Contest 67CS : ecco come naviga una meraviglia

Prova in mare per il Contest 67CS : ecco come si  naviga a bordo di una meraviglia

Se fosse stato stilato un elenco delle sette meraviglie della nautica, come quello delle sette meraviglie del mondo, il Contest 67CS ci entrerebbe immediatamente, di diritto. Bellezza, lusso e prestazioni vengono magistralmente miscelati in questo ventuno metri che rasenta la perfezione.

Realizzato in perfetto stile Contest Yachts, e cioè senza sacrificare nemmeno una vite sull’altare dei costi, il Contest 67CS è il perfetto esempio di come dovrebbero essere costruite tutte le barche a vela. Almeno quelle che intendono navigare davvero, basta farci due bordi per capire l’enorme differenza.

Ed è proprio per questo che, non appena se n’è presentata l’occasione, ci siamo letteralmente catapultati a provarla nelle sue acque di casa, a Medemblik, in Olanda.

La prova del Contest 67CS

Il Contest 67CS è una barca molto particolare. Dotata di una carena disegnata da Judel & Vrolijk, i maestri mondiali della velocità, sfoggia con nonchalance un dislocamento medio leggero, infischiandosene bellamente della tanto spasmodica quanto inutile ricerca di una leggerezza che, seppur utile nelle ariette, ha veramente tante controindicazioni in tutti gli altri casi.

A questo penso mentre, subito dopo aver dato tela, il Waldron prende abbrivio senza il minimo sforzo e comincia a fare quello che gli è più congeniale, navigare. Ed è un incedere regale quello del Contest 67CS che, per nulla preoccupato dell’onda corta e ripida che caratterizza l’ IJsselmeer, si muove quasi come fossimo in acqua piatta.

C’è il sole e c’è vento, 15/16 nodi di reale e, a dispetto dei quattro gradi di temperatura, appena mettiamo a segno le vele il Contest 67CS parte a razzo e ci dimentichiamo del freddo. A 80° dal vento apparente stiamo già navigando a più di 10 nodi, la barca è leggermente sbandata e corre decisa, come fosse sui binari. Una sensazione di piacere e d’euforia mi pervade mentre penso come navigare così sia semplicemente sublime.

Il moto ondoso aumenta mano a mano che ci allontaniamo dalla costa ma il Waldron sembra non curarsene, la navigazione e sempre veloce e confortevole. Superata la zona dei bassi fondali possiamo finalmente manovrare a piacere, in ogni direzione.

Comincio a stringere il vento mentre la barca sbanda e l’equipaggio regola le vele. La prua fende le onde, senza incertezze e senza impatti, a 50° dal vento facciamo ancora 9 nodi di velocità, il comfort a bordo è impressionante.

Alla ruota la percezione della barca è totale, il timone trasmette tutto ed è semplicissimo capire quando orzare, poggiare o comandare di lascare la randa. Da queste due ruote si capisce altrettanto bene se, come in questo caso, siamo sovra invelati.

D’altro canto con 16 nodi reale è 9 di velocità il conto dell’apparente è semplice (22/24 nodi) e noi siamo a tutta tela. Ma un test è un test per cui, nonostante la ruota mi stia dicendo di ridurre, io stringo ancora di più.

Ai classici 30° siamo ancora sopra gli 8 nodi e navighiamo ancora in prima classe. La prua è sorprendentemente asciutta ed io mi sto divertendo come non mai. Anche ora che, di bolina stretta e con la barca sbandata, prendiamo le onde ad un angolo non proprio favorevole, tutto a bordo è solido e sicuro, le reazioni controllate, la vita a bordo confortevole.

In queste condizioni lascio il timone del Contest 67CS ad Annick Conijn e scendo sottocoperta. Cammino in questo universo obliquo utilizzando tientibene ed appigli che, come per magia, si materializzano li, esattamente dove servono.

Sottocoperta lusso, praticità ed eleganza sono percepibili ovunque, una bellezza che abbacina e che tende a non far percepire l’angolo di sbandamento. La totale assenza di scricchiolii, cosi come il suono del mare che qui arriva ovattato, la dice lunga sui parametri costruttivi adottati da Contest Yachts che, grazie al celeberrimo Conyplex Vacuum System e all’adozione di un anima di balsa, realizza scafi monolitici e fonoassorbenti, rigidi e termicamente isolati.

Risalgo e mi rimetto alla ruota, provo a stringere al massimo e, a 25° dal vento apparente ancora voliamo a 7,4 nodi che, con una randa avvolgibile, son davvero tanti. Poi comincio ad allargare e di nuovo la velocità aumenta, lo sbandamento diminuisce.

Il Contest 67CS si trasforma in un motoscafo ed il log torna in doppia cifra, la scia è pulita, il trascinamento completamente assente. A 100° dall’apparente, nonostante il genoa al 110% di cui siamo dotati, ancora navighiamo a 10 nodi, posso solo pensare a come andrebbe il Waldron con il suo gennaker rosso a riva che, purtroppo, oggi non è a bordo.

Uno sguardo a poppa conferma le velocità che abbiamo tenuto, la costa è lontana ed il suo profilo comincia a scomparire. E’ ora di rientrare ed io voglio provare questa barca con la trinchetta che, in queste condizioni di vento e di bolina, è la sua vela.

Rolliamo il genoa e rimaniamo con la sola randa, a 100° facciamo ancora 5,5 nodi, che carena ragazzi che carena…

Armiamo la volante sopravento e srolliamo la trinchetta, orziamo per rientrare, la mettiamo a segno e … e scopro una barca nuova. La ruota si alleggerisce e lo sbandamento si riduce, le velocità sono quasi le stesse di prima, quando eravamo sovrainvelati.

In queste condizioni, timonando con due dita, posso scegliere il punto esatto in cui passare un onda, la precisione è assoluta, il comfort totale, anche se navighiamo contro il mare, fra i 9 ed i 10 nodi di velocità.

Al passaggio delle onde il Waldron non rallenta, questo dislocamento medio leggero è fantastico, i vantaggi che ne derivano sono sostanziali. Lascio malvolentieri il timone e mi metto a camminare sul ponte e, anche qui , seppur in bolina, tutto e sicuro e stabile, cosi stabile che posso mettermi a fotografare.

Il sole sta tramontando ed i colori si scaldano, Annick mi raggiunge e anche lei, dopo aver estratto il cellulare dalla cerata, si mette a fotografare. La naturalezza con cui cammina sopravvento per raggiungere la prua la dice lunga sulla passione e sulla competenza che possiede.

Ingredienti indispensabili per essere a capo, insieme al fratello Arjen, del cantiere che costruisce quelle che probabilmente sono le migliori barche a vela del mondo.

E, se ancora il concetto non vi fosse chiaro, suggerisco a tutti un giretto a Medemblik dove, oltre ad una fantastica ospitalità, potrete constatare di persona cos vuol dire navigare a bordo di uno di questi capolavori.

Gli interni

Cominciamo con il dire che il Contest 67CS non è un 67 piedi ma un 70, e anche abbondante. A dispetto della sigla ed in controtendenza a molti altri cantieri, Contest Yachts ha realizzato questa barca con una lunghezza fuori tutto di 21,26 metri (70 piedi), che salgono a 21,71 (71,22 piedi) se consideriamo anche il bompresso.

C’è quindi “un sacco di barca in più” in questo Contest, lunghezze e volumetrie che sono chiaramente percepibili, sia dentro che fuori. Ce ne si accorge appena scesi in dinette dove, grazie ai 5,65 metri di baglio, prende forma un’ambiente spettacolare.

Ambiente che, in perfetto stile Contest Yachts, l’armatore ha potuto personalizzare abbondantemente ricreando così, attraverso l’uso estensivo di pelle, legni dalle tonalità calde ed ottoni, le atmosfere caraibiche di “Buena Vista Social Club” tema a lui molto caro. Atmosfera che culmina nella realizzazione di due umidificatori per sigari, uno completamente nascosto, occultato dietro al divano nella murata di sinistra, ed uno che si trasforma e diventa un tavolino da fumo di rara bellezza.

In un mondo dove il termine custom viene usato spesso con molta leggerezza, questi particolari rimarcano inequivocabilmente l’altissimo livello di personalizzazione e di qualità che il cantiere riesce ad esprimere.

La cucina è a U e si dirama dalla dinette. Bellissima e pensata per poter essere usata senza problemi in navigazione, ha una grande capacità di stivaggio ed è caratterizzata da una serie infinita di accorgimenti che annullano il rischio di veder rotolare ingredienti ad ogni virata.

Si giunge alla Master Suite da un corridoio posto alle spalle del tavolo da carteggio. Qui i maestri d’ascia del cantiere hanno realizzato una serie di mobili la cui fattura non lascia adito ad interpretazioni. Masselli e curve si rincorrono in un modo privo di spigoli che entra in contatto con la pelle e la sposa, fino a formare un quadro d’insieme di rara bellezza.

Il grande letto centrale è contornato da un camminamento di misura perfetta che lo incornicia ospitando due comodini e due divani che, posti ai lati dello stesso, conferiscono a quest’ambiente un carattere particolarissimo.

Le cabine VIP di prua, in questa versione scelta dall’armatore, sono gemelle e poste lungo le murate. I due bagni dedicati, ognuno dotato di doccia separata, sono posizionati a pruavia. Il locale equipaggio ha doppio accesso, è raggiungibile sia da un passauomo posizionato in coperta, che dal bagno passante della cabina ospiti di sinistra.

Ogni ambiente è realizzato con la stessa cura maniacale, con la stessa attenzione al dettaglio, che il cantiere riserva a tutte le sue imbarcazioni.

Imbarcazioni che sono, a tutti gli effetti, dei veri e propri capolavori.

Il prezzo base del Contest 67CS è pari a 2,6 milioni di euro che, considerando costruzione, attrezzatura e rifiniture non è poi cosi alto a ben vedere, specialmente se consideriamo la capacità di tenere il prezzo nel tempo di queste imbarcazioni.

Prestazioni rilevate e caratteristiche tecniche del Contest 67CS

Prestazioni a Vela Prestazioni a motore
Angolo al vento apparenteVelocità in nodi Giri motoreVelocità in nodi
257,4 6003,9
308,1 10004,5
408,6 12505,7
509,1 15007,2
609,4 17508,2
7010 20008,9
8010,2 22509,3
9010,3 25009,8
10010 275010,1
1108,9
1208,3
1307,9
1407,2
Condizioni della prova: mare da poco mosso a mosso, vento reale 15 nodi, 6 persone a bordo, acqua 50%, gasolio 70%
Length overall21.26m69.75ft
Lenght overall including bowspirit21,71m71,22ft
Length waterline18.50m60.70ft
Maximum beam5.65m18.5ft
Displacement39,500 kg87,081 lbs
Draft bulb keel2.95m9.67ft
Main sail145m21,561ft2
Genoa 111%108m21,162ft2
Fuel tank1,590 ltr.349.8 imp. gal.
Water tank988 ltr.217.3 imp. gal.
Engine, Volvo Penta180hp132kW

Contest Yachts

info@contestyachts.com

www.contestyachts.com

Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

View Comments

  • Beh, io ho un Contest decisamente più modesto, di 25 anni fa.
    Però confermo che probabilmente sono le migliori barche al mondo.
    grazie per la visita e la prova "a distanza".

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