di Nico Caponetto
Quando cinque anni fa Franco Corazza decise di fondare il cantiere Italia Yachts insieme con l’amico Marco Schiavuta, in realtà stava lanciando una sfida che sulla carta non aveva molte chance. La crisi globale e quella della nautica erano conclamate in una moria di cantieri piccoli e grandi, il mercato più che zoppicare strisciava.
Ma dalla loro avevano evidentemente quello che magari in banca per ottenere un prestito è un tantino imponderabile, ma che permette a volte di lanciare davvero il cuore oltre l’ostacolo: una esperienza alle spalle da regatanti professionisti e da dealer di grandi marchi, idee molto chiare sul prodotto che volevano creare, creatività e la capacità di aggregare un gruppo di persone competenti, i progettisti Maurizo Cossutti e Matteo Polli solo per citarne due, che costituirono il team iniziale. E infine, forse l’innesco vero della miscela, quel loro modo di essere “lagunari” quelle radici piantate nelle acque fra Chioggia e Venezia dove di barche se ne fanno dalla notte dei tempi.
Nacque così Italia 10.98. Il sottoscritto la provò che ancora doveva finire di essere messa a punto. Ne ricavai una una gran bella impressione: prestazioni eccellenti, versatilità tradotta in una reale possibilità di passare da una comoda crociera alla regata, una ossessione per i particolari che su quella barca erano lo specchio di una tradizione artigianale che veniva da lontano.
Dopo cinque anni e cinque diversi modelli realizzati, il nuovo 12.98 è davvero la barca che esce dal clima della sfida per rappresentare la conferma che quegli ingredienti messi nel miscelatore cinque anni fa hanno davvero funzionato.
Il nuovo scafo presentato nei saloni autunnali, Italia 12,98, si presenta con la stessa fisionomia degli altri modelli (caratterizzata dalla poppa leggermente inversa) e ripropone in pieno la filosofia del cantiere. Di davvero innovativo c’è una spiccata versatilità che permette in poco tempo e senza spese di passare dalla modalità crociera a quella regata. Questa affermazione trova la sua evidenza sul piano di coperta dove il cantiere ha predisposto i barber per il fiocco, l’intero circuito spi con golfari per bracci, scotte e caricabasso, il paterazzo con regolazione idraulica, i bozzelli che lavorano su sfere, la poppa aperta e richiudibile con uno speccio che in crociera diventa una plancia per il bagno.
Scafo e coperta sono realizzati in sandwich a densità diversa a seconda delle zone e degli sforzi cui sono sottoposte. Tutte le paratie sono in compensato marino e fazzolettate allo scafo così come la coperta che oltre a essere incollata è fazzolettata all’interno.
Dentro lo scafo, la cui zona centrale è realizzata in pieno, è stato laminato e poi fazzolettato e incollato un ragno che in questo modo diventa strutturale con rinforzi in carbonio. Su questa struttura si scaricano gli sforzi di compressione dell’albero e sono poggiate le paratie e i mobili.
Gli interni ripropongono quella cura nei dettagli e nelle rifiniture che è un po’ il marchio di fabbrica di Italia Yachts. Il layout standard prevede una cabina a prua con accesso privato al bagno e due cabine a poppa con un secondo bagno.
Il quadrato offre una serie di soluzioni per avere tanto volume di stivaggio e nello stesso tempo spazio per muoversi. Ma muoversi in sicurezza con la barca in navigazione: quindi niente spigoli, tientibene collocati nei punti giusti, bordi dei mobili rialzati per essere afferrati e sorreggersi.
Infine vale la pena di dare un colpo d’occhio generale alla barca, di rilevarne la pulizia del disegno: osteriggi e oblò a filo, rollafiocco sotto il livello del ponte, le drizze raccolte sotto il tambuccio, la spiaggetta amovibile che in regata sparisce lasciando ancora più agibilità in un pozzetto già ampio, buona dotazione di gavoni per accogliere le necessità di un equipaggio in crociera.
Scheda tecnica
Lunghezza ft 12.98 mt
Larghezza 4.16 mt
Pescaggio 2.20 mt
Dislocamento 7.950 kg
Acqua 330 lt
Carburante 200 lt
Motore 40 hp
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