All’Idroscalo di Milano (il mare dei milanesi) è stato presentato uno dei più originali programmi di sponsorizzazione in circolazione. Citroën, da sempre “unconventional”, ha deciso di supportare un gruppo di “unconventional people”. La casa automobilistica fin dal 1919 si è sempre distinta da tutti gli altri, “André Citroën, il fondatore, era un visionario e un innovatore, un personaggio originale. Oggi lo potremmo paragonare a Steve Jobs o Richard Branson” spiega Marco Freschi, responsabile della comunicazione della casa automobilistica nel presentare il Citroën Unconventional Team (C.U.T.).
Ma cosa è i C.U.T.? Sono stati selezionati otto atleti che praticano attività fuori dal coro e accomunate dall’essere forti, iperadrenaliniche, al limite del brutale. Come denominatore comune c’è la loro passione per “scivolare”, in acqua, su strada, sulla neve, ma sempre in modo “laterale”, non banale. Per i prossimi due anni saranno loro i testimonial di Citroën che li seguirà e li supporterà nelle loro sfide.
“Abbiamo scelto sport alternativi per entrare in contatto con queste tribù di appassionati non convenzionali” dichiara Eugenio Franzelli, direttore delle relazione esterne di Peugeot Italia, tribù che fanno dei bei numeri: solo su facebook sono 11 milioni nel mondo i fan a cui si sta rivolgendo Citroën.
Gli otto super atleti
La parola d’ordine è scivolare, in acqua, su strada, sulla neve. Non poteva mancare la vela-avventura: Vittorio e Nico Malingri, padre e figlio, andranno a caccia di record in Mediterraneo e, soprattutto, in Atlantico a bordo di un catamarano F20. Sei metri di barca (senza ripari fissi).
Alessandro Marcianò e Tony Cili vivono in cerca di onde, Alessandro è l’unico italiano (e tra i pochi al mondo) a sfidare quelle giganti dell’oceano. L’anno scorso ha surfato un’onda di 18 metri, a Nazarè in Portogallo, che gli è valso l’Excellence Entrance Awards, entrando così di diritto tra i più grandi “big waves riders” al mondo. Tony le onde le cavalca con tavola e aquilone – kite strapless. A livello internazionale, in mezzo ai grandi capoverdiani, australiani e hawaiani, si difende bene nonostante sia cresciuto in questa, come lui la definisce, “pozza di mare” che è il Mediterraneo È uno degli esponenti di maggior rilievo della sua disciplina.
Matteo Iachino è il campione di windsurf nel team. Ha appena vinto la prima tappa della coppa del mondo in Corea e il tuo obiettivo è portarsi a casa la coppa. È un windsurfer completo e oltre alla sua specialità agonistica, lo slalom, domina le onde in maniera eccezionale.
Fuori dall’acqua, ma sempre di scivolatori si parla, c’è Alberto Maffei, una delle promesse della nazionale italiana di snowboard freestyle. In testa ha le prossime olimpiadi invernali 2018.
Iuri Furdui e Jacopo Carozzi sono due skater. Iuri si sta laureando all’accademia di belle arti di Brera, non è uno skater da competizione e porterà il suo talento artistico nei progetti dell’Unconventional Team. Jacopo è un giovanissimo street skater, a detta di tutti il più forte e più promettente a livello nazionale. Unico Italiano nella sua disciplina a competere negli Stati Uniti e a fare parte di team di livello europeo.
Il programma di “casa Malingri”
Sarà una stagione di record la loro. Il loro programma, a bordo del catamarano Feel Good, un Formula 20 preparato per lunghe navigazioni, sarà inaugurato da un “giro di prova”: la traversata da Santa Maria di Leuca a Preveza (Grecia) e a seguire gli allenamenti in mar Ionio. A luglio cercheranno di stabilire un tempo di riferimento sulla rotta Marsiglia-Tunisi, record fatto fino a ora solo da barca grandi. A metà settembre, sarà la volta di una prima assoluta per la storia dei record italiani con la Portofino-Giraglia. Ma è il 2017 l’anno importante, l’obiettivo è quello di conquistare il record in doppio sulla Dakar-Guadalupa, la rotta classica dei record oceanici F20. Il tempo da battere è di 11 giorni, 11 ore e 25 minuti, dei Pierre-Yves Moreau e Benoît Lequin.
Come si “sopravvive” in una traversata atlantica a bordo di Feel Good?
Il catamarano F20 dei Malingri è costruiti tutto in carbonio, le uniche parti in metallo (titanio) sono alcuni snodi meccanici che permettono di ruotare l’albero e i perni di rotazione dei timone. Naviga a una velocità massima di 25 nodi e quella di crociera è di circa 15. Il catamarano ha dei gavoni stagni per cibo, acqua e ricambi. Le attrezzature a bordo sono: 2 telefoni satellitari, 2 GPS, 2 bussole, un tablet stagno satellitare, 2 micro sport-cam fisse wi-fi, una sport-cam con remoto su telefonino e supporto auto livellante, un kit riparazione vele e scafi, pannelli solari, 2 batterie, desalinizzatone manuale, Epirb, giubbotti, mute di sopravvivenza, riflettore radar, utensili, farmacia.
La vita a bordo si svolge sulle due terrazze laterali e sul telo centrale. I due potranno ripararsi solo grazie a un abbigliamento tecnico adeguato e grazie a una piccola protezione di tela sulle terrazze. L’alimentazione durante le traversata è composta da snack, cibi freddi o semi pronti.
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