Compra una barca, il virus non sa nuotare

Compra una barca, il Coronavirus non sa nuotare

Nulla tornerà come prima. Questo è certo, ognuno di noi lo sa.

Fra qualche settimana le restrizioni verranno allentate e cominceremo tutti a sperimentare un nuovo modo di lavorare, di spostarci, di interagire con gli altri.

Un nuovo modo di vivere quindi, che contemplerà anche la necessità, oggi ancor più vitale, di andare in vacanza e di riempirsi gli occhi di spazi aperti, di libertà.

Ma come farlo senza mettere a rischio la salute, la nostra e quella dei nostri cari?

Di certo non andando in luoghi affollati, dove gli spazi vitali sono minimi e i contatti inevitabili. Lo stesso viaggio presenta fattori di rischio altissimi.

In questo nostro nuovo modo di vivere la barca rappresenterà, senza dubbio alcuno, il modo migliore e più sicuro per passare le nostre vacanze, i nostri week-end. Per continuare a godere di quegli attimi di gioia che, indispensabili, ricaricano le nostre batterie come nessun altra cosa al mondo.

La barca è un “ecosistema autosufficiente”, perfetto, con alcune accortezze, per evitare il rischio di contagio.

Elan E3 – nove metri e sei posti letto

E sfatiamo anche il mito che per avere una barca bisogna esser ricchi, ci sono barche per tutti i gusti e tutte le tasche. Con un po’ di pazienza possiamo trovare una barca usata che consenta il soggiorno di una famiglia , a vela o a motore che sia, ad una cifra inferiore a quella di un utilitaria.

Certo bisogna sapersi adattare ma, vi prego, non preferirete mica passare le vostre vacanze in un villaggio turistico dove un diciottenne sottopagato, mentre già state sclerando perché gli ombrelloni sono cosi vicini che vi sembra di essere in Metro, arriva e vi dice che è l’ora del gioco caffè … Per on parlare dei pranzi e delle cene a buffet che, se già mi facevano inorridire prima, ora rappresentano il modo migliore per alimentare un focolaio.

Meglio la quarantena di tutto questo.

“Compra una barca”, ecco come cambierà la nautica

La nautica cambierà dopo il Coronavirus, ne sono sicuro.

I cantieri ricominceranno a costruire barche da 8/9 metri che, moderne, semplici e veloci, consentiranno a tutti di andar per mare in sicurezza, a vela o a motore, secondo i propri gusti. I gommoni abitabili, già da qualche tempo, lo stanno dimostrando, le barche a vela lo hanno sempre fatto.

Aumenterà il numero delle persone più facoltose che rinunceranno ai soggiorni a 5 stelle e sceglieranno di passare le loro vacanze a bordo di una grande imbarcazione che, molto più facilmente, riuscirà a garantire loro standard di sicurezza ineguagliabili.

Nuove forme di acquisto prenderanno piede e la nautica minore tornerà alla ribalta. Un po’ come in America o in Francia, dove sono già milioni i possessori di piccole e medie imbarcazioni.

Il charter crescerà moltissimo. Tutti gli operatori, molti di loro li usano già, si doteranno di sistemi igenizzanti.

Cambieranno i porti e si adegueranno ad accogliere il numero crescente di  imbarcazioni che, una volta terminato l’uso, verranno alate e rimessate a secco. Crescerà il numero stesso dei porti, anche di quelli “stagionali” e dei campi boe attrezzati.

Cambierà infine, e per fortuna, quella corsa a trovar un posto in porto in agosto. Passar la notte in rada diventerà più comune e finalmente tutti capiranno che non c’è nulla di più bello di una volta stellata o di fare il bagno con l’acqua ferma del mattino.

Sopratutto capiranno che stare in barca e dormire in porto è una contraddizione nei termini, perché l’odore di gasolio ed il casino li hai anche in città, basta aprire le finestre.

Compra una barca quindi, staremo al sicuro e ci divertiremo molto, molto di più. 

L’ hashtag #Iorestoacasa rimane certamente il più sensato da seguire oggi ma, non appena le misure ci consentiranno di uscire, suggerisco a tutti di cominciare a cercare  #Compraunabarca .

Senza dubbio il modo più intelligente per adeguarci al nuovo modo di vivere.

Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

View Comments

  • Mi auguro con tutto il cuore che sarà realmente così ma sono anche curioso di capire dove si troveranno soldi in un momento come questo x acquistare una barca!!!!!

  • Grazie per la pubblicitá negativa sulla Sardegna nell'intervista a TG2 Italia. Ma cosa le ha fatto di male la Costa Smeralda? Si ricordi che noi Sardi viviamo di turismo. E speriamo che i turisti ritornino come sempre, sono tutti benvenuti. Tranne Lei naturalmente...

    • Caro Giuseppe, come giornalista ho dovere d'informazione, non posso mentire. Non mi sembra un segreto che il tratto di Sardegna che corrisponde al nome di Costa Smeralda sia il luogo dove le tariffe di transito nei mesi di vacanza siano fra le più alte d'Europa. In programma dove si parla di una nautica economica è mio dovere evidenziare a questo tipo di armatori che passare una notte in uno di quei porti costa circa 5 volte la tariffa che si paga, per esempio a La Maddalena, a Santa Teresa di Gallura o in uno dei molti altri porti che la Sardegna offre.

      Ma d'altro canto questo tipo di turismo non è nemmeno quello che la Costa Smeralda cerca di attrarre, non vedo quindi dove possa essere il problema.

      Passo ogni anno da 15 anni le mie vacanze in barca nelle Bocche di Bonifacio e sempre dedico buona parte di questo tempo alla Sardegna. L'accoglienza che ho ricevuto è sempre stata magnifica per cui mi consenta, ma non risponderò alla sua provocazione che, oltre che essere maleducata non riflette fortunatamente il comportamento di una regione splendida, in tutti i sensi.

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