Il patrimonio ereditato dal passato è un vantaggio competitivo per le aziende che hanno alle spalle una lunga storia. In inglese si indica col termine heritage, e se pensiamo alla nautica, il nome più forte che viene in mente è Grand Soleil. Il brand francese, che oggi fa parte della grande famiglia di Cantiere del Pardo, produce barche a vela dal 1973 e può contare non solo su una ricca competenza tecnica costruita nei decenni, ma anche in un grande gruppo di appassionati in tutto il mondo. Restando fedele a questa filosofia, il cantiere ha avviato da tempo il restyling della sua gamma Performance, la splendida serie di barche a vela che riescono a mettere d’accordo sia gli armatori che le utilizzano per le regate, sia quelli che preferiscono le crociere. Una gamma che ora si è completata ufficialmente con il Grand Soleil 52 Performance, presentato all’ultima edizione del Cannes Yachting Festival e senza dubbio una delle imbarcazioni più affascinanti che abbiamo visto a Port Canto. Nell’attesa di provarla – lo faremo presto e non vediamo l’ora di raccontarlo ai nostri lettori – ecco le nostre prime impressioni, dopo avere a lungo indugiato a bordo di questo capolavoro. Basta infatti guardarla ormeggiata in banchina, per capire che si tratta di un’imbarcazione radicalmente diversa dalle altre.
Come è fatto Grand Soleil 52 Performance
La barca nuda ha un peso di 16 tonnellate, ma con l’arredamento e gli optional si arriva alle 17. Il piano velico “easy sailing” è di tutto rispetto, con 4 winch a poppa, scotta randa con punto fisso, fiocco autovirante e bompresso in carbonio. Il pozzetto è perfettamente fruibile dagli ospiti, grazie alla scelta di recessare tutte le manovre.
A colpire del Grand Soleil 52 Performance è soprattutto l’equilibrio, che rasenta la perfezione grazie al posizionamento dei serbatoi sotto la linea di galleggiamento, un accorgimento che, appare evidente, contribuisce sostanzialmente al raddrizzamento e all’assetto della barca a vela.
Appena entrati sottocoperta, la luce e lo spazio ci lasciano a bocca aperta. Come detto, il Grand Soleil 52 Performance è una barca progettata sia per chi la vive con la famiglia in crociera, sia per chi la utilizza da regata. Gli ambienti sono dunque stati progettati per unire il comfort e la praticità , senza far mancare nulla in termini di equipaggiamento, ma soprattutto garantendo la massima vivibilità e libertà di movimento. In questo senso, a colpire per prima cosa è la posizione dell’albero, situato al centro del living e non contro la parete, come avviene di solito sulle imbarcazioni di questa tipologia. Una testimonianza del lavoro certosino fatto da Nauta Design, che permette di muoversi agevolmente per sedersi sul comodo divano a U, al centro del quale è collocato un tavolo apribile.
Gli spazi, come detto, sono straordinariamente ampi, tanto che sembra di essere a bordo di un 60 piedi e non di un 52. Di fronte al divano a U ci sono un altro sofà e una scrivania, mentre di fianco c’è una cucina attrezzata di tutto: piano cottura, frigo a pozzetto, forno tradizionale e forno a microonde. L’essenza del legno è il rovere grigio, che dona una grande freschezza agli interni, disegnati da Matteo Polli. Lo spazio permette di stare sottocoperta in tanti, senza darsi gomitate. D’altronde il Grand Soleil 52 Performance è stato disegnato per far dormire 6 persone in 3 cabine: oltre a quella armatoriale e quella vip, entrambe matrimoniali e molto spaziose, c’è una terza cabina con due letti singoli, che all’occorrenza possono diventare un matrimoniale. Ogni cabina ha il suo bagno privato con doccia.
Oltre ai generosi spazi, il Grand Soleil 52 Performance ha molte altre accortezze pensate per le lunghe crociere, tra cui il garage per tender fino a 2,6 metri e il daily tank da 20 litri, un accessorio che di solito è disponibile solo in imbarcazioni più grandi. Anche i tre frigoriferi con congelatore, per un totale di 172 litri, assicurano una piacevole permanenza a bordo per lunghi periodi.
Servidati: “Un risultato straordinario”
Grand Soleil 52 Performance è stato molto apprezzato dagli armatori che hanno già scelto di acquistare questa imbarcazione, che sono ben sette. Si tratta di una conferma del successo di questo prolifico cantiere, che negli ultimi anni ci ha regalato il lancio di innumerevoli modelli, con una media di due all’anno.
A confermare il successo di questo ultimo modello c’è l’entusiasmo di Gigi Servidati, presidente del Cantiere del Pardo: “Per il marchio Grand Soleil, i 52 piedi sono una misura storica e iconica. Perciò, andando a lavorare al restyling, non potevamo sbagliare nulla. Ci abbiamo investito molto e pensiamo di avere fatto tutto alla perfezione, sia in termini di estetica che di prestazioni“.
“Ho provato personalmente e a lungo questa barca, perciò posso assicurare che si tratta di qualcosa di straordinario“, prosegue Servidati. “Ci sono tanti dettagli a fare la differenza, dai volumi alla manovrabilità . Si tratta di un insieme di tanti punti di forza. In particolare, penso che siamo riusciti a fare un ottimo lavoro sulla tuga, creando una carena sportiva che al contempo garantisce dei volumi interni più che abbondanti. Si è trattato di un lavoro di fino e ne andiamo particolarmente orgogliosi“.