Dal Salone di Parigi, ecco il nuovo Dufour 512

Lo avevamo promesso qualche giorno fa, alla vigilia della nostra partenza per Parigi, ed eccoci questa mattina allo stand che Dufour ha organizzato al salone per osservare da vicino il nuovo Dufour 512 Grand Large.

Come preannunciato si tratta di una rivisitazione del  510 che, oltre a una maggiore dimensione, introduce elementi nuovi. Mantiene però inalterate, oltre ai tratti distintivi della gamma,  due caratteristiche strettamente intrecciate: le qualità costruttive e la filosofia progettuale che porta come da tradizione la firma di Umberto Felci.

Sulle prime non temiamo smentite. Oltre alla fama del cantiere, ci siamo recentemente presi la briga di andare a La Rochelle a vedere come  Dufour costruisce le barche. Molto è cambiato da quando il fondatore, Michel Dufour, costruiva i mitici Arpége, ma non la cura artigianale dei particolari, e il controllo umano su quanto riescono a fare i processi produttivi industrailizzati.

Umbreto Felci non ha bisogno di presentazioni, avendo firmato dal 1992 ad oggi i progetti di scafi fra più competitivi, sia in termini di prestazioni che di successo commerciale, in circolazione. Il punto di forza che lo studio Felci sottolinea  è quello di avere una forte sintonia culturale con il cantiere che produce la barca.

Dufour 512 Gl nasce in questo contesto, confermando quanto hanno imparato ad amare i suoi estimatori: costruzione solida, eleganza, prestazioni.

Una barca destinata alla crociera pura, realmente governabile da un equipaggio ridotto o in solitaria grazie soprattutto all’organizzazione delle manovre, come ad esempio i due winch per le scotte posizionati affianco al timoniere.

Il 512 sfrutta al massimo la misura in più rispetto al 500 soprattutto in pozzetto – dove si riconferma l’idea di collocare una cucina esterna con barbeque e frigobar – e dove la grande vivibilità non è data solo dal maggiore spazio, ma anche da quella attenzione a “ripulire” ogni superficie dagli ingombri come le manovre, che scompaiono in recessi comodi e facilmente accessibili.

Il pozzetto ci è apparso quindi concepito in modo che chi governa  la barca e chi se la gode in crociera e in rada, lo possano fare in pieno con una ottima integrazione di spazi e funzioni. In questo senso ci ha colpito la plancia che si apre sul mare a poppa e le grandi superfici libere che fungono da prendisole.

A prua una delle novità è la delfiniera fissa che come un indice puntato verso l’obiettivo ci dice chiaramente che dislocamento leggero, lunghezza al galleggiamento, ottimo momento raddrizzante con oltre 4 mila chili collocati in una chiglia posta a 2,30 metri di profondità, se lo si vuole li possiamo sfruttare al meglio con un grande gennaker facilmente armato a prua, molto più facilmente rispetto all’uso di un bompresso estraibile.

Altra notevole differenza la cogliamo negli interni. Stiamo parlando della cucina a L che a noi è piaciuta particolarmente perchè libera spazio a murata dove sul 512 fa la comparsa un bel divano, e perchè, visto che barche cone questa invitano a macinare miglia, una cuicina così configurata, in navigazione è molto più ergonomica, protetta e funzionale.

Per il resto gli interni confermano il tratto di eleganza delle barche Dufour, dove i colori chiari contribuisco a esaltare gli effetti della grande quantità di luce naturale che entra dalle finestrature.

Come sempre sono diversi i layout disponibili, fino a 5 cabine , versione tipicamente destinata alla charterizzazione, ma per un armatore privato, la versione tre cabine e due bagni mette a disposizione ambienti per dimensioni e eleganza difficilmente replicabili.

Scheda tecnica

Lunghezza Ft      15,20 mt

Larghezza            4,80 mt

Dislocamento    15.245 Kg

Pescaggio            2,30 mt

Acqua                   720 lt

Carburante         500 lt

Motore                 75/150 hp

Prezzo                  323.400 Iva inclusa

Nico Caponetto

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