Confindustria Nautica: “Se ci sono le condizioni, aziende pronte a ripartire”
Mare piatto (per ora) nel mondo della nautica, ma i cantieri vogliono smuovere le acque il più presto possibile. C’è voglia di ripartire, ma pianificando il rilancio nella massima sicurezza.
Confindustria Nautica, l’associazione che dà voce alle principali aziende italiane del settore, lancia un messaggio forte e chiaro in un momento in cui le misure restrittive adottate dal Governo per arginare la diffusione del Coronavirus hanno imposto la sospensione temporanea delle attività produttive nei cantieri.
Per restare costantemente aggiornati sull’andamento delle imprese in questo periodo di oggettiva difficoltà, Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, e il direttore generale Marina Stella stanno sottoponendo alle varie aziende un questionario che viene inviato ogni dieci giorni. Una modalità che si sta rivelando efficace per analizzare più da vicino i reali effetti economici che il Covid-19 sta causando sullo stato finanziario dell’industria nautica.
Al primo posto la salute dei dipendenti
C’è da dire, come sottolineano i vertici di Confindustria Nautica, che le aziende del settore si sono attenute in maniera diligente e assolutamente ineccepibile ai decreti emanati di volta in volta dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Questo comportamento di grande responsabilità ha contribuito alla progressiva diminuzione del virus nel nostro Paese fino a quella che secondo gli esperti, seppure con le debite cautele, è vicina, ovvero la fine del lockdown.
Si parla di metà maggio, forse anche diversi giorni prima, ma è ancora troppo presto fissare una data spartiacque.
Mettendo quindi al primo posto, senza se e senza ma, la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, le aziende nautiche si stanno dimostrando all’altezza dell’emergenza nazionale. Tuttavia le stesse aziende vogliono tornare ad aprire i cantieri, non appena il livello di contagio sarà ridotto ai minimi termini consentiti. Un rientro che, per forza di cosa, dovrà essere a scaglioni per non vanificare gli sforzi finora compiuti.
Il confronto tra Confindustria Nautica e il Governo
Intanto, tramite una teleconferenza come si usa di questi tempi, c’è stato un’incontro fra una delegazione di Confindustria Nautica guidata dal presidente Cecchi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Programmazione economica, Mario Turco.
Tema del confronto, il “Piano per la riapertura programmata delle attività della filiera nautica”, redatto da Confindustria Nautica nelle scorse settimane e contenente la richiesta di una riapertura modulare e controllata delle attività cantieristiche.
La proposta, inoltrata anche ai ministri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, include precise indicazioni per quanto riguarda il necessario concerto con i sindacati, l’adesione volontaria dei lavoratori, le tutele sanitarie e la sanificazione degli ambienti di lavoro da adottare durante la “fase 2”.
“Abbiamo il dovere di salvaguardare e tutelare un settore che è leader mondiale – ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sen. Mario Turco – Condivido alcune proposte che mi sono state avanzate e mi farò interlocutore con il Governo per cercare ulteriori misure a sostegno della liquidità dell’intera filiera dell’industria nautica”.
“Ringrazio il sottosegretario Turco per l’attento ascolto, l’approfondita conoscenza delle nostre proposte e, soprattutto, dell’essersi fatto carico di rappresentarle in Consiglio dei Ministri“, ha commentato il presidente di Confindustria Nautica.
“Abbiamo avuto diretta testimonianza di come l’atteggiamento di pronto adeguamento alle disposizioni del Governo, il basso profilo mediatico, la concretezza e la capacità di proposta tecnico-normativa di Confindustria Nautica siano stati apprezzati e confidiamo che le nostre proposte possano trovare accoglimento”, ha concluso Cecchi.
Nel frattempo molte aziende nautiche continuano a lavorare in smart working: insomma, restano sul pezzo, pronte a riaprire i cantieri con rinnovata fiducia.