Delle boe tecnologiche ed una rete per tutelare gli squali elefante

Il Dipartimento di ingegneria informatica elettronica modellistica e sistemistica dell’Università di Calabria ha progettato un modello di rete da pesca “intelligente” che potrà salvare gli squali elefante dalle catture accidentali.

La rete sarà predisposta con alcune boe “Slave”, provviste di sensori e posizionate in profondità, che invieranno ogni informazione relativa alle vibrazioni, alla tensione delle corde della rete, agli eventuali movimenti ad una boa galleggiante”Master”, che si troverà sulla superficie del mare e che effettuerà un report costante delle attività e invierà i dati raccolti ad un server, che li renderà accessibili sul web, in una pagina consultabile anche dai dispositivi mobili.

Il Wireless marine multisensor system (questo il nome dell’invenzione) si iscrive all’interno di un progetto nato nel 2011, lo “SharkLife“, volto alla protezione dei cartilaginei e finanziato grazie al programma “Life+” dell’Unione Europea e a molti altri contributori, come il Ministero dell’Ambiente, la Provincia di Reggio Calabria ed il Parco Nazionale dell’Asinara.

La presenza degli squali è a rischio nell’area mediterranea ed in particolare in Italia, che ne ospita più di quaranta specie differenti. La minaccia più grande arriva dalla pesca intensiva e lo squalo elefante, che si muove nel mare su diversi livelli di profondità alla ricerca di plancton, è una delle categorie più a rischio di cattura accidentale. Questo sistema innovativo permetterà di individuare immediatamente la presenza di uno squalo nella rete e di salvarlo nel giro di poche ore.

Per il momento sono stati realizzati tre prototipi del sistema, che verranno collocati nelle aree dei Parchi di La Maddalena e dell’Asinara, in cooperazione con i pescatori locali che hanno approvato e sostenuto il progetto.

Il professor Calogero Pace, docente del DIMES calabro, è molto soddisfatto del progetto sul quale lui ed il dipartimento hanno lavorato e dichiara che l’utilità del Wireless marine multisensor system potrebbe non finire qui: “È previsto uno sviluppo, con altre funzionalità: per uso commerciale, per altri dati scientifici per salvare grandi pesci, per capire se la rete ha pescato e come antifurto.”

Redazione


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