Si tratta di un’imbarcazione molto innovativa che, se da un lato porta in dote il livello di finiture che Ocean Alexander impiega per la realizzazione dei superyachts, dall’altro introduce una serie di novità che la distinguono immediatamente dal resto del mercato.
Disegnata da Evan Marshall, una delle matite più fini del design dei megayachts, il Divergence 45 è un center consolle particolare.
La possibilità di scegliere la colorazione fra più di 400 accostamento cromatici, cosi come quella di poter personalizzare pesantemente le attrezzature di bordo, la dicono lunga sulle finalità di questo progetto che fa della “trasformazione” uno dei suoi punti di forza.
Anche se, al primo sguardo, già si capisce qual’è il motivo per cui verrà acquistato: è bella ed affascinante. Così bella che abbiamo voluto provarla.
Il colpo d’occhio è notevole, la prua è alta e aggressiva, il profilo intrigante. A poppa quattro Mercury Verado 350, rigorosamente verniciati in tinta, completano un quadro d’insieme che invita decisamente all’utilizzo di questo splendido mezzo.
Il comandante apre una delle due aperture laterali e, senza salti o equilibrismi, con un passo sono a bordo e comincio subito a studiare gli spazi del Divergence 45.
Il piano di coperta di questo Ocean Alexander è semplicemente perfetto. E’ un walk around realizzato senza compromessi, la superficie non presenta nessun dislivello, da poppa a prua si cammina senza interruzioni sullo stesso piano. Il grande baglio consente di avere sia passavanti di generose dimensioni, che una pilot house incredibilmente accogliente.
Evan Marshall è riuscito a nobilitare il walk around classico, facendolo evolvere ad un livello superiore. Il Divergence 45 è lussuoso, elegante e dannatamente funzionale.
Ma io non vedo l’ora di provare questa barca per cui sollecito gli ospiti a prendere posto mentre il comandante accende i quattro fuoribordo che abbiamo a poppa.
Molliamo le cime ed usciamo da un ormeggio all’inglese abbastanza complesso con grande facilità. A bordo è installato il meglio dell’elettronica Mercury: Joystick Piloting ed Active Trim e, con questi accorgimenti, il Divergence 45 può essere condotto anche da un neofita.
A bordo siamo in sette ma la barca sembra deserta, qui c’è posto per un sacco di persone che possono circolare senza intralciarsi.
Prendo nota di quest’altra importante caratteristica mentre mi metto ai comandi e, viste le condizioni del mare, chiedo ai passeggeri di sedersi e di tenersi saldi.
Esco in oceano navigando a 6/7 nodi, il Divergence 45 procede nelle onde senza scomporsi, è stabile e confortevole. Accelero fino a quando entra in planata, intorno ai 14 nodi, poi lo scafo si appoggia sull’acqua ed io mi trovo in una nuova dimensione.
Accelero ancora, mi spingo fino a 25 nodi (quasi 30 mph) mentre le onde ci passano semplicemente sotto, senza procurare scossoni, senza che questo Ocean Alexander abbia incertezze. Mi giro a controllare i passeggeri e li vedo che chiacchierano tranquillamente, come stessimo navigando in acque calme.
Li avviso che sto per effettuare una serie di virate strette e poi comincio a darci dentro. Il Divergence 45 s’inclina e si mette in traiettoria, naviga come se stesse seguendo una coppia di rotaie immaginarie. Controviro repentinamente e mi segue senza alcuna incertezza, sembra di essere su di una moto da GP mentre affronta una chicane.
Voglio provare la velocità massima. A bordo di altre barche, con queste condizioni di mare, non ci avrei nemmeno pensato. Do fondo alle manette e i Verado, splendidi come sempre, reagiscono come forsennati passando dai 4.000 ai 6.000 giri.
Il Divergence 45 affronta le onde che, sopra i 30 nodi (35 mph) cominciano a farsi sentire, ancora senza incertezze.
Siamo a 41,5 (47,7 mph) e adesso le onde si sentono.
La barca salta dalle cime delle onde e riatterra subito dopo, procede però ancora senza incertezze, gli atterraggi sono morbidi, la rotta non cambia. Una carena così ti consente di navigare sempre, nel massimo comfort e, sopratutto, in completa sicurezza.
Rallento, anche se non vorrei, è tempo di rientrare. Un ultimo sguardo ai passeggeri mi conferma che anche loro si son divertiti parecchio e, come me, proprio non vorrebbero scendere.
Cedo i comandi e mi guardo intorno, la barca è asciutta, non è entrata nemmeno una goccia d’acqua.
Che barca ragazzi, che barca …
Le due terrazze laterali abbattibili portano la larghezza complessiva di questo open a quasi sei metri e, di fatto, la trasformano in una beach area che fa invidia a quella di un 30 metri.
I due divani sono geniali e, tramite un semplice meccanismo, passano dall’essere contrapposti ad una versione che li vede entrambi orientati verso prua.
A prua siamo in presenza di un vero e proprio ponte portoghese che, alla stessa stregua di quelli presenti sui grandi yachts, può ospitare i passeggeri durante la navigazione, coccolarli all’ombra per un cocktail o accoglierli per i bagni di sole.
Pali in carbonio, attrezzabili in tutta la barca, consentono sia di montare rapidamente eleganti teli ombreggianti, che di fungere da battagliole per le terrazze che si trasformano cosi in veri e propri balconi sospesi sull’acqua.
Ocean Alexander propone il Divergence 45 in due versioni base, una ispirata alle attività subacquee ed una più votata alla pesca ma, credetemi, questa è solo la punta dell’ iceberg perché, questo luxury open, è cosi personalizzabile e versatile che è sostanzialmente in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi armatore.
RPM | MPH | Nodi | gal/h a motore | gal/h tot | lt/h tot | LT/miglio |
600 | 5 | 4,3 | 0,6 | 2,4 | 9,1 | 2,1 |
1000 | 6 | 5,2 | 1,1 | 4,4 | 16,7 | 3,2 |
1500 | 7,9 | 6,9 | 2 | 8 | 30,3 | 4,4 |
2000 | 10,4 | 9,0 | 3 | 12 | 45,4 | 5,0 |
2500 | 11,7 | 10,2 | 4 | 16 | 60,6 | 6,0 |
3000 | 12,9 | 11,2 | 5,1 | 20,4 | 77,2 | 6,9 |
3500 | 14,5 | 12,6 | 7,5 | 30 | 113,6 | 9,0 |
4000 | 18,4 | 16,0 | 9,1 | 36,4 | 137,8 | 8,6 |
4500 | 25,1 | 21,8 | 12,5 | 50 | 189,3 | 8,7 |
5000 | 36,7 | 31,9 | 18,5 | 74 | 280,1 | 8,8 |
5500 | 41,4 | 36,0 | 21,2 | 84,8 | 321,0 | 8,9 |
6000 | 47,7 | 41,5 | 25,2 | 100,8 | 381,6 | 9,2 |
Maximum Length (with engines, trimmed down) | 47’5” | (14.45 m) |
Length Overall (hull only) | 44’8” | (13.61 m) |
Waterline Length | 37’ | (11.29 m) |
Maximum Beam (bulwarks closed) | 13’9” | (4.19 m) |
Expanded Beam (bulwarks open) | 19’1” | (5.82 m) |
Draft, Hull (engines trimmed up) | 30” | (76 cm) |
Draft, Hull (engines trimmed down) | 37.5” | (95 cm) |
Air Draft (VHF antennae down) | 16’2” | (4.93 m) |
Dry Displacement (ESTIMATE, base) | 26,100 lbs | (11,838 kg) |
Dry Displacement (ESTIMATE, w/ engines) | 28,900 lbs | (13,109 kg) |
Loaded Displacement (ESTIMATE, w/ engines) | 33,950 lbs | (15,399 kg) |
Deadrise | 18 degrees | |
Fuel Capacity (Gasoline, engines) | 607 gal | (2,298 L) |
Fuel Capacity (Diesel, generator) | 60 gal | (227 L) |
Water Capacity | 100 gal | (379 L) |
Holding Tank Capacity, Waste | 40 gal | (151 L) |
Maximum Load (est., engines, passengers & gear) | 7,000 lbs | (3,175 kg) |
Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.
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