Controllo degli impianti idraulici della barca: come evitare spiacevoli imprevisti pre-partenza
Prima di riavviare i motori, però, sono necessari alcuni piccoli ma importanti interventi sulla barca, in modo che le nostre gite del weekend o le nostre vacanze estive non corrano il rischio di essere rovinate da qualche inconveniente tecnico, fastidioso o persino pericoloso. Uno di questi è sicuramente il controllo di valvole, filtri, prese e scarichi a mare, accessori a volte trascurati ma fondamentali per la barca. Ma perché?
E’ molto semplice: sono quei pezzi, piccoli e nascosti alla vista, che tengono in salute il motore (ma non solo). E come lo fanno? Regolando il passaggio dell’acqua di mare dall’esterno della barca al suo interno, dove viene convogliata in un circuito e utilizzata per tenere il motore raffreddato a dovere. Prese a mare e valvole, in pratica, prima fanno passare l’acqua necessaria a dare la giusta termoregolazione al motore e poi la scaricano nuovamente fuori.
Oltre a quello di raffreddamento, un altro impianto che ha bisogno dello scambio continuo di acqua fra interno ed esterno della barca, e che deve essere sempre perfettamente funzionante, è quello dei bagni e del loro scarico. Anche qui avere valvole e filtri pienamente efficienti serve a evitare problemi facilmente immaginabili.
Una volta capita l’importanza, ci si deve chiedere quali sono le criticità che possono incontrare gli impianti idraulici di una barca e cosa bisogna fare per prevenirli.
L’acqua di mare, essendo salina, mette e dura prova valvole e prese a mare, perché nel tempo tende a corroderli. Nel Mediterraneo questo fenomeno è ancora più accentuato, visto che la salinità del nostro mare è elevata. In più, portando con sé microrganismi, alghe, rifiuti eccetera, l’acqua di mare può contribuire a formare incrostazioni, riducendo la portata degli impianti.
Si aggiunga che nella nautica moderna l’utilizzo dell’elettronica sulle barche è sempre più massiccio, come sappiamo: le correnti emesse dalle (molte) apparecchiature di bordo contribuiscono a creare problemi di corrosione.
Per evitare problemi su questi accessori dalla funzione così delicata è sempre consigliato l’uso di pezzi in bronzo, una lega che contiene una bassa percentuale di zinco (attorno al 5%), materiale facilmente soggetto alla corrosione. Il bronzo quindi è molto più resistente alla corrosione rispetto all’ottone, ad esempio, dove la percentuale di zinco sale invece attorno al 35% e rende più facile il deterioramento del pezzo.
Un’altra buona regola da ricordarsi è quella di movimentare spesso le valvole, per evitare che poi si blocchino. Non sono molti i diportisti che lo fanno, magari per semplice dimenticanza, ma, anche per loro, per fortuna sono state create valvole antiblocco.
Sarebbe infine utile anche controllare regolarmente gli anodi sacrificali: questi devono consumarsi (sono fatti apposta), altrimenti le correnti d’acqua sacrificheranno qualcosa che non dovrebbero, per esempio il cestello di un filtro. Insomma, prima di salpare, il controllo degli impianti idraulici della barca è fondamentale.
Lavorando in questo segmento specifico della nautica da oltre 50 anni, e avendo investito sempre moltissimo in ricerca ed innovazione sia sui materiali che sulla tecnologia, Guidi Srl ha messo a punto una serie di prodotti utili per mettersi al riparo da possibili guai e soprattutto garantire un perfetto, e prolungato nel tempo, funzionamento degli impianti idraulici di bordo.
Per loro è stato studiato il Guidi System, un kit di articoli sviluppati per mantenere costante l’efficienza degli impianti anche quando sono un po’ sporchi. Il Guidi System consiste in presa a mare, valvola antiblocco e filtro. Vediamoli nel dettaglio.
La presa a mare (art. 1112B, 1113B, 1260, 1261) “punto d’ingresso” dell’acqua marina nello scafo. E’ importante che sia in grado di portare sempre il carico giusto di acqua, senza diminuzioni, e che non crei turbolenze nell’impianto.
La valvola antiblocco (art. 2200, 2210, 2220, 2230, 2240, 2250 e 2260 “Alex”) è collegata alla presa a mare e apre e chiude il passaggio di acqua nel circuito idraulico. Questi modelli non sono azionati da una leva che mette in movimento una sfera: la leva risulta infatti spesso difficile (o scomoda) da manovrare ed è più soggetta a rotture.
Le valvole antiblocco invece hanno un meccanismo di rotazione a vite che, attivato da una “testa” girevole, muove un componente di apertura e chiusura molto morbido e maneggevole. Vista la funzione di questo sistema e la posizione molto delicata, questo meccanismo interno è ricoperto da una membrana che lo protegge dalle incrostazioni.
La 2260 “Alex” in particolare è una valvola “a via diritta” anziché inclinata, con passaggio totale dei liquidi, senza perdite di carico: questo impedisce che si blocchi o si incrosti. Per le sue dimensioni contenute si può montare agevolmente anche in spazi ristretti ed è di grande maneggevolezza e facilità d’uso.
Il filtro (art. 1162,1163,1164, 1166, 1281, 1283) infine svolge le sue indispensabili funzioni di trattenere le impurità contenute nell’acqua di mare, come vegetazione, microrganismi ecc. Questi modelli hanno chiusura ermetica e, alcuni, garantiscono la visione dall’alto, tramite un coperchio trasparente in policarbonato: è molto facile quindi controllare le condizioni al loro interno.
Tutti questi articoli sono stati brevettati in tempi diversi, a conferma dell’innovazione portata, e sono realizzati in bronzo, per una maggiore resistenza alla corrosione.
I vantaggi del Guidi System (presa a mare, valvola antiblocco e filtro, collegati tra loro da elementi di raccorderia sempre in bronzo) sono molteplici: funzionalità, facilità di manovra, durabilità, design gradevole, affidabilità. Non secondario infine il fatto che siano riciclabili praticamente al 100%.
Negli schemi qui in basso: a sinistra, un impianto Guidi System con valvola antiblocco 2210; a destra, un impianto Guidi System con valvola antiblocco 2260 “Alex”.
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