Avrete notato che quando si parla di passeggeri in mare, ci si rifersice alle persone sulle navi, o sui traghetti. Quelli che vengono con noi in barca, anche i più inesperti, sono il nostro equipaggio.

La differenza è abissale. Un equipaggio esprime prima di tutto un valore, quello racchiuso nel fare le coseequipaggio barca insieme. Anche la persona che sale a bordo per la prima volta, difficilmente passerà tutto il tempo senza collaborare alla vita di bordo.

Essere parte di un equipaggio, anche il più famigliare, nella più tranquilla delle crociere, significa partecipare, anche senza nessun ruolo specifico, alla sicurezza della navigazione.

In mare, l’assenza totale di rischi non esiste. La sicurezza non significa annullarli completamente ma abbassarne la soglia al minimo contando su una barca sicura, su tutte le dotazioni necessarie e, forse soprattutto, sui comportamenti.

Ecco dunque l’importanza di preparare il proprio equipaggio, sempre, anche per le navigazioni più semplici, trasferendo a tutti poche e chiare informazioni durante un briefing condotto in modo scrupoloso ma evitando toni che possano suscitare allarme, spiegando che si tratta di una procedura importante per navigare sereni e divertirsi.

Il momento giusto non è molto lontano dal momento dell’imbarco. Preso possesso della barca, soddisfatte le curiosità e lasciato sfogo allo stupore dei neofiti, possiamo chiamare tutti a raccolta: “Ho bisogno della vostra attenzione per pochi minuti”.

Il consiglio è quello di predisporre una sorta di elenco in modo da non dimenticare nulla, e partire quindi mostrando a tutti collocazione e uso di apparati, dotazioni e fissando alcune regole.

Personalmente parto dal tavolo da carteggio. Stabilito che quando si naviga il Vhf è acceso sul 16, è bene mostrare come si accende l’apparato e come si fa una chiamata radio. Non è importante che tutti seguano l’etichetta, ma che sappiamo quale bottone schiacciare e cosa dire, sì. Lo skipper potrebbe avere bisogno di qualcuno alla radio o potrebbe non essere in condizioni di fare la chiamata.

Quindi è importante che tutti sappiano dove leggere il punto nave:  in modo molto semplice, si deve indicare dove, sul Gps, si possano leggere i valori di latitudine e longitudine e come si comunicano in caso di emergenza via radio.

E’ il momento di passare alle dotazioni. Indicata la loro collocazione, facilmente accessibile, si mostra anche come si usano i fuochi, certo senza spararli, in quali occasioni e in che successione, e si indica la collocazione della cassetta del pronto soccorso.

In quadrato c’è l’angolo dove, statisticamente, si innescano più frequentemente gli incendi a bordo, ossia la cucina. E’ qui che deve essere collocata una coperta ignifuga, possibilmente fissata alla paratia in modo che sia estraibile dal suo contenitore in modo rapido. Fate vedere dove si trova e spiegate come e quando si deve usare.

Giubbini di salvataggio e relative cinture. Secondo noi l’ideale è che ogni membro dell’equipaggio abbia il proprio giubbino con cintura riposto nella propria cabina e regolato a misura. Se questo non è possibile o se non vi convince, è importante mostrare a tutti dove sono stati stivati e come si indossano.

E’ ora di passare in pozzetto dove ci sono tre importanti informazioni da dare. La prima riguarda la zattera di salvataggio che si spera non sia ficcata nel fondo di un gavone. Sorvolando su questa spinosa questione, ci limitiamo a dire che tutti devono sapere dove si trova e almeno sapere che prima di gettarla in acqua deve essere assicurata alla barca.

Quindi come si accende e si spegne il motore e, importante anche se a noi può sembrare banale, come si toglie la marcia mettendo la leva motore in posizione neutra.

Infine l’autopilota. Non c’è bisogno di spiegarne l’uso, ma fare vedere quale bottone schiacciare per disinserirlo e passare alla conduzione manuale, è molto importante.

E visto che siamo in coperta, qualche consiglio sugli spostamenti: indossare le scarpe in manovra, camminare sempre con il baricentro basso e tenendosi a un tientibene, non camminare sui passauomo, non perché si rompono ma perché si scivola, non buttarsi in acqua quando il motore è in moto e in generale fino a quando lo skipper non dia il via libera, accordarsi sul fatto che, quando lo skipper chiama tutti a bordo, lo fa per una ragione importante e che quindi non si devono aprire tavoli di contrattazione ma si torna in barca immediatamente.

Si tratta di informazioni base, alla portata di tutti, che nelle ore successive possono essere integrate con consigli e indicazioni sull’uso dell’acqua, dell’energia a bordo se si è in rada, sull’uso dei wc.

Un’ultima cosa che può sembrare scontata ma su cui invece spesso si sorvola. Prima che le persone del vostro equipaggio partano da casa, magari nella telefonata o mail in cui consiglate abbigliamento da portare e orari da rispettare, raccomandatevi di non dimenticare un documento di identità. In caso di controllo in mare nessuno può garantire presso una forza di polizia l’identità della persona sprovvista di documento, nemmeno l’armatore o il comandante.

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