Test Raymarine : ecco come vanno ClearCruise, A.I.S. e VHF Ray 63
Durante l’ultima nostra “avventura” a bordo del Daydreamer, cioè la Rolex Giraglia, abbiamo effettuato un test sulle ultime novità di casa Raymarine. La prova, lunga ben 241 miglia di navigazione ininterrotta, ci ha permesso di testare al meglio l’innovativa realtà aumentata di ClearCruise, il sistema A.I.S. ed un nuovo apparato VHF.
La realtà aumentata di ClearCruise
ClearCruise è stato lanciato quest’anno dalla casa americana e noi non potevamo farci sfuggire l’occasione per testalo immediatamente. Il Daydreamer, già equipaggiato con strumentazione Raymarine, già disponeva di buona parte dell’occorrente: un Display Axiom installato davanti alla ruota del timone e il software Lighthouse aggiornato con l’ultimo release. Abbiamo così installato i due elementi mancati per completare il pacchetto di realtà aumentata: la telecamera digitale CAM 210, che abbiamo montato all’altezza della prima crocetta, ed il sensore AR 200, sulla poppa, che fa da antenna GPS e da stabilizzatore delle immagini.
Curiosissimi di vederne il funzionamento, non abbiamo resistito e lo abbiamo acceso subito, in porto ancor prima della partenza. Sul nostro display è apparsa l’immagine proveniente dalla telecamera a cui si sovrapponevano, in associazione, i dati cartografici e quelli provenienti dall’A.I.S. Infatti visto che la nostra prua puntava in parte fuori dalla diga foranea, si riusciva a vedere anche l’imbocco del golfo con il relativo traffico marittimo.
Durante la navigazione abbiamo più volte usato il sistema ClearCruise. Nelle fasi successive alla partenza ce ne siamo serviti per riconoscere , tramite le immagini, le mede di percorso e i waypoint (boe) da noi immessi nel sistema.
Poi, passate alcune miglia, abbiamo iniziato a capirne le potenzialità e a servircene oltre che come un supporto alla navigazione anche, inaspettatamente, ai fini della nostra performance in regata.
Le distanze tra noi concorrenti aumentavano con il passare del tempo, ma con ClearCruise si può vedere dove la vista umana fallisce. Impostando l’occhio della realtà virtuale al massimo della distanza permessa (13 miglia) riuscivamo ad vere un’idea precisa di dove e a che punto si trovassero i concorrenti. In questo modo diventa facile associare un nome, una velocità e una direzione là dove si intravede solo un puntino lontano.
Il sistema fa quello che promette, è un supporto molto untile alla navigazione, poiché arricchisce la percezione di ciò che si ha davanti all’imbarcazione.
Le immagini della telecamera sono ben definite e soprattutto arrivano diritte e stabilizzate sullo schermo, anche quando la barca è sbandata. Il sistema di Digital Defog che serve a rendere nitide le immagini anche in condizioni avverse e l’oscilloscopio fanno il quindi loro dovere. La possibilità di integrare i dati A.I.S.(non tutte le imbarcazioni lo hanno installato) con quelli provenienti dal radar rendono veramente completo questo sistema.
Una sicurezza in più a bordo: l’AIS 700
L’A.I.S., acronimo di Automatic Identification System, è ormai un’indispensabile strumento per la sicurezza. Se tutte le imbarcazioni ne fossero munite (per i diportisti non è obbligatorio), si eviterebbe l’insorgere di molte situazioni pericolose, durante gli abbordi in mare. La navigazione diverrebbe così per tutti più sicura.
Come funziona? L’ A.I.S. è un trasmettitore satellitare, invia la propria posizione e i relativi dati di navigazione e riceve quelli provenienti delle altre imbarcazioni. Nel nostro caso, con il modello AIS700 di Raymarine, le informazioni vengono trasmesse all’utente usando come interfaccia lo schermo del cartografico nel display Axiom o la realtà aumentata di ClearCruise. Il sistema permette di essere utilizzato nella modalità che localizza solo le altre imbarcazioni, senza trasmettere i dati della propria, questo per una maggiore privacy.
Selezionando con un tocco, i bersagli (le imbarcazioni) che si trovano sullo schermo, appaiono le relative informazioni come: nome, modello, stazza, posizione, velocità, rotta, destinazione e carico di bordo. Il pericolo di collisione, dato da rotte convergenti, viene segnalato da un allarme audio e visivo.
In regata l’A.I.S. ci è stato davvero utile; lo sguardo su quello che circonda l’imbarcazione è davvero a 360°.
Questo ai fini della sicurezza, ci ha aiutati a rilevare le rotte delle navi che abbiamo incrociato durante le notti di navigazione, toglie a tutto l’equipaggio il classico stress dato dalla domanda: “la nave ci viene contro?”.
Ai fini della competizione, invece, lo abbiamo utilizzato per individuare i concorrenti che ci circondavano e a comprenderne performance . Non tutti lo avevano, alcuni lo accendevano e lo spegnevano ad intermittenza, trovarli era diventato un gioco. In ogni caso, poter vedere gli avversari con l’AIS, anche per pochi minuti, rimane sempre un ottimo metro di confronto per mantenere costante l’attenzione e per migliorare la propria strategia.
Un VHF pratico: il Ray 63
Uno schermo di ottime dimensioni, un menù facile da interpretare e con cui si può interagire in modo semplice. Ma soprattutto un segnale con un ottimo raggio d’azione e che non ci ha mai dato problemi. Ecco in sintesi cosa abbiamo riscontrato nel test del nuovo VHF Ray 63.
Il nuovo VHF di Raymarine dotato di GPS integrato e di chiamata selettiva digitale con codice MMSI, si è distinto per praticità ed affidabilità. Le dimensioni e la luminosità dello schermo ci hanno permesso di distinguere bene su che frequenza eravamo, anche nelle fasi più concitate e stressanti della reagata.
Il RAy63, inoltre, prevede il funzionamento tramite una cornetta da esterno, che si collega al dispositivo tramite bluetooth. Questo significa che non sarà necessario scendere sottocoperta per effettuare le chiamate con il VHF principale.
Raymarine Italia Srl
Via L. Manara 2
20812 Limbiate (MB)
Italia