Lago Gairdner – 12t Dicembre 2022 – Emirates Team New Zealand e Glenn Ashby hanno raggiunto con Horonuku, la loro imbarcazione a vela da record mondiale di velocità su terra 222,4 chilometri all’ora, una velocità superiore a quella di qualsiasi altro record precedente.
Horonuku in Maori significa “planare rapidamente attraverso la terra”, un nome che evidentemente non è stato scelto a caso dall’Emirates Team New Zealand, perchè è riuscito esattamente nel suo intento facendo registrare ben 222,4 km/h sfruttando solo 22 nodi di vento reale, correndo sulla superficie salata del lago Gairdner, in Australia meridionale.
A pilotare Horonuku c’è Glenn Ashby, velista professionista con un curriculum eccezionale: “Il team ed io siamo ovviamente entusiasti di aver navigato con Horonuku, spinti solo dal vento, ad una velocità che non era mai stataraggiunta prima – Dichiara Ashby – Ma sappiamo anche che Horonuku può essere ancor più veloce, lo vedremo quando avremo più vento e condizioni migliori. Quindi ora sicuramente abbiamo un motivo per festeggiare, ma non è certo finita qui”.
“Fin dall’inizio di questo tentativo di record mondiale, spinto e sostenuto da Grant Dalton, da Matteo de Nora e dal resto del team di Emirates Team New Zealand, l’obiettivo non è mai stato solo quello di battere il record, ma di spingere le cose al limite e andare il più veloce possibile. Sappiamo di poter andare più veloce e abbiamo intenzione di farlo”.
Ma ora, prima che la velocità di 222,4 km/h divenga “ufficiale”, c’è un rigoroso processo di verifica che deve essere condotto in conformità con la FISLY (Federation Internationale de Sand et Land Yachting), affinché il nuovo record mondiale di velocità sia ratificato.
Un giudice indipendente e approvato dalla FISLY era infatti presente sul lago Gairdner per verificare la corsa, le registrazioni del GPS di Horonuku e tutti gli altri requisiti obbligatori per un tentativo di record.
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Horonuku è dotato di un GPS approvato che registra dati GNSS (Global Navigation Satellite System) differenziali di tipo survey, ovvero in grado di fornire 21 misurazioni ogni due secondi. Ognuna di queste misurazioni fornisce una stima della posizione precisa, con un’approsimazione di 10 mm. E’ in questo modo che si otterrà una velocità media su due secondi, risultato che sarà quindi direttamente paragonabile a quello del record assoluto di 202,9 km/h, registrato da Richard Jenkins il 29 marzo 2009, un record che peraltro resisteva da oltre 5000 giorni.
“Il progetto Land speed è stato una nuova opportunità per spingersi oltre i confini dell’aerodinamica, delle forze strutturali, dei metodi di costruzione e dei materiali” – dichiara Matteo de Nora, direttore di Emirates Team New Zealand – Quello che spesso si sottovaluta è che le tecnologie che esploriamo in sfide come questa, o in una campagna di Coppa America, sono in definitiva le fondamenta della tecnologia di domani. Essere all’avanguardia nella tecnologia è ciò che affascina di tutte le sfide affrontate finora dal team.”
I giri ad alta velocità di Horonuku e di Glenn Ashby arrivano dopo alcuni frustranti mesi di ritardi meteorologici, dovuti principalmente alle piogge senza precedenti e alla presenza di acqua in superficie, che hanno causato notevoli ritardi nel programma. Anche le previsioni meteo di questo fine settimana erano impegnative, con significativi cambiamenti di direzione del vento e la minaccia di pioggia e temporali.
“Come squadra, per tutta la settimana abbiamo seguito ogni aggiornamento meteo e abbiamo fatto tutto il possibile per essere pronti per le piccole finestre che ci si presentavano. Quella di sabato scorso per esempio, che inizialmente sembrava essere una buona giornata da 20-22 nodi, alla fine non ha espresso l’intensità di vento di cui avevamo bisogno – spiega Glenn Ashby – Con le previsioni di pioggia nell’area circostante e la diminuzione dell’intensità del vento delle previsioni dopo domenica, ci siamo trovati di fronte a una piccolissima opportunità. E’ per questo che essere riusciti a battere il record e a fare esperienza è particolarmente soddisfacente. La cosa che abbiamo sempre saputo, e che è stata abbondantemente dimostrata, è che non importa quanto si sia preparati, non si può ottenere un risultato come questo senza una squadra straordinaria e un piccolo aiuto da parte di Madre Natura”.
Ora che Horonuku ed Emirates Team New Zealand hanno battuto il record di velocità, sono convinti che con un po’ più di vento la loro barca con le ruote sia in grado di andare ancora più veloce. Glenn ed il team attenderanno ora le previsioni perfette per fare un altro tentativo che, in assenza di altri venti consistenti nel prossimo futuro (e con il Natale alle porte), è probabile che arrivi nel 2023.