Collisioni in mare: guardia vigile e manovre decise per evitarle

Le collisioni in mare sono spesso incidenti gravissimi, che a volte comportano anche vittime 

Secondo recenti statistiche del Ministero dei Trasporti, le collisioni in mare costituiscono la tipologia di incidente percentualmente più diffusa in mare, al punto da rappresentare oltre il 36% del totale di sinistri in cui sono state coinvolte navi da carico, quasi il 29% di quelli che hanno riguardato le imbarcazioni da diporto e un picco di oltre il 49% della somma di incidenti subiti da imbarcazioni di servizio.

Abbiamo visto qualche tempo fa quali siano le regole per evitare gli abbordi in mare. Regole a parte però, quello di evitare le collisioni in mare è un dovere cui tutti siamo chiamati a prescindere dalle regole. Non solo quindi una norma di buon senso, ma anche un obbligo previsto dal codice della navigazione.

Tradotto in soldoni, in caso di collisione, pur avendo dalla nostra parte la ragione sancita dalle norme di precedenza, se risulta evidente che non abbiamo fatto nulla per manovrare, pur potendolo fare, per evitare la collisione, saremo comunque ritenuti in parte responsabili dell’incidente.

Ne deriva che in ogni momento della nostra navigazione, soprattutto,  ma non esclusivamente, di notte, dobbiamo attrezzarci per essere sempre pronti a manovrare quando si manifesta una situazione a rischio.

Gli strumenti come il radar ma soprattutto come l’Ais sono di grandissimo aiuto. L’Ais ci da indicazioni molto precise, fra le altre la rotta e la velocità dell’unità che stiamo incrociando. Ma a parte il fatto che non tutte le nostre imbarcazioni sono attrezzate in questo modo, anche la presenza di strumenti sofisticati presuppone il rispetto di una prima norma di comportamento fondamentale per evitare gli abbordi in mare: la vigilanza.

Avere sempre una guardia in pozzetto o in plancia è la prima regola da osservare. Da qui discendono tutti gli altri comportamenti. Una guardia attiva, che sia di notte che di giorno sappia come comportarsi in caso di incroci. E qui entra in campo un altro elemento trasversale a tutti gli aspetti della navigazione: la preparazione dell’equipaggio. 

Chiunque sia chiamato a contribuire alla navigazione, deve essere in grado di svolgere il suo compito. Se sarà coinvolto nei turni di guardia, sarà stato informato di quali azioni intraprendere: ascolto della radio, osservazione con il binocolo anche di notte, quali manovre mettere in atto di fronte a un incrocio oppure, se non fosse in grado di manovrare, chi allertare immediatamente.

Questa consapevolezza di ogni membro dell’equipaggio è un fatto fondamentale per la sicurezza della navigazione. Prima di salpare, anche per una vacanza in crociera, il comandante deve effetuare un briefing con cui fornire le nozioni base a tutti uso della radio, accensione e spegnimento motore, collocazione dotazioni e giubbini – e quelle più specifiche a chi è chiamato a collaborare nei turni e in manovra.

Chi avrà il compito di coprire un turno di guardia dovrà quindi sapere che in caso di incrocio sarà suo compito inziare a prendere rilevamenti della nave e, nel caso in cui il rlevamento rimanesse costante e la distanza diminuisse, manovrare o allertare lo skipper.

Il binocolo, soprattutto di notte, è un grande aiuto. Avvistate le luci di un’imbarcazione o di una nave, osservarle con il binocolo significa soprattutto aumentarne la luminosità e distinguerne la sagoma capendo meglio, soprattutto se non si è molto esperti, quale sia la direzione che sta percorrendo la nave.

Altro strumento importante è il Vhf. Come è previsto deve sempre essere sintonizzato sul canale 16. Una chiamata radio diretta alla barca che stiamo incrociando può essere risolutiva per chiarire una situazione confusa e manovrare di conseguenza. Inoltre, se non dovessimo ricevere risposta, questo sarebbe un importante campanello di allarme che ci deve spingere a manovrare immediatamente per uscire dal rischio di collisione oppure, nel caso in cui non potessimo per qualche motivo manovrare e qundii fossimo in una grave emergenza con il rischio di una tragica collisione, farci sentire con un mezzo acustico e farsi vedere sparando un fuoco rosso.

Si tratta in definitiva di adottare comportamenti che ci permettano di capire in che situazione ci si trovi e agire tempestivamente. Una volta stabilito che la collisione sia possibile e non vediamo cenni di manovra da parte dell’altra nave, dobbiamo manovrare noi, a prescindere dalla precedenza, in modo rapido e deciso senza lasciare alcun dubbio sulle nostre intenzioni a chi sta incrociando la nostra rotta.

Nico Caponetto

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