Confindustria Nautica al governo: โEscludere concessioni diporto da direttiva Bolkesteinโ .
Escludere le strutture della nautica da diporto dalla โlegge sulla concorrenzaโ, che prevede le gare delle concessioni entro il prossimo 31 dicembre per applicare la direttiva Bolkestein dellโUnione europea. Lo chiede Confindustria Nautica, che ribadirร lโappello al governo in occasione del tavolo tecnico sulla riforma delle concessioni demaniali marittime, convocato per venerdรฌ 9 giugno.
La โlegge sulla concorrenzaโ (legge 118/2022) รจ stata approvata lo scorso agosto dal governo Draghi per recepire la direttiva europea Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi. In base a tale norma, tutte le concessioni di demanio marittimo (tra cui quelle di porti turistici, ormeggi, nautica da diporto e stabilimenti balneari) devono essere riassegnate entro la fine di questโanno attraverso delle procedure selettive pubbliche.
Ma Confindustria Nautica non ci sta: “La legge sulla concorrenza ha erroneamente incluso anche le strutture della nautica da diporto nellโambito della normativa dettata per le spiagge, che peraltro giร presenta oggettive criticitร , elementi di inapplicabilitร e โ in alcuni casi โ persino profili di incompatibilitร rispetto alla stessa direttiva Bolkestein”, denuncia lโassociazione in una nota.
Le ragioni del tavolo tecnico
La โlegge sulla concorrenzaโ ha imposto le gare pubbliche delle concessioni entro il 31 dicembre 2023 e ha delegato a un successivo decreto attuativo la decisione su come dovranno essere effettuate queste gare. Ma con le dimissioni anticipate dellโex premier Mario Draghi e lโinsediamento del governo di Giorgia Meloni, le tempistiche per lโapprovazione del decreto attuativo si sono allungate. Per questo, nellโultimo โdecreto milleprorogheโ รจ stata inserita una norma per rendere valide le attuali concessioni fino al 31 dicembre 2024. La stessa legge prevede anche che i contenuti del decreto attuativo dovranno essere concordati attraverso un tavolo tecnico fra tutti i ministeri competenti e le associazioni di categoria interessate alla questione.
La presidenza del consiglio ha annunciato lโistituzione del tavolo tecnico attraverso un comunicato diramato il 12 maggio e ha inviato mercoledรฌ scorso la lettera di convocazione per il primo appuntamento del tavolo, in programma venerdรฌ 9 giugno alle ore 11 nella sede del Dipartimento per il coordinamento amministrativo a Roma. Sono state invitate al tavolo tutte le associazioni che rappresentano gli imprenditori con interessi legati alle concessioni sul demanio marittimo: oltre ai rappresentanti delle strutture per la nautica da diporto (Confindustria Nautica, Assomarinas, Assonat-Confcommercio e Assormeggi), saranno presenti tutti i referenti dei titolari di stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici e hotel. Per quanto riguarda il governo, invece, prenderanno parola i funzionari dei ministeri delle infrastrutture e trasporti, dellโeconomia e finanze, delle imprese e made in Italy, dellโambiente, del turismo, delle politiche del mare, degli affari regionali e degli affari europei.
La posizione di Confindustria Nautica
Secondo Confindustria Nautica, le strutture per la nautica da diporto dovrebbero essere escluse dalla direttiva europea Bolkestein e quindi dalla legge sulla concorrenza che lโha recepita. Della stessa idea sono lโassociata di Confindustria Nautica, Assomarinas, e le altre due associazioni del settore convocate al tavolo, ovvero Assonat-Confcommercio e Assormeggi.
Il motivo รจ semplice: come fa notare Confindustria Nautica, ยซla direttiva โBolkesteinโ allโarticolo 1 stabilisce che disciplina โla libera circolazione dei serviziโ; allโarticolo 2 stabilisce che โla presente direttiva non si applica: (โฆ) ai servizi nel settore dei trasporti, ivi compresi i servizi portualiโ; e allโart. 12 stabilisce che solo โqualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attivitร sia limitato per via della scarsitร delle risorse naturali o delle capacitร tecniche utilizzabili, gli Stati membri applicano una procedura di selezione tra i candidati potenzialiโยป. Inoltre, prosegue lโassociazione, ยซla sentenza della Corte di giustizia europea del 20 ottobre 2007, n. 174/06, ha statuito che gli elementi fondamentali delle concessioni demaniali dei porti โinducono ad assimilarle alla locazione di beni immobiliโ. E la sentenza della Corte di giustizia europea del 14 luglio 2016 โPromoimpresaโ ha affermato che lโutilizzazione dei beni portuali non rientra nellโambito di applicazione della direttiva 2014/23 sullโaggiudicazione dei contratti di concessione, perchรฉ โnon dovrebbero configurarsi come concessioni di serviziโยป.
Per questo, secondo Confindustria Nautica ci sono tutti gli elementi per escludere le strutture per la nautica da diporto dallโapplicazione della direttiva Bolkestein e quindi dalla โlegge sulla concorrenzaโ che lโha recepita imponendo le gare delle concessioni entro la fine di questโanno, con potenziali effetti devastanti per il settore.
“Confindustria Nautica รจ quotidianamente impegnata a livello nazionale e internazionale nella difesa e nella promozione di tutta la filiera della nautica da diporto – afferma il Presidente dellโAssociazione Saverio Cecchi – Il tavolo tecnico sulle concessioni รจ un passaggio importante e ringrazio per questo il premier Giorgia Meloni. Dobbiamo perรฒ tenere a mente che, a differenza dei porti mercantili, lโItalia ha scelto di procedere alla realizzazione delle infrastrutture del diporto ricorrendo agli investimenti dei privati ed รจ evidente che occorre salvaguardare le certezze giuridiche e la redditivitร che รจ alla base di questi investimenti.”