Se c’è una barca che ha animato il mondo della nautica nelle ultime due stagioni è l’Evo 43. Tutti ne parlano, tutti la vogliono vedere, toccare, provare. Perché? Prima di tutto perché è spettacolare. Poi perché è innovativa ed infine perché, semplicemente, piace. Pare proprio sia una barca “sexy”.
Dove risiede il segreto di questo successo? Solo grande abilità di marketing e comunicazione? La barca vale veramente, o è solo un concentrato di effetti speciali? Per scoprirlo c’era un solo modo: andare a provarla seriamente.
Partiamo con una premessa, alla base del decollo dell’Evo 43 ci sono due fattori primari: una solida realtà industriale napoletana, poi una firma nuova e interessante nel mondo della nautica, quella dello Studio di Valerio Rivellini. Proprio da questa unione: capacità industriale e immaginazione creativa, nasce l’Evo.
Descrivono molto bene l’essenza del progetto Alfredo e Rosario Mercuri – di Evo Yachts: “Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato di fare una barca diversa e innovativa. Il settore nautico deve ripartire, ma in giro si vedono poche novità, e questo non serve né ai cantieri che devono vendere il loro prodotto, né ai clienti che se lo devono godere. Per questo abbiamo deciso di introdurre Evo 43: una barca inedita, con degli spazi mai visti su queste dimensioni. Abbiamo lavorato sodo, ci abbiamo messo l’anima e il cuore, e ora sappiamo che ne è valsa la pena. Evo 43 è una barca nuova, emozionante, versatile, e completamente Made in Italy”.
Parte da qui la capacità di stupire. Coperte trasformabili, murate abbattibili, ne abbiamo viste molte, su barche grandi e piccole. Qui però e soprattutto l’organicità del progetto a piacerci. La coerenza e la funzionalità che riguardano ogni dettaglio.
Si comincia delle “ali”, le fiancate che si aprono lateralmente, e che portano il baglio massimo da 4,52 a 6,32 metri e, soprattutto, ad un superficie calpestabile totale di 28 mq. Tanto spazio quindi, da fermi e in movimento: si passa in un attimo da party – boat a veloce open mediterraneo.
Da segnalare che tutte le movimentazioni servoassistite sono sdoppiate in sistemi di sicurezza manuale. Impossibile, insomma, restare, ad esempio, con le ali bloccate nella posizione aperta.
E ancora, sempre nell’ottica della trasformabilità, in tutto il pozzetto è stato studiato un intelligente sistema per adeguare la disposizione dell’ “arredamento” a seconda delle situazioni e dei gusti dell’equipaggio. Ci sono quindi una serie di pouf e di chaise longue che si possono spostare facilmente grazie ad un pratico sistema di inviti nel teak.
Altre cose che ci sono piaciute molto? Il sistema per nascondere sotto il filo della coperta (davanti al parabrezza) il tendalino, con un meccanismo mutuato dall’automotive e, soprattutto, molto pratico.
Altrettanto funzionali la soluzione a clip per togliere e mettere i parabordi e il musone dell’ancora ribaltabile, soluzione questa presa a prestito dal mondo delle barche a vela. Bella, infine, la lunga cucina lineare che scorre lungo la murata di sinistra.
Molti dei concetti visti al “piano di sopra” continuano anche nella zona notte, a partire da una grande attenzione al design e alla pulizia delle linee. Lo si capisce subito semplicemente scendendo la scaletta trasparente (in cristallo, ma con un buon antisdrucciolo) illuminata a LED, e poi lo sguardo non può non cadere sulle belle lavorazioni in pelle utilizzate per gli armadi.
Molto bene anche l’illuminazione sia artificiale, con un sofisticato sistema di luci nascoste che creano un’atmosfera molto accogliente, sia naturale, grazie soprattutto alle lunghe finestrature in murata. Ci è anche piaciuta la scelta di non fare scalini per il passaggio nel bagno (il carabottino della doccia è molto scavato, per evitare fuoriuscite d’acqua). Si duplica il concetto, già visto in coperta, di avere tutto su un unico livello.
A prua c‘è un’ampia dinette a V con tavolo a scomparsa che si trasforma rapidamente in un secondo letto matrimoniale. Il primo, quello nella cabina separata, è a poppa. Qui le altezze sono minori, ma più che accettabili. Nella zona living spicca una TV Bang & Olufsen 42’. La scelta di avere una sola cucina, e fuori, non solo è molto coerente con l’anima mediterranea dell’Evo, ma libera anche molto spazio vivibile qui, al ponte inferiore.
Il modello della prova era motorizzato con due Volvo Penta IPS 600 da 435 HP ciascuno. Esiste anche la possibilità di scegliere una motorizzazione meno potente con i due Volvo Penta 500 (2 x 370 HP), fino ad ora poco gettonata, un solo esemplare sui sei venduti.
Il primo punto di forza dell’Evo 43 in navigazione è la morbidezza della carena: il comfort prima di tutto. Non è mai nervosa nelle accostate, l’angolo di sbandamento è sempre contenuto. Questo significa, prima di tutto, che anche in navigazione se il tempo è clemente, anche tutta la parte a poppa del pozzetto si può vivere a pieno.
Bene anche il passaggio dal dislocamento alla planata, graduale e con un angolo di cabrata ridotto: sugli open puri, con un ponte a prua molto esteso, il rischio di una visibilità contenuta è sempre in agguato.
Il dato più interessante è quello relativo all’andatura di crociera che si attesta sui 30 nodi, con un consumo orario di 125 litri ora. Questo in un contesto, come dicevamo prima, di altissimo comfort, a cominciare dai ridottissimi livelli di rumorosità e di vibrazioni .
Lunghezza f.t. m 13,12
Lunghezza al galleggiamento m 11,35
Larghezza massima m 4,52 – 6,32
Immersione massima m 1,10
Dislocamento a secco ton. 11.300
Dislocamento a pieno carico ton. 12.500
Motori 2 x Volvo Penta IPS 600 – 435 HP
Trasmissione IPS
Serbatoi carburante litri 1.000
Serbatoi acqua litri 400
Cabine 2
Costruttore Evo Yachts
Design esterni ed interni Valerio Rivellini
Hull and engineering Studio Tecnico Rivellini
Categoria certificazione CE A – 12 persone
Costruttore www.evoyachts.com
Materiale costruzione: VTR con lavorazione per infusione
Prezzo base UE: Euro 557.480 (2 x Volvo Penta D5), 566.720 (2 x Volvo Penta D6), Iva esclusa
Giri/min | Velocità (nodi) | Consumi (litri/ora) | Consumi (litri/miglio) |
1.000 | 7,1 | 6,5 | 0,9 |
1.500 | 9,0 | 24 | 2,8 |
2.000 | 11,6 | 67 | 5,9 |
2.500 | 18,4 | 100 | 5,4 |
3.000 | 28,0 | 126 | 4,6 |
3.500 | 33,1 | 163 | 4,9 |
Condizioni della prova: mare poco mosso, 6 persone a bordo, serbatoio carburante 50%, serbatoio acqua 50%. Trim: autoregolazione Volvo Penta. Velocità minima di planata: 12 nodi (70 lt/h).
La dinette di prua si trasforma in una seconda cuccetta matrimoniale
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