Jiber di Ubi Maior Italia: l’avvolgitore che rivoluziona l’utilizzo delle vele di prua

È il prodotto che sta rivoluzionando l’andare a vela, si tratta dell’avvolgitore Jiber di Ubi Maior Italia, in uso per vele di prua appositamente studiato per lavorare senza gli usuali profili estrusi sullo strallo.

Si tratta di un accessorio strutturale e la sua funzione è appunto quella di eliminare integralmente i classici estrusi in alluminio per sostituirli con uno strallo in tondino che, collegato direttamente all’avvolgitore, è in grado di svolgere la funzione di apertura e chiusura delle vele di prua.

I vari modelli sono studiati per soddisfare le esigenze delle imbarcazioni dai 30 agli 80 piedi, grazie ad una gamma di misure e dimensioni davvero vasta.

Il sitema Jiber può essere applicato anche su barche oceaniche, dove tutti gli stralli, sia in tessile che in carbonio, sono rotanti, quindi consentono alle vele di essere avvolte direttamente lì – Ci spiega Raffaele Di Russo, Corporate Brand Manager dell’azienda – Il nostro obiettivo era di riuscire a realizzare un sistema grazie al quale fosse semplice issare ed ammainare le vele, semplicemente azionando la drizza, cosa che negli stralli rotanti standard non si può fare. Lo strallo della barca che installa il nostro sistema rollafiocco rotante strutturale, prevede in alto un lock di rotazione, ovvero un incastro automatico al quale la navetta che fa parte del sistema viene issata insieme alla penna della vela, trova un pezzo di profilo al quale si incastra solidalmente.  In questo modo quando la parte bassa della vela viene rollata, anche la parte alta si arrotola nello stesso modo, consentendo una corretta chiusura della vela.

Jiber elimina quindi i profili dei classici rollafiocco, realizzando così un consistente risparmio di peso, peraltro concentrato in alto che, inutile dirlo, corrisponde ad una proporzionale riduzione dello sbandamento. Il sistema riduce inoltre drasticamente la catenaria della vela di prua, con un ovvio vantaggio, sia in termini di angolo di bolina che, di nuovo, in termini di sbandamento. Una serie di vantaggi che, come ulteriore conseguenza, ci consentono di non dover ridurre anzitempo la vela.

Queste le peculiarità del sistema, a cui si aggiunge un ovvio discorso di sicurezza perché, se c’è un problema al rollafiocco, con Jiber è sufficiente aprire lo stopper della drizza e la navetta scende con tutta la vela facilitata dai garrocci in tessile. Un sistema facilmente gestibile anche in equipaggio ridotto.

Un altro vantaggio consiste nel poter imbarcare più vele di prua e di procedere alla loro sostituzione invece che alla loro riduzione tramite avvolgimento, in questo modo avremo sempre la vela ideale in funzione delle condizioni meteo.

Per coloro i quali invece preferiscano avvolgere, si raccomanda di effettuare almeno una decina di giri, in modo da consentire al sistema di operare al meglio.

Gli armatori che hanno scelto il nostro Jiber difficilmente riducono rollando – Ci dice ancora Di RussoÈ possibile infatti cambiare vela o ammainarla, assicurandola alla coperta – Il target del rollafiocco è l’armatore che fa crociera- regata e che cerca nella barca le performance migliori – Molti armatori di Italia Yachts, Grand Soleil e Solaris Yachts hanno scelto di installare il Jiber per avere una migliore qualità di navigazione, sia in crociera che in regata. La parte più delicata dell’installazione sono i rilievi a bordo, trattandosi di un prodotto strutturale va fatto un rilievo anche sulle dimensioni degli attacchi perché in base alle dimensioni degli stessi si dovrà scegliere la tipologia di rollafiocco.

Jiber consente inoltre l’adozione di svariate famiglie di avvolgitori. Il sistema è compatibile con i classici accumulatori, ma anche con quelli a scomparsa e con i frulloni in linea continua. 

Ubi Maior ha realizzato un sistema rivoluzionario, dedicato agli armatori che amano le performance e la crociera sportiva, ma valido anche per chi naviga in famiglia, quindi con equipaggio ridotto.

I costi partono da circa 2.000 euro e salgono in funzione delle configurazione che verranno scelte.

Luca d'ambrosio


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Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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Luca d'ambrosio

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