Dehler 46 , una barca a vela con due anime

Dehler 46 : comoda e sportiva

Lo slogan del cantiere Dehler è molto chiaro, recita: Vincenti in regata magnifici in crociera.

Abbiamo voluto verificare se questo claim corrispondesse effettivamente al vero, controllando se la barca disponesse di quegli accorgimenti, che rendono un’imbarcazione adatta tanto alla crociera quanto alla regata.

Ho incontrato al salone di Duesseldorf Antonio Pezzoni di Nautigamma, l’importatore italiano del marchio, per fargli qualche domanda e per farmi accompagnare a visitare il Dehler 46.

 

 

Gli chiedo subito qual’è secondo lui la caratteristica colpisce di più di questa imbarcazione: “Il Dehler 46 è la massima espressione del concetto di crociera veloce. Le sue dimensioni le consentono di essere molto confortevole e facile da condurre, anche in equipaggio ridotto.”

Le sue parole vengono confermate, guardando la coperta, appena metto piede a bordo. Il Dehler 46  ha tutto quello che serve per essere un’imbarcazione sportiva, senza però penalizzare la comodità che qui è davvero evidente.

E’ dotata di ottime attrezzature, tutte posizionate dove ci si aspetta che siano. Questa disposizione permette regolazioni di fino in regata ma rimane semplice da gestire anche da una coppia in vacanza. Sul Dheler 46, se volessimo, potremmo anche armare un fiocco autovirante, semplificando ulteriormente la conduzione che, in questo caso, potrebbe essere addirittura gestita da una sola persona.

I Whinces sono sei, posizionati correttamente, sono disponibili anche in versione elettrica. Particolari come i bordi delle panche del pozzetto, che svolgono anche la funzione di puntapiedi, ci fanno pensare che il cantiere non lasci nulla al caso.

Gli spazi non mancano sulla coperta del Dehler 46 , il pozzetto e le panche formano un ambiente ampio, dove la circolazione è semplice ed efficace. Questo significa poter manovrare in regata in un ambiente grande e poco caotico mentre, durante la crociera, potremo pranzare comodamente intorno ad un grande tavolo attrezzato per l’occasione.

Le attrezzature imprescindibili per rendere comoda la crociera, quelle che ci ostacolano in regata, sono tutte facilmente smontabili.

Ci riferiamo ad esempio al tavolo nel pozzetto, alla rotaia dell’autovirante o alla spiaggetta apribile posta sulla poppa, tutte cose che, svitando poche viti, potremo sbarcare facilmente.

Ci incuriosisce il profilo tipo dell’ armatore  che sceglie  un’imbarcazione come il Dehler 46. Lo chiediamo ad Antonio ci risponde con un’aneddoto:

” Un cliente neozelandese che ha acquistato questo modello in Europa non ha voluto che la barca gli fosse consegnata in Nuova Zelanda ma ha preferito trasferirla da solo, via mare.” poi spiega:” Chi sceglie questa imbarcazione è un’armatore che desidera una barca a vela sportiva che sia però anche dotata di buoni volumi per essere confortevole ed, inoltre, che sia adatta ad affrontare ogni tipo di navigazione.”

Gli spazi interni sono caratterizzati da volumi che permettono una vivibilità degna anche di un’imbarcazione votata alla crociera pura, la cabina armatoriale di prua, grandissima, lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio. Le tre cabine sono tutte spaziose così come sono comodi i due bagni. La dinette è ben organizzata e la cucina a L è attrezzata di tutto punto. Non mancano neppure spazi per lo stivaggio di vestiti, attrezzature e vivande. Le lunghe navigazioni non saranno così vissute sacrificando il confort a favore delle sole prestazioni.

Sono anche qui i particolari a fare la differenza. Il tavolo da carteggio e la sua seduta scorrono su delle guide, spostando il primo verso poppa e la seconda verso prua andremo a comporre, con il divano adiacente, una cuccetta di  guardia. Cosa molto utile durante la navigazione in equipaggio ridotto, chi prende posto qui nel turno di riposo è a portata di voce, vicino agli strumenti e pronto ad intervenire nel momento del bisogno.

A conclusione del nostro giro Antonio ci mostra il ragno in carbonio che rinforza la struttura centrale dello scafo e che conferisce una grande rigidità a tutta la  struttura. Mentre osserviamo l’occhio ci cade sulla vite di regolazione della posizione del piede d’albero. Può sembrare ad alcuni una cosa superflua, utile solamente in regata, ed invece avere a disposizione più regolazioni vuol dire poter bilanciare meglio l’imbarcazione durante la navigazione a vela, cosa che si traduce in un maggiore confort a bordo.

 

 

Marco Pinetto


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Marco Pinetto
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