Arriva e spiazza, il nuovo 62 metri che lo studio Nuvolari Lenard ha firmato per CRN. Nuovo sia negli esterni sia negli interni, entrambi curati dallo studio di progettazione italiano. Il marchio del Gruppo Ferretti ha presentato le prime immagini di questo megayacht che si distingue sensibilmente dal resto della sua produzione. A partire dalla prua verticale, praticamente una novità nella linea produttiva del cantiere anconetano, apparsa in qualche concept, ma ancora mai materializzata. Lo scafo numero 137 , questa ancora la denominazione ufficiale, per quanto riguarda l’architettura navale è stato progettato dall’ufficio tecnico di CRN . Si tratta di un motoryacht dislocante a cinque ponti lungo fuori tutto 61,90 metri con un baglio massimo di 11,5 metri.
L’aspetto esterno, si diceva, è fuori dai canoni casalinghi e indubbiamente contemporaneo. “La prua è verticale, non per seguire una moda, ma per avere la massima lunghezza in acqua a beneficio della velocità e per massimizzare il volume delle sezioni prodiere in cui si trova in cui sui trova il garage”, spiegano dal cantiere. Alcuni elementi paiono ammiccare all’Atlante, il 55 metri varato dallo stesso cantiere marchigiano nel 2015 e disegnato sempre da Nuvolari e Lenard.
Le linee tese e muscolari, anche se in questo caso sono decisamente più morbide rispetto al predecessore. Il piano di coperta a prua a filo murata e non incassato e nascosto dalle impavesate. Soluzione questa che rende necessaria una vera battagliola (altro elemento di continuità tra il 62 metri CRN 137 e Atlante), che stilisticamente è stata resa più simile a quella di una barca a vela che di un classico motoryacht.
Schiaffo alla tradizione anche per quanto riguarda gli interni. Anche qui, per quello che ci è dato sapere fino ad adesso, soprattutto nella zona di prua dell’upper deck, diventato in questo caso il ponte armatoriale. Qui infatti, è stata posizionata una lounge panoramica che può essere condivisa con gli altri ospiti di bordo, oppure, a scelta, resa ad esclusivo appannaggio della suite padronale, che occupa invece la metà posteriore di questo ponte.
Tutti gli altri locali notte sono di livello tra loro equivalente. Si è scelto infatti di non creare un’ulteriore gerarchia tra le cabine e optare per cinque Vip. Soluzione questa che potrebbe fare pensare a un impiego preponderante nel settore del charter. Oppure, in alternativa, a un armatore molto magnanimo che non vuole fare distinzioni tra i suoi 10 ospiti. Per la propulsione, in sala macchine la scelta è caduta su una coppia di motori MTU 12V4000 M63 che erogano una potenza di 1500 kW a 1800 giri, sufficienti a fare navigare questo megayacht a 16 nodi di velocità massima.
In attesa di avere altre informazioni su questo progetto, ricordiamo che il cantiere CRN sta lavorando “a basi piene” come si direbbe giocando a baseball. Al momento sono tre le navi in costruzione negli scali anconetani. Tutte e tre disegnate negli esterni dallo studio Zuccon International Project. La prima a essere varata, nei prossimi mesi primaverili, sarà CRN 131, un 74 metri che dà una riuscita interpretazione contemporanea di linee tradizionali. Successivamente, e mostrata al pubblico al prossimo Monaco Yacht Show di settembre, arriverà il CRN 135, un 79 metri sviluppato su concetti estetici molto simili alla 131. Ultima del terzetto il CRN 136 Superconero 50 metri, secondo esemplare della serie di yacht ispirati ai Super Conero degli Anni 60, progettato per rimanere entro le 500 GRT (tonnellate di stazza lorda) pur non rinunciando a nessuna innovazione tecnica, come il tender garage allagabile e trasformabile in beach club.