa.